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4/10

G.I. Joe La Nascita dei Cobra regia di Stephen Sommers

Avventura
recensione di Gabriele Maruti

Una squadra segreta di militari tenta con ogni mezzo di difendere il mondo dalle trame di una pericolosa organizzazione criminale con spiccate tendenze distruttive di massa.

I primi momenti di ilarità arrivano con i titoli di testa e con quel "prodotto da Hasbro" che rende già tutto davvero poco credibile. Un po' come se facessero un film con protagonista il CiccioBello e mettessero "prodotto da Giochi Preziosi". Ok, forse non era proprio l'esempio più adatto. O forse sì?

Il fatto è che fin da subito, con questo piccolo ma significativo avviso, viene messo ben in chiaro che stiamo per trovarci di fronte ad un giocattolone privo di un qualsiasi profondo sottotesto o interpretazione: i G.I. Joe, riducendo tutto ancor più ai minimi termini rispetto al celebre cartone animato, non sono infatti altro che gente che fa esplodere cose in mirabolanti scene d'azione. Anzi, rettifico: non fanno esplodere "cose", ma fanno esplodere tutto. Proprio tutto.

Tant'è che già dal trailer viene rovinata la sorpresa di quello che sarà il momento di distruzione definitivo: il crollo della Torre Eiffel. Voi penserete che forse qui abbiano calcato troppo la mano. Io risponderei che non avete poi torto.

Spesso infatti il film se la gioca con i nuovi mostri del caos generale come il primo Transformers, oppure il secondo Transformers. E probabilmente anche il terzo Transformers. Ma Stephen Sommers ha i piedi al caldo dato che anche questo G.I.Joe sarà una trilogia, cercando di entrare nello stesso campionato dei suddetti robottoni.

Una trilogia che, sia in America che qui in Italia, la critica non sta prendendo poi tanto bene, eppure il pubblico accorre. Perchè bisogna ammettere che qui di intrattenimento per le masse ce n'è eccome, tentando di andare anche un attimo oltre il "buono fa scoppiare tutto per uccidere cattivo che fa ugualmente scoppiare tutto". Ed è proprio per questo che si preme (spesso e volentieri con dei flashback davvero molto flash) sui trascorsi nascosti fra i vari personaggi, con qualche reminiscenza dei ben più interessanti X-Men, cercando di costruire un qualche intreccio che dia un minimo spessore umano ai protagonisti. Una missione riuscita soltanto in minima parte, ma in un film prodotto da Hasbro forse è già un miracolo.

Stephen Sommers punta infatti tutto sull'azione pura, sulle esplosioni, sul piroettare in aria con qualche inevitabile rimando a Matrix, dato che anche il cast non è di certo fra i più sconvolgenti: Channing Tatum nel ruolo del belloccio imbambolato; Marlon Wayans, celebre per film di dubbio spessore (Scary Movie, Scary Movie 2 e l'attesissimo Scary Movie 5); e uno scongelato Dennis Quaid ai minimi storici. La vera perla per noi sarà non tanto riconoscere fra i cattivi il Faraone Imotep de La Mummia (che Sommers, regista dei primi due episodi, si è sentito in dovere di inserire, con relativo inside joke nel deserto, come la celere comparsata di Brendan Fraser), quanto piuttosto ritrovare fra i buoni due attori minori di Lost. Ecco un altro trucchetto ben riuscito per le nostre menti semplici.

Quello a cui nessuno ha fatto attenzione durante la visione è però la quantità industriale di morti ammazzati che vengono tranquillamente sparsi lungo tutta la durata del film. E non parlo di cattivi o buoni. Parlo di gente che non c'entra nulla.

Ad esempio, durante il notevole inseguimento per le strade di Parigi, i G.I.Joe stessi lanciano razzi, fanno esplodere case, scagliano in aria automobili in corsa, il tutto noncuranti che in quelle case ci sarà della gente e quelle automobili le starà pur guidando qualcuno. Bene o male è qualcosa di simile alla scena nel sottopassaggio nel quarto Die Hard, se non che questa volta sono proprio i buoni a mettere tranquillamente in pericolo la vita di comuni cittadini. E nessuno se ne cura. Il problema non viene neanche considerato. Per dire, la Torre Eiffel crolla? Un disastro, ma nessuno dei Nostri a cui venga in mente di dire "salviamo qualche persona".

Forse un meccanismo troppo complesso per i piedi delle menti semplici che hanno partorito questa sceneggiatura, ma che sarebbe stato utile quel tanto per capire per quale sacrosanto motivo questi G.I.Joe dovrebbero essere considerati degli eroi.

Va comunque detto che nel genere di film "cose-che-scoppiano" G.I.Joe se la cava anche bene e si sa che a noi (me in primis) basta poco per sentirsi a posto con la coscienza: razzi e missili, fuoco e fiamme, femmine e ninja e femmine ninja; e uno spiccato senso del ridicolo, che però in questo caso non è ben chiaro quanto sia volontario o meno. O quanto sia prodotto da Hasbro.

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