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7/10

Palindromi regia di Todd Solondz

Avventura
recensione di Francesco Carabelli

Aviva, ragazza preadolescente, vuole diventare madre. Ottenuto il suo obiettivo di rimanere incintà dovrà scontrarsi con le decisioni dei sui genitori e cercherà la fuga per realizzare il proprio sogno.

È quanto mai singolare questa pellicola del regista americano Todd Solondz, per la costruzione narrativa e per le scelte registiche. A colpirci è la costruzione per capitoli, i quali prendono il nome da uno dei personaggi che partecipano alle vicende narrate. In ogni capitolo il personaggio principale, Aviva, una ragazza dodicenne, che cerca la maternità ad ogni costo, è interpretata da una attrice diversa.

Questa scelta registica, in qualche modo, mantiene viva l’attenzione dello spettatore e dà una maggiore ricchezza di carattere alla protagonista, che assume su di sé caratteristiche ben diverse da un capitolo all’altro, non solo somatiche ma anche caratteriali. Una scelta che ci ricorda l”Io non sono qui” di Todd Haynes e che in qualche modo ci spiazza, regalandoci un mondo nuovo ad ogni cambio di capitolo. Solo nel finale le varie attrici compariranno nello stesso capitolo, ma in istanti diversi, quasi a riassumere in un unico momento il carattere pluriforme della protagonista.

Il nome della pellicola deriva dal nome della protagonista, che come è detto nella pellicola è un “Palindromo”, ossia qualunque sia la direzione nel quale viene letta, il significato della parola non cambia. Aviva vuole diventare madre e infatti riesce a rimanere incinta, dopo una breve relazione con il figlio di amici di famiglia. Purtroppo deve scontrarsi con i propri genitori, che la costringono ad abortire. Partirà da questo momento una ribellione totale alla famiglia di origine che la spingerà alla fuga alla ricerca di un amore che le permetta di realizzare il suo sogno. Incontrerà gente disposta a tutto, ma anche un’altra famiglia pronta ad accoglierla.

Se la polemica del regista in un primo momento è contro la famiglia di origine, troppo liberale, in un secondo momento egli metterà in luce le contraddizioni della famiglia conservatrice, in un certo modo mettendone in dubbio la rettitudine morale così come aveva fatto con i genitori di Aviva. Alla fine Aviva, dopo varie peripezie tornerà dai genitori e troverà conforto ancora una volta tra le braccia del ragazzo che l’ha messa incinta, inconscia che ora purtroppo non potrà più succedere. Una storia ben scritta che sa mantenere desta l’attenzione dello spettatore, senza mai scadere nella pura polemica, ma mantenendo un forte spirito critico sui mali che caratterizzano la società odierna non solo americana. Le vicende narrate in questa pellicola proseguono quelle narrate nella predente pellicola di Solondz , Fuga dalla scuola media.  

V Voti

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