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8/10

Fa' la Cosa Giusta regia di Spike Lee

Drammatico
recensione di Gabriele Repaci

Durante una torrida giornata estiva nel quartiere nero di Bedford-Stuyvesant a Brooklyn, scoppia un violentissimo scontro fra gli abitanti del ghetto e gli italoamericani proprietari della Pizzeria da Sal.

Girato tra il 18 luglio e il 14 settembre del 1988, nel quartiere di Bedford-Stuyvesant a Brooklyn, Fa' la cosa giusta è forse uno dei lavori più politicamente e socialmente impegnati del regista Spike Lee. La pellicola infatti è ispirata alla tragedia di Howard Beach, nel Queens, ovvero il pestaggio e l’uccisione di tre neri da parte di alcuni adolescenti italo-americani armati di mazze da baseball e tirapugni nel 1986. L’episodio alimentò le tensioni razziali a New York. Attivisti neri organizzarono cortei e comizi per chiedere di indagare fino in fondo sulla faccenda e porre fine al razzismo. Il film si rivelò un vero successo al botteghino incassando in tutto 27.545.445 dollari a fronte di un budget di partenza di 6.500.000 ottenendo un notevole successo sia da parte del pubblico che dalla critica. Oltre a ciò Spike Lee ricevette una nomination all'Oscar come miglior sceneggiatura originale. Anche Danny Aiello che nel film ricopre il ruolo del pizzaiolo italo-americano Sal guadagnò una candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista.

Inoltre la colonna sonora Fight the Power del gruppo rap Public Enemy riscosse una grande popolarità raggiungendo la posizione numero 1 nella classifica Hot Rap Singles e la numero 20 nella Hot R&B Singles.

Non mancarono tuttavia coloro che attaccarono la pellicola come la rivista Usa Today che la definì un «gossip comunista» che incitava le comunità afroamericane a sollevarsi contro le autorità.

Il forte contenuto del film fu anche causa di problemi fra il regista e la Paramount incaricata della distribuzione del lungometraggio. La nota casa di produzione cinematografica infatti avrebbe voluto cambiarne il finale considerato troppo «eversivo», cosa che Lee non accettò e decise quindi di rivolgersi alla Universal.

Tuttavia ridurre Fa' la cosa giusta ad un film sul conflitto razziale, come hanno fatto sia i suoi sostenitori che i suoi detrattori, sarebbe riduttivo. Il tema centrale della pellicola è quello della tragica combinazione di razzismo, tensione sociale e problemi di comunicazione all’interno del microcosmo del ghetto di Bedford-Stuyvesant a Brooklyn.

In questo film Spike Lee evita consapevolmente di prendere posizione per una delle parti in causa cercando di mostrare come il germe dell’intolleranza non sia il frutto di una cultura o di un’educazione differenti ma nasca dalla povertà e dal degrado sociale. Nessuno degli attori coinvolti infatti ha completamente torto o ragione. È ragionevole da parte di Sal pretendere che Radio Raheem (Bill Nunn) non accenda la sua musica nel locale mentre ha torto a non ascoltare la legittima richiesta di Buggin Out, interpretato dall’attore Giancarlo Esposito noto ai più per aver ricoperto il ruolo di Gustavo Fring nella serie televisiva Breaking Bad, di far appendere alle pareti della pizzeria foto di afro-americani. Quello che manca ai personaggi della storia è la capacità di comprendere l’uno le ragioni dell’altro. Ed è questo in ultima istanza a innescare la violenza. Assistiamo all’erosione del legame empatico che lega gli individui in una società. Il noto filosofo austriaco di origine ebraica Martin Buber nel suo libro più famoso L’io e il tu contrapponeva il modo di essere Ich-Du (Io-tu) nel quale ci si mette in relazione con l’altro come fine in sé al Ich-Es (Io-Esso) in cui ci si rapporta con le altre persone per usarli in vista qualche scopo. Nell’ Ich-Es coloro con i quali ci relazioniamo perdono la loro dignità di essere umani per trasformarsi in oggetti. Questo è ciò che succede nel film ma che rispecchia quello che accade nella nostra società intrisa di individualismo, in cui si è letteralmente incapaci di ascoltare l’altra persona.

Soggetta a critica è anche l’azione della polizia newyorchese che utilizza ancora oggi un comportamento razzista nei confronti dei neri e dei latinos. Le forze dell’ordine della Grande Mela sono infatti tristemente note per l’odiata politica dello stop a frisk ovvero i fermi e le perquisizioni a tappeto pesantemente discriminatorie per le minoranze etniche.

Fa’ la cosa giusta è un film che va controcorrente smascherando i molti dei luoghi comuni oggi di moda sulla società multietnica mostrando come essa sia invece il luogo di una feroce guerra fra poveri figlia della miseria e del disagio.

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