A Grace Kelly & Alfred Hitchcock, un Rapporto Speciale

Grace Kelly & Alfred Hitchcock, un Rapporto Speciale

Alfred Hitchcock fu non solo un grandissimo regista, puntiglioso nell’allestimento delle scene e dotato di un gelido sarcasmo, ma rappresentò anche un trampolino di lancio per molte attrici: Kim Novak, Ingrid Bergman, ma soprattutto Grace Kelly.

La relazione professionale tra il maestro del giallo e l’eterea attrice nacque quando lei non era ancora una stella affermata del cinema ma soltanto un’artista in erba. Eppure il regista, suo autentico pigmalione, dopo averla vista recitare in piccole parti come in Mezzogiorno di fuoco accanto a Gary Cooper, affermò: “Lasciatele un anno di tempo e diventerà una delle più grandi dive”. Ma fu soltanto dopo l’interpretazione di Linda, perfetta moglie inglese che perde la testa per l’avventuriero Clark Gable in Mogambo (1953), che la carriera cinematografica di Grace Kelly spiccò il volo ed iniziarono i contatti con Hitchcock, il quale in quel momento era alla ricerca di qualcuno che interpretasse la parte di Margot Wendice in Delitto perfetto. In soli due anni (1954-1955) i due girarono tre fortunate ed indimenticabili pellicole, quali Delitto perfetto appunto, La finestra sul cortile e Caccia al ladro.

Ma cosa rendeva unica quella ragazza di Filadelfia agli occhi del suo regista “portafortuna”?

Sicuramente la sua eleganza e raffinatezza unite ad un talento sempre più maturo hanno reso Grace Kelly l’attrice dei desideri di Hitchcock. Ma non fu solo questo…Sul set dei suoi film il regista ci teneva che tutto fosse ben preparato e deciso a tavolino, lasciando così pochissimo spazio all’improvvisazione; era necessario che gli attori si lasciassero guidare dalle intuizioni del maestro e Grace Kelly aveva dimostrato di essere un’interprete da plasmare, capace di apprendere ogni suggerimento di regia. Inoltre, il suo look fine e d’alta classe consentivano a Hitchcock di poter “osare” un po’ di più in alcune scene rispetto a quanto era previsto dal rigido codice Hays vigente a Hollywood (codice di autoregolamentazione censoria).

Il 1954 si rivelò, dunque, un anno decisivo: non solo uscì Delitto perfetto, primo ruolo da protagonista per la Kelly che sul set si innamorò del collega Ray Milland, ma anche La ragazza di campagna, pellicola che le fruttò il premio Oscar. Ma è in La finestra sul cortile che Hitchcock fece di lei un’attrice senza eguali, elegante e graziosa, ma anche ironica e senza paura. Come la soprannominava il regista, “ghiaccio bollente”: un ossimoro che delineava una forte personalità, una passionalità senza confini che invadeva il campo lavorativo quanto quello privato.

Diventata una delle dive più glamour degli anni Cinquanta, cover-girl delle più importanti riviste del tempo, in Caccia al ladro si dimostrò anche attrice esperta, sicura di sé e totalmente protagonista della scena al fianco di un Cary Grant cinquantenne ma eternamente affascinante.

È sul set di questo ultimo film hitchcockiano, girato sulla Costa Azzurra, che Grace Kelly incontrò e si innamorò a prima vista del Principe Ranieri di Monaco, per il quale interruppe la sua carriera d’attrice e di star internazionale, girando nel 1956 il suo ultimo film, Alta società.

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