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10/10

Psyco regia di Alfred Hitchcock

Thriller
recensione di Lorenzo Tremarelli

Marion, una giovane donna con una difficile situazione sentimentale, ruba quarantamila dollari e fugge. Nel bel mezzo di un temporale è costretta a rifugiarsi in un hotel e viene assassinata da quella che pare davvero la madre di Norman Bates, il ragazzo che le aveva affittato la stanza. Quet'ultimo accortosi del delitto fa sparire il cadavere. In seguito un ispettore sarà assassinato dalla stessa donna, che alla fine si scoprirà essere lo stesso Norman, spinto ad usare gli abiti della madre da una forte psicopatia.

 

La storia è tratta dall’omonimo romanzo di Robert Bloch. Nel libro, il personaggio che nel film è interpretato da Anthony Perkins è un uomo di mezza età, calvo, non particolarmente bello e dalle caratteristiche psicologiche ripugnanti. Joseph Stefano, lo sceneggiatore del film, cercò di rendere Norman Bates simpatico al pubblico, conferendogli un immagine più attraente, tormentata e fragile allo scopo. Ci furono altre modifiche rispetto all’originale ma questa è senza dubbio la più importante, seguita a ruota dalla rinuncia di seguire alla lettera la scena della doccia, che nella versione letterale vedeva Marion decapitata piuttosto che pugnalata come accade nel film.

La suspance presente in Psyco è rimasta insuperata in tutta la storia del cinema. Molte persone anche a distanza di molto tempo provarono un certo disagio a fare la doccia all’interno di tendine di quel tipo e non è un caso che Hitchcock costruì il film proprio partendo da questa scena, che doveva rappresentare una sorta di "shock" per gli spettatori, al quale poi sarebbero seguite scene di minore intensità, rese però più forti proprio dal ricordo del precedente trauma.

Hitchcock realizzava i suoi film in maniera metodica, il meccanismo era perfetto e tutto rivolto verso il pubblico. Scelse un’attrice rinomata come Janet Leigh e la fece morire a metà del film. Nessuno spettatore avrebbe mai potuto immaginarlo. Non mostrò mai il volto di quella che il pubblico credeva la madre di Norman, ma scelse di cambiare inquadrature nelle scene dei due omicidi (nella prima è ripresa da dietro, nella seconda dall’alto) per non insospettirlo. Durante le riprese sparse la voce che stava cercando un attrice per quel ruolo, ottenendo così ancora più confusione al riguardo. Ma soprattutto non permise ad alcuno spettatore di entrare in sala a film già iniziato o prima della fine. Psyco andava visto interamente per essere fruito in maniera corretta: si girò persino un documentario promozionale per servire lo scopo.

A differenza di altri suoi film, Psyco non ha un vero protagonista. Per tutta la prima parte le simpatie dei paganti sono rivolte a Marion, una donna che sembra essere stata solo spinta dalle circostanze a compiere il suo gesto, successivamente a Norman Bates perché viene creduto semplicemente un figlio devoto desideroso di proteggere la madre e, infine, a seguito della morte dell’ispettore e del colloquio con lo sceriffo, i favori passano all’ex-amante della donna e la sorella della vittima, incaricati di sciogliere l’enigma. Tuttavia in nessuno dei tre casi vi è una vera e propria identificazione simpatetica. L’unico vero protagonista del film che accompagna gli spettatori è il terrore. Non vi è morale, solo paura. La fine del film, grazie all’intervento dello psichiatra, spiega i perché e i per come del comportamento di Norman e lascia forse l’unica impronta davvero pregnante del film, decisamente di stampo psicoanalitico: il ragazzo, orfano di padre, aveva avvelenato la madre dopo averla scoperta con un altro uomo, ma il rimorso per l’atroce delitto l’aveva portato a trafugarne il corpo, semi-imbalsamarlo, dandogli voce e parte della sua personalità.

L’opera non ha i classici canoni del capolavoro perché può apparire eccessivamente cruda e a tratti stereotipata (esempio su tutti l’immagine della casa che si erge minacciosa sopra l’hotel) ma è tale per la sua forza coinvolgente che incolla da cinquant’anni milioni di spettatori sulle anguste vie del brivido.

 

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Voto degli utenti: 9,4/10 in media su 14 voti.

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Marco_Biasio (ha votato 10 questo film) alle 22:59 del 18 febbraio 2010 ha scritto:

Che cosa dire?

bargeld (ha votato 10 questo film) alle 22:58 del 23 febbraio 2010 ha scritto:

Beh...

dalvans (ha votato 9 questo film) alle 22:49 del 12 ottobre 2011 ha scritto:

Ottimo

Ottimo film