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5/10

Magnifica Presenza regia di Ferzan Ozpetek

Commedia
recensione di Guido Giovannetti

Pietro, 28 anni, arriva a Roma dalla Sicilia con un unico grande sogno: fare l'attore. Tra un provino e l'altro sbarca il lunario sfornando cornetti tutte le notti. E' un ragazzo timido, solitario e la sua unica, confusionaria compagnia è quella della cugina Maria, apprendista avvocato dalla vita sentimentale troppo piena. I due dividono provvisoriamente lo stesso appartamento, ma arriva il giorno in cui Pietro trova, finalmente, una casa tutta per sè, un appartamento d'epoca, dotato di un fascino molto particolare. Pietro non vede l'ora di cominciare la sua nuova esistenza da uomo libero, ma la felicità dura solo pochi giorni: presto cominciano ad apparire particolari inquietanti. E' chiaro che qualcun altro vive insieme a lui in quella casa.

Ferzan Ozpetek è un regista che ci ha abituato bene, forse troppo; fin dalla sua prima prova, Il Bagno Turco, è apparsa evidente la sua abilità nel confezionare commedie drammatiche eleganti e raffinate, ma non per questo lontane dai gusti del grande pubblico. I suoi film non vengono solitamente catalogati nella categoria "capolavoro", ma sono pochissimi i passi falsi dell'autore Italo-Turco, ed è con grande rammarico che bisogna inserire Magnifica Presenza fra i suddetti.

I due registri, comico e drammatico, sono già di per sè estremamente deboli. Assistiamo ad una commedia che fa a malapena sorridere, tanto leggera nei toni da risultare praticamente evanescente, e quando poi si arriva alle inserzioni drammatiche, diviene evidente il divario che separa questo lavoro dal precedente Mine Vaganti (del quale il 9° lungometraggio di Ozpetek cerca di recuperare l'equilibrio stilistico-narrativo); mentre là lo sguardo piacevolmente ironico con cui venivano raccontate le vicende familiari era come impreziosito dai momenti in cui il tono si faceva più serio, qua notiamo un forte disequilibrio della sezione drammatica rispetto a quella comica (tanto leggera quest'ultima, quanto immotivatamente pesante la prima), la quale risulta così quasi grottesca, effetto che non era senza dubbio nelle intenzioni del regista.

Un altro difetto che salta all'occhio (soprattutto in relazione alla precedente produzione di Ozpetek) è l'approssimazione con cui sono trattati i 3 temi cardini dell'Opera Omnia dell'Italo-Turco; il ricordo, l'omosessualità, il cibo (in particolare i dolci). Elio Germano (indiscutibile la sua performance, come sempre del resto) è il protagonista omosessuale che sarebbe potuto benissimo essere eterosessuale; la sua natura sessuale non influisce in alcun modo sulla vicenda, a differenza di quello che accadeva proprio in Mine Vaganti (ma anche ne Le Fate Ignoranti). Egli è anche fornaio in una pasticceria; ma mentre ne La Finestra Di Fronte la passione per i dolci portava Giovanna Mezzogiorno a dare una svolta alla propria vita, in Magnifica Presenza il fornaio sarebbe potuto benissimo essere un elettrauto, senza che questa avesse particolare influsso sulla trama. Il tema del ricordo, invece, soffre proprio di quell'eccesso di drammatico che lo rende ridondante (a differenza di altre opere del regista, come Saturno Contro, dove il ricordo di una persona morta diviene intenso distributore di malinconia ai numerosi personaggi del film). I transessuali sono presenti anche qui, ma mentre ne Le Fate Ignoranti erano personaggi dotati di una propria personalità ed una propria, triste storia, nel 9° lungo di Ozpetek sono ridotti a mera macchietta, nella scena più inutile della pellicola, dove fa un suo cameo (carino, ma soprassedibile) Platinette, il re/la regina dei travestiti Italiani.

Come spesso accade, ci si trova di fronte ad un film corale, altra cifra caratteristica del regista (fa eccezione La Finestra Di Fronte, dove tutta l'azione ruota intorno a tre/quattro personaggi); qui però il "coro" è a voce unica, in quanto rappresenta un organismo unitario (una compagnia teatrale, dove ogni componente è come un ingranaggio di per sè inutile, ma indispensabile per far muovere il meccanismo generale). Se questa scelta è corretta da un punto di vista "comunicativo" (ovvero per trasmettere l'analogia Compagnia/Meccanismo) risulta, da altro punto di vista, deludente; nonostante un grandioso cast a disposizione (Margherita Buy, Vittoria Puccini, Beppe Fiorello e altri), Ozpetek dona poche battute alla voce dei singoli personaggi, quasi appiattendoli. E se ben si capisce il forte legame che intercorre fra i membri della Compagnia (e la loro opposizione al personaggio di Anna Proclemer, eccessivamente enfatico ma comunque efficace), non sufficientemente indagata è la loro amicizia con il protagonista; il forte legame che dovrebbe unirli (a simboleggiare un amore per l'Arte, elemento auto-biografico del regista stesso) appare quindi modesto e poco intenso.

Qualcuno potrebbe obiettare che il regista abbia voluto narrare una storia ordinaria, di tutti i giorni, senza cercare di nascondare un significato più profondo dietro al velame della sceneggiatura e delle immagini che compongono i film; ma non è propria di Ozpetek un'operazione del genere, dato che tutti i suoi film testimoniano una volontà comunicativa che va al di là della semplice vicenda raccontata, sia essa un invito a vivere la propria vita intensamente a prescindere da vincoli ed età o una toccante riflessione sulla difficoltà dell'elaborazione di un lutto. E nonostante un buon fascino visivo, ed un cast di prim'ordine che non sbaglia mai colpo, Magnifica Presenza difetta proprio in questo, mettendo molta carne al fuoco e ricavandone perlopiù fumo, limitandosi ad un approccio sin troppo superficiale nei confronti di un soggetto con maggior potenziale di quello espresso (per quanto non originalissimo). Ma un errore si può concedere a tutti, figurarsi ad Ozpetek che, come già detto, ha sempre abituato il suo pubblico a prodotti di innegabile valore e artisticità.

V Voti

Voto degli utenti: 4/10 in media su 2 voti.
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ROX 4/10
alexmn 4/10

C Commenti

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ROX (ha votato 4 questo film) alle 11:19 del 15 aprile 2012 ha scritto:

concordo in tutta le recensione

saix91, autore, alle 14:39 del 15 aprile 2012 ha scritto:

RE:

Meno male