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6/10

I Puffi 3D regia di Raja Gosnell

Avventura
recensione di Antonio Falcone

Sei Puffi (Grande Puffo, Puffetta, Tontolone, Coraggioso, Brontolone e Quattrocchi), trasportati da un  vortice temporale, sempre inseguiti dal perfido mago Gargamella (Hank Azaria) e dal suo gatto Birba, si ritrovano nella città di New York, accolti da una giovane coppia in attesa di un bimbo, Patrick (Neil Patrick Harris) e Grace (Jayma Mays), che, tra vari imprevisti, li aiuteranno a tornare nella loro era.

Ritornano al cinema direttamente dalla loro Pufflandia i teneri e buffi omini blu, “alti su per giù due mele o poco più”, come cantava Cristina D’Avena, facendo seguito a tre lungometraggi animati (Les Aventures des Schtroumpfs, ’65, Eddy Ryssack, La Flûte à Six Schtroumpfs, ’76, Peyo e Eddie Lateste e Le nuove avventure dei Puffi, ’84, sempre di Pejo) ), interagendo ora con gli esseri umani, “bucando lo schermo” grazie all’immancabile 3D, qui non propriamente superfluo, nel tentativo di coinvolgere ed emozionare con le loro nuove avventure i fanciulli  di oggi, dopo aver conquistato il cuore di più generazioni.Ma sì, sono sempre loro, gli Schtroumpfs creati dal disegnatore Pierre Culliford in arte Peyo nel ’58, i Puffi del Corriere dei Piccoli, che ne pubblicò le storie dal ’64, dopo essere apparsi come Strunfi sulla rivista Tipitì della casa editrice Dardo, The Smurfs, infine, della serie realizzata dalla Hanna-Barbera Productions per l’emittente americana NBC a partire dal 1981 sino al ‘90, a conferire con la loro innata simpatia alla pellicola una notevole godibilità complessiva, in particolare per quanti non abbiano superato i 10 anni d’età, garantendo un sicuro divertimento, grazie a battute e situazioni loro congeniali, insieme ad una sempre più perfezionata tecnica d’animazione mista, grafica computerizzata ed azione dal vivo.  I genitori accompagnatori d’infante e gli adulti “volontari alla visione”, come lo scrivente, probabilmente avvertiranno la sensazione di un prodotto costruito ad hoc per un determinato target d’utenza, sensibile a tale canto delle sirene della meraviglia tecnica, e della proposizione di vari prodotti in bella vista, dai videogame in poi e, soprattutto, la mancanza, oltre ad un minimo d’originalità ed inventiva,  di un vero e proprio assunto favolistico, capace di traghettarci felicemente verso il Regno della Fantasia e  di farci regredire, almeno per la durata del film, al più puro e cosciente stato infantile. Invece gli sceneggiatori (J.David Stem, David N. Weiss, Jay Scherick, David Ronn), dopo un incipit-prologo piuttosto felice, perdono colpi man mano che l’azione si sposta dal Medioevo d’origine alla moderna città di New York, dove tutto diviene meccanico e prevedibile, con i due due citati protagonisti sempre più  attoniti, quindi perfettamente in parte, mentre il  regista Raja Gosnell, non nuovo ad operazioni di tal genere (i due Scooby Doo), cerca di vitalizzare con il classico chiasso rocambolesco un plot piuttosto banale e grondante gocce di giulebbe come e più di un  film Disney d’antan, specie nella morale finale. Comunque, il tempo scorre inesorabile, è giusto che ognuno abbia i suoi Puffi, per quanto mi riguarda, essendomi nel complesso divertito, pur non potendo fare a meno di notare le citate mancanze, non resta altro che puffare, parafrasando Moretti (Palombella rossa,’89): “Ho 43 anni … Non torneranno più i fumetti e i cartoni animati di quando ero bambino …”  

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