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8/10

Identificazione Di Una Donna regia di Michelangelo Antonioni

Drammatico
recensione di Francesco Carabelli

Il regista cinematografico Niccolò, alla ricerca di una nuova storia e di nuovi volti per il suo film, si innamora perdutamente della giovane aristocratica Mavi. Dopo una passione travolgente, Mavi fugge e Niccolò si mette sulle sue tracce grazie all’aiuto della giovane attrice di teatro, Ida. Il riavvicinamento sarà impossibile e Niccolò inizia a pensare ad un film fantascientifico che abbia come tema l’esplorazione del sole.

 

Tra gli ultimi film di Antonioni, ultimo film girato dal regista prima dei gravi problemi di salute che gli tolsero l’uso della parola, Identificazione di una donna, segue il periodo anglo-americano di Antonioni e lo vede ritornare ad ambientazioni italiane. Le vicende infatti sono ambientate a Roma e nei dintorni e raccontano l’esistenza del regista Niccolò, innamorato perdutamente di un’aristocratica, Mavi che, dopo una passione travolgente, lo rifugge e trova conforto tra le braccia di una donna.

Identificazione di una donna, si divide così in due parti: una prima parte dedicata all’amore tra Niccolò e Mavi e una seconda parte in cui il regista si mette alla ricerca di Mavi e prova amore per una attrice borghese , Ida, dalla quale però sarà deluso, scoprendo che questa aspetta un figlio da un altro uomo con il quale in precedenza aveva una relazione.

Come sempre il rapporto uomo-donna è il centro del cinema di Antonioni, nella sua impossibilità di piena comunicazione e disvelamento dei sentimenti e dell’essere degli amanti. Niccolò esprime il pensiero di Antonioni indicando nel recuperato equilibrio con la natura la piena comunione tra uomo e donna, attraverso il silenzio.

Il tema della natura e la natura come componente di questa pellicola, contrapposta alla città sono elementi che caratterizzano questo film e la stessa filmografia di Antonioni dove, a ben vedere, il rapporto con la natura ha un’importanza centrale, basti pensare a L’avventura o ancora a Blow –up e Zabriskie point; ma qui la natura, oltre ad essere sfondo nel quale avvengono gli eventi, è messa a tema e diventa argomento di discussione per i personaggi.

Un altro tema caro ad Antonioni è la contrapposizione borghesia-aristocrazia, tema che qui vediamo argomentato dal rapporto tra Niccolò e Mavi, che mette in luce come il lignaggio, le diverse origini, comportino un modo diverso di vedere il mondo che influisce sulla solidità di un rapporto, stante le diverse idee e la diversa formazione.

Antonioni tratta anche in modo collaterale temi caldi come quello del terrorismo, che in quegli anni colpiva l’Italia.

Emerge come sempre nelle ultime opere di Antonioni il tema dell’eros, dell’amore carnale con immagini molto esplicite al limite del film erotico.

Da ultimo vorrei segnalare il tema della fantascienza: Niccolò alla ricerca di un’idea per un nuovo film, sembra trovarla nell’osservazione del sole e nella creazione di una storia, dedicata al nipote, che metta a tema l’indagine del sole e di cosa avvenga realmente nelle combustioni solari che permettono la vita sulla terra.

La recitazione è di livello molto elevato, in particolare grazie ad un Tomas Milian, che dà il meglio di sé nell’impersonificare il regista Niccolò, alter ego di Antonioni ; ma anche le attrici Daniela Silverio (Mavi) e Christine Boisson (Ida) non sfigurano e rendono con realisticità i propri personaggi.

Fotograficamente il regista si affida alle abili mani di Carlo di Palma, ai più noto per la sua collaborazione con Woody Allen. Vi è un’insistenza su colori come il bianco e il verde, richiamo quest’ultimo del verde della natura.

Alcune sequenze come quella iniziale sono molto ben studiate e realizzate; parimenti la scelta delle ambientazioni è molto curata.

Le musiche uniscono musica leggera italiana alle musiche strumentali dell’artista inglese John Foxx, già leader degli Ultravox, ed esperto di musica elettronica, che proprio a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80 ebbe il suo culmine di notorietà.

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