R Recensione

4/10

Il Nemico Invisibile regia di Paul Schrader

Thriller
recensione di Giulia Betti

Evan Lake, un agente veterano della CIA, si ritrova improvvisamente ai ferri corti con l'organizzazione a cui ha dedicato tutta la sua vita e che a causa dei primi sintomi di demenza precoce viene spinto verso un pensionamento anticipato. Quando il suo giovane protetto Milton Schultz sulle tracce del jihadista Muhammad Banir scopre che potrebbe essere ancora vivo, Lake decide di imbarcarsi in una pericolosissima missione intercontinentale per eliminare il suo mortale nemico.

Ci sono due tipi di film nella Storia del Cinema. I capolavori. E tutti gli altri. Il Nemico Invisibile appartiene senza ombra di dubbio al secondo gruppo. Storia interessante anche se non originalissima, è la riproposizione involontaria di una vecchio romanzo chiamato Moby Dick, dove c'è un carnefice, la balena, ed un vendicatore, il capitano Achab. Nell'opera di Paul Schrader nel ruolo del cetaceo abbiamo Muhammad Banir, interpretato da un troppo truccato Alexander Karim, e in quello del capitano del Pequod, un ex Marine e agente affermato della CIA Evan Lake, i cui panni sono vestiti da un mal diretto Nicolas Cage. Il personaggio di Cage trasuda odio ed ostilità, ricordando in ripetuti flashback quel giorno di vent'anni prima in cui il temibile e spietato terrorista Banir lo torturò con godimento. Sarà questo astio a fargli desiderare la Vendetta, una volta saputo che l'Osama Bin Laden della situazione non era stato realmente ucciso dalla CIA come gli fecero credere. Essendo stato allontanato dalla Central Intelligence Agency a causa della sua malattia mentale: la demenza frototemporale, Cage/Lake è «Roso di dentro e arso di fuori dagli artigli fissi e inesorabili di un'idea incurabile» si mette alla ricerca del terrorista Banir per ucciderlo, affiancato dall'ex collega ed amico, il giovane Milton Schultz interpretato da Anton Yelchin. Un personaggio non molto innovativo, ci basta pensare a tutti gli apprendisti giovani eroi al fianco dei più anziani Superuomini dai poteri straordinari. A tradire la copertura di Muhammad Banir sarà la sua malattia incurabile, l'Anemia Mediterranea, dalla quale non è stato ancora stroncato solo per merito di alcuni farmaci ottenuti illegalmente per tutti questi anni. Perciò, una volta rintracciato il disonesto medico spacciatore ed ucciso il corriere ecco che Lake e Schultz si ritrovano nella tana del mostro marino, pronti ad infilzarlo con l'arpione metaforico. Ma ad annientarli entrambi, tanto l'agente che il terrorista, sarà l'unico vero protagonista del film, la malattia, il nemico invisibile che li accomuna. Sangue e Cervello, corpo e mente, carnefice e vendicatore. Il Nemico Invisibile vanta una storia non banalissima che sarebbe potuta diventare un gioiellino cinematografico nelle mani di un regista originale nella forma, come Martin Scorsese appunto, ma in realtà Schrader ha deciso di abbinare un contenuto medio con uno stile di ripresa e di montaggio della stessa levatura, dando origine all'ennesimo film presto dimenticato.

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alexmn alle 12:32 del 8 luglio 2015 ha scritto:

beh, mi pare un po' semplicistico (e sensazionalistico senza motivo) ridurre il cinema alla dicotomia capolavori vs tutto il resto..no? daje

Giulia, autore, alle 9:37 del 10 luglio 2015 ha scritto:

Alexmn, è una citazione del film. In Nemico Invisibile Cage dice "Al mondo esistono due tipi di persone. Gli uomini d'azione e tutti gli altri" Ho voluto riprendere le parole dell'autore, altrettanto semplicistiche.

alexmn alle 9:50 del 10 luglio 2015 ha scritto:

capisco, però la portata delle due è un po' differente. mettiti nei panni di uno che inizia a leggere la recensione e magari non ha ancora visto il film

alexmn alle 9:52 del 10 luglio 2015 ha scritto:

comunque penso lo vedrò, anche se le premesse non sono per nulla buone

Giulia, autore, alle 10:04 del 10 luglio 2015 ha scritto:

alexmn, ma certo che devi andarlo a vedere! Il mio giudizio non può che essere soggettivo, anzi, sarò molto interessata a sapere il tuo pensiero sul film! Solo i pareri opposti sanno essere costruttivi!

Per quanto riguarda invece la portata delle due affermazioni, la mia e quella dell'autore, direi che non è molto differente.

Pensala così, realmente il genere umano può essere diviso in Uomini d'azione e tutto il resto? In tutto il resto ci mettiamo perciò: la gente comune, i criminali, gli uomini e le donne di fede, i filosofi, gli intellettuali, i politici, i bambini, i vecchi.... mi sembra molto semplicistica anche la sua di affermazione, ma anche adatta allo spirito del film, semplicistico in se.

Io, naturalmente ed umanamente errando, tendo a catalogare i film in "utili" ed "inutili". Un lavoro utile e che sia bello, per me è un capolavoro (c'è forse una scala o un criterio per misurare un capolavoro?) un film che sia inutile, per quanto questo possa essere tecnicamente ben realizzato, per me non è un capolavoro ed è paragonabile ad un film sia inutile che brutto, perchè tanto in me, entrambi non hanno lasciato niente e di certo non andrò a rivedere ne l'uno ne l'altro.