V Video

R Recensione

9/10

Nebraska regia di Alexander Payne

Drammatico
recensione di Giulia Bramati

L’anziano Woody si convince di aver vinto un premio di un milione di dollari. Decide così di partire per il Nebraska, luogo in cui dovrebbe ritirare la somma. Il figlio David, preoccupato, lo accompagna.

Does he have Alzheimer's?” “He just believes things that people tell him”.

È un senso di profonda e sincera tenerezza quello che lascia “Nebraska”, la nuova straordinaria pellicola diretta da Alexander Payne, un on the road in bianco e nero che indaga il rapporto tra un padre ormai anziano e suo figlio.

Convinto di aver vinto un milione di dollari, il vecchio Woody decide di attraversare il Montana per raggiungere il Nebraska, dove intende ritirare il suo premio. Il figlio David, preoccupato per la difficile condizione clinica del padre, decide di accompagnarlo in questa folle avventura, considerando il viaggio un’occasione per rafforzare il loro rapporto e per rivedere alcuni parenti, che risiedono nella città di origine di Woody, Hawthorne.

Adottando la brillante sceneggiatura scritta da Bob Nelson, Payne resta fedele allo stile narrativo delle sue precedenti pellicole, dando vita ad una commedia agrodolce, dove dramma e divertimento procedono di pari passo. Rispetto ai suoi due ultimi film, “SidewaysIn viaggio con Jack” (2004) e “Paradiso Amaro” (2011), il regista smorza l’ironia, lasciando emergere la dolcezza dei suoi personaggi. Per raccontare il tenero rapporto tra padre e figlio, non viene scelto soltanto il dialogo. Sono infatti le significative inquadrature della pulita regia di Payne - accompagnate da una bellissima colonna sonora – il miglior mezzo usato per approfondire questo legame, che si rafforza nel corso del viaggio.

Si rivela coraggiosa ed estremamente ben riuscita la scelta del casting. Payne sceglie Bruce Dern per il ruolo dell’anziano Woody. L’attore regala a questo personaggio un’aria sperduta e assente, ricca di dolcezza e decisamente realistica. Accanto a lui, Will Forte, nel ruolo di David. Come Dern, anche Forte si rivela un’ottima scelta, capace di dare credibilità al personaggio.

Il regista torna a lavorare con June Squibb, già protagonista nel 2002 del suo film “A proposito di Schmidt”. L’anziana attrice interpreta in “Nebraska” la moglie di Woody, una donna simpatica ed energica, che ottiene ampio spazio nella seconda parte del film.

Le commedie di Payne hanno sempre risvolti tragici, affrontati però con grande naturalezza e senso di accettazione. Anche qui, accanto al tema del viaggio e del rapporto padre-figlio, si inserisce una riflessione sulla questione dell’alcolismo negli Stati Uniti. Nei piccoli paesi come Hawthorne, l’alcolismo è un problema rilevante: non essendoci molto altro da fare, la gente cade in questo vortice di dipendenza che diventa sempre più grave. Sin dalla sua nascita il cinema ha cercato di sensibilizzare il pubblico nei confronti di questo problema – per citare un esempio, “A Drunkard's Reformation” (1909) di David W. GriffithPayne ci prova con la delicatezza che lo contraddistingue, senza additare colpe o mostrare conseguenze, ma semplicemente prendendo atto di questa problematica.

Nebraska” è un film da non perdere, sperando che venga presto distribuito nelle sale italiane.

V Voti

Voto degli utenti: 7,7/10 in media su 3 voti.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.