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7/10

Lasciami Entrare regia di Tomas Alfredson

Horror
recensione di Francesco Carabelli

Svezia 1981. Il dodicenne Oskar fa conoscenza con la vicina di casa, Eli sua coetanea. Ben presto se innamorerà ma dovrà fare i conti con il suo lato oscuro...

Cosa c’è di più candido ed innocente di un amore tra due pre-adolescenti. Apparentemente nulla, se non fosse che lei è un vampiro e per sopravvivere deve uccidere e succhiare sangue alle sue vittime. Come far coesistere amore e vampirismo in una piccola donna, che apparentemente sembra sofferente e indifesa? La sua diversità ne marca ogni gesto, persino l’entrare a casa di un amico deve essere accompagnato dal permesso manifesto dell’ospite (“lasciami entrare”).

Eli preferisce la notte, di giorno dorme nella sua culla/bara per non venire in contatto con la luce; veste leggero pur nel freddo dell’inverno; emana uno strano odore che subito l’amico Oskar nota; non può mangiare nulla di quello che mangiano gli umani, neppure un semplice dolciume. In lei vive una doppia natura che fa coesistere il bambino e l’amore di cui questo è capace con una rabbia repressa che sfoga sulle sue vittime senza ritegno e pietà. L’unica pietà sembra provare nei confronti di Oskar, al quale riesce ad evitare l’attacco diretto, nonostante sia provocata dalla vista del sangue.

Forse che l’amore riesca in qualche modo a vincere sul vampirismo? Il film non manca di toccare temi importanti quali la difficoltà di essere adolescenti, con i fenomeni di bullismo verso i più deboli (Oskar) e i conflitti e la voglia di rivincita che ne derivano. La violenza sembra essere l’unica risposta alle violenze subite e in molti passi del film la violenza va ben oltre ogni pur fervida immaginazione. In qualche modo viene toccato anche il problema della morte, dandone una visione pessimista e tragica: molte le morti causate direttamente da Eli e dal padre che non mostrano alcuna pietà per le proprie vittime, ma molte sono anche le sofferenze indirette. Vi è poi una denuncia dell’uso di droghe e alcool, messe quasi sullo stesso piano del vampirismo, quasi alcool e sangue fossero due vizi  che mostrano le stesse problematiche: si cerca di sfuggirne, ma se ne rimane invischiati per sopravvivere.

Eppure l’amore di Oskar ed Eli è qualcosa che li lega e che dà loro sicurezza, pur nella tragicità delle esperienze vissute, rendendoli in qualche modo altri. Visivamente la pellicola è molto curata con una preferenza per le ambientazioni notturne: neve e notte sono insieme al sangue delle costanti che ci accompagnano per tutto il corso della pellicola e marcano profondamente la storia raccontata. Nel complesso una pellicola ben strutturata, che si avvale di una recitazione vissuta dei giovani attori e che ha permesso al regista Tomas Alfredson di fregiarsi di molti riconoscimenti a livello internazionale. Il film si basa sul best-seller dell’autore svedese John Ajvide Lindqvist.

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Voto degli utenti: 7,9/10 in media su 10 voti.

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bargeld (ha votato 8 questo film) alle 23:14 del 23 febbraio 2010 ha scritto:

Un gioiellino, davvero.

Peasyfloyd (ha votato 8 questo film) alle 0:15 del 24 febbraio 2010 ha scritto:

ottima rece Francè! Il film veramente un piccolo capolavoro che avrebbe meritato molta più attenzione mediatica. Pazienza. La scena della piscina è una roba che mette i brividi...

SanteCaserio (ha votato 8 questo film) alle 2:08 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

Grande film

Temo per il remake americano, comunque assolutamente imperdibile il libro, meno d'impatto e più attento all'analisi sociale!

Imprescindibile uscita del 2009

loson79 (ha votato 8 questo film) alle 16:45 del 29 settembre 2010 ha scritto:

Magistrale e delicatissimo.

simone coacci (ha votato 8 questo film) alle 11:46 del 3 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Perversamente tenero e romantico. Horror filosofico per tutti i ragazzi che provengono dalle perfiferie affettivamente più gelide inospitali. Uno dei migliori della decade.

synth_charmer (ha votato 7 questo film) alle 14:43 del 12 ottobre 2010 ha scritto:

piaciuto tanto anche a me. Il film coniuga il romanticismo "puro" dell'amore adolescenziale e i vampiri. Come se il Dracula di Coppola fosse stato adattato su personaggi molto giovani. Bellissima la scena finale

ffhgui (ha votato 7 questo film) alle 15:26 del 19 giugno 2011 ha scritto:

Un buon film, molto semplice, girato con classe, piacevole da vedere, più che discreto insomma. Il suo 7 pieno pieno se lo prende.

Alessio Colangelo (ha votato 8 questo film) alle 19:35 del 2 dicembre 2011 ha scritto:

originali e remake

nell' ormai interminabile panorama seriale fondato sempre su piccoli successi il primo film "Låt den rätte komma in" era in sostanza un gran film. Ottima l'analiisi di Rocco Moccagatta su Duellanti che afferma come nel Remake "Blood Story" manchi della sensualità/ erotismo che da sempre contraddistingue gli horror vampirici.

d'altronde come detto in Duel "Niente sesso siamo vampiri americani!"

maupes (ha votato 9 questo film) alle 23:56 del 2 dicembre 2011 ha scritto:

Mi unisco ai complimenti a Francesco per l'ottima recensione e chapeau davanti ad un’opera che non solo rappresenta al meglio il bel romanzo di John Ajvide Lindqvist dal quale è tratta, ma addirittura lo esalta. Non ci sono immagini particolarmente macabre, colpi di scena granguignoleschi da sobbalzi sulla poltrona, ma una tensione strisciante che a mano a mano avvolge lo spettatore in un’atmosfera malinconica ed in un sofferto contesto sociale, tipicamente nordico, nel quale frustrazione e solitudine vanno di pari passo a condizioni ambientali particolarmente difficili, che si prestano però idealmente alle tematiche tipiche del genere horror vampiresco. Non c’è mai compiacimento né teatralità, anche nelle scene inevitabilmente più forti e nelle quali la violenza è più che altro suggerita o comunque lasciata per gran parte all’immaginazione, anche se questo però non vuol dire che il senso di paura e disagio che suscitano sia di minore impatto emotivo. Da questo punto di vista ‘Lasciami Entrare’ è un film che si discosta dagli horror del tipo ‘ti piace vincere facile’, è meno ‘trendy’ ma più profondo, efficace e mirato, uno dei migliori degli ultimi anni.