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R Recensione

8/10

Cabaret regia di Bob Fosse

Musicale
recensione di Gloria Paparella

Nella Berlino del 1931, Sally Bowles canta in un cabaret e arrotonda il suo stipendio intrattenendo facoltosi signori, è innamorata di Brian, un intellettuale britannico, che però non può darle la sicurezza che lei, vivendo alla giornata, talvolta desidera. Sally rimane incinta, ma, per non bruciarsi la carriera e vista la tiepida reazione di Brian, abortisce.

 

Pellicola musicale del 1972 diretta e prodotta da Bob Fosse, con la simpaticissima e talentuosa Liza Minelli, vincitrice di otto premi Oscar, Cabaret racconta la storia di una donna che nonostante vani tentativi di cambiare torna sempre nel suo amato Cabaret, rinunciando ad una vita tranquilla in compagnia dell’uomo che ama. Sally, interpretata da Liza Minnelli, è innamorata del timido Brian Roberts (Michael York), un professore d’inglese il quale, pur ricambiandola, non le dà certo quella tranquillità affettiva ed economica che lei vorrebbe. Tra di loro si intromette il ricco ed affascinante Max (Helmut Griem), che offre loro dei giorni indimenticabili nella sua casa lussuosa. Ambedue ne rimangono concupiti, per poi confessarsi a vicenda di avere ceduto alle sue profferte erotiche. Il film contiene dei numeri musicali memorabili e straordinari, inseriti in un perfetto equilibrio tra vis comica e tensione drammatica: grazie a certe astuzie melodrammatiche il film riesce a riflettere nel Cabaret una parte delle tensioni di quegli anni e il disfacimento di un mondo. Liza Minnelli, in uno spietato gioco di identificazione tra attrice-ruolo, diventa la languida, petulantissima soubrette Sally Bowles; la sua dolente interpretazione è indimenticabile, i suoi occhi graffiano e piangono, la sua voce è imperfetta ma potentissima. “Maybe This Time”, “Mein Herr”: la figlia di Vincente Minnelli e Judy Garland vive sulla propria pelle il dissidio della protagonista, e il risultato spezza i cuori, in ogni senso. Non sono da meno Michael York, spalla efficace, e soprattutto Joel Grey nei panni del sibillino maestro di cerimonie: il duetto in cui si esibiscono insieme, “Money, Money, Money”, è un momento di grande cinema. 

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