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8/10

Dragon Trainer regia di Dean DeBlois

Animazione
recensione di Federico Sargatti

Hiccup è un ragazzino di 14 anni che vive in un villaggio vichingo che ha un piccolo problema: i draghi. Lui muore dalla smania di ucciderne uno per mettere da parte la nomea di perdente che lo circonda, ma quando si troverà davanti al più terribile di quei mostri invece del sangue versato nascerà un'amicizia robusta...

Non si può certo dire che la povera Dreamworks in questi anni abbia avuto vita facile, schiacciata dal peso imponente della rivoluzionaria Pixar. Eppure qualche piccolo colpetto l’ha dato, ed è riuscita a crearsi un piccolo pubblico di fiducia grazie a fenomeni di costume come Shrek, Madagascar e Kung-fu panda. Dragon trainer, nonostante lo scarso clamore commerciale avuto, si pone in realtà tra le cose più interessanti ed originali realizzate dalla casa di produzione americana.

Se l’idea di creare un rapporto di amicizia tra uomo e drago era già stata realizzata tempo addietro in film come Dragonheart l’idea di estendere questa relazione a tutta la specie è inedita, così come ottima è la trovata di combinarvi il mondo dei vichinghi, popolo noto per tre cose: le capacità marinare, il coraggio nei combattimenti, e l’imponente panza (altresì detta stazza atletica…). Ne esce fuori un film semplice, simpatico e gradevole, che gioca su tematiche animaliste e pacifiste, trasformando guerrieri e animali infernali in giocherelloni che amano cavalcare e farsi carezzare il naso.

Troviamo però anche tematiche più intime e “familiari”, come la difficoltà del rapporto padre-figlio e la sempre maggiore emancipazione femminile, esemplificata dalla ninfetta di cui il protagonista Hiccup è innamorato. La creazione di una buona serie di accattivanti personaggi “di contorno” e la capacità di trasformare i temibili draghi in qualcosa di poco più che cuccioli di cane fanno il resto, mentre un’estetica ammiccante in parte alla tradizione giapponese, in parte a quella classica europea (il modello vichingo medio quanto riprende dall’Obelix di Asterix?) si incastra ottimamente con un ritmo dinamico e scenari imperiosi se non epici.

V Voti

Voto degli utenti: 8/10 in media su 4 voti.
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tramblogy alle 23:17 del 26 giugno 2012 ha scritto:

Meraviglia