R Recensione

7/10

Premonitions regia di Afonso Poyart

Thriller
recensione di Gloria Paparella

L'agente speciale dell'FBI Joe Merriwether si trova ad indagare ad una serie di omicidi alquanto strani, soprattutto per il fatto che dell'assassino non sia rimasta neanche una minima traccia. Allora Merriwether decide di chiedere aiuto al suo ex collega in pensione, lo psicologo forense dottor John Clancy. John ha una caratteristica molto particolare, è anche un “sensitivo”.

Premonitions è un thriller soprannaturale al di fuori del comune: nella pellicola figurano poliziotti ed investigatori, ma si indagano anche temi profondi quali l'eutanasia, il destino, le premonizioni e il diritto alla vita. Protagonista è niente di meno che Anthony Hopkins, pure produttore esecutivo, insieme al resto del cast composto da Colin Farrell, Jeffrey Dean Morgan e Abbie Cornish. L’Agente FBI Joe Merriwether, interpretato da Dean Morgan, è alla ricerca della soluzione di alcuni casi di omicidi, ma non riesce a ritrovare il bandolo della matassa. Chiede così l’aiuto ad un ex collega oramai in pensione, il medico psicanalista e sensitivo John Clancy (Hopkins). Il dottore, ancora scosso per la morte della figlia e la separazione dalla moglie, non ha nessuno intenzione di collaborare. Ma quando comincia ad avere delle visioni molto violente sulla collega di Joe, l’agente Katherine Cowles (Cornish), cambia idea, pensando che queste possano essere anche una sorta di messaggio personale. Così Clancy arriva sulle tracce del sospettato, Charles Ambrose(Farrell), ma solo allora capirà che i suoi poteri sono nulla in confronto a quelli dell’assassino. Il thriller tiene continuamente in sospensione, non dà risposte certe anche quando crediamo di aver capito tutto, e si districa tra atmosfere cupe ed inquietanti.  La sceneggiatura scritta da Sean Balley e Ted Griffin punta non solo a rendere la trama del film unica, ma anche a sottoporre lo spettatore a domande provocatorie. Il film, infatti, è di grande impatto e ci porta a riflettere se quella portata avanti dall'assissino Farrell sia un'azione estrema compiuta da un pazzo sensitivo o un reale aiuto a non soffrire da parte di colui che si crede difensore di chi è malato.  Il regista brasiliano Afonso Poyart personalizza il suo lavoro con un mix di affascinanti effetti visivi che conducono lo spettatore nella mente di un personaggio con abilità psichiche e permettendogli di vedere ciò che egli vede. Poyart dà prova di essere così un regista visionario, con un modo unico di guardare il mondo attraverso la macchina da presa. In questo thriller di suspense il premio Oscar Anthony Hopkins interpreta con grande sensibilità la parte di un uomo che ha appena perso la figlia morta di leucemia (la fine del film in questo senso è determinante) e che viene immerso nella rete dell'FBI per scoprire il killer di omicidi collegati tra loro. Anche se la scelta di Farrell nel ruolo del serial killer psicopatico non è la più convenzionale, la sua perfomance dona profondità ad un personaggio che giustifica i suoi atti con una motivazione ben precisa.

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