A Festa del Cinema di Roma 2015 – Incontro con Wes Anderson e Donna Tartt

Festa del Cinema di Roma 2015 – Incontro con Wes Anderson e Donna Tartt

Alla Festa del Cinema di Roma 2015, gli incontri con i grandi protagonisti della settima arte sono monopolizzati dalle coppie. Dopo Joel Coen e Frances McDormant, è la volta del duo composto dal regista cult Wes Anderson e dalla scrittrice Permio Pulitzer Donna Tartt, che hanno intrattenuto il pubblico del festival nel pomeriggio del 19 ottobre. La chiacchierata è moderata, come sempre, dal direttore artistico Antonio Monda ed è dedicata interamente al cinema italiano visto dai due artisti statunitensi. Il primo round è per Donna Tartt, che ha selezionato quattro scene tratte da film italiani particolarmente amati. La prima clip viene dalla "Medea" di Pier Paolo Pasolini, omaggio filmico alla nota predilezione della scrittrice per la tradizione mitologica greca e latina: "Questo film è tanto ipnotico quanto spietatamente crudele, capace di immortalare la brutalità della storia di Medea come nessun'altro". A questo punto si inserisce nella conversazione anche Wes Anderson, che fa notare come il trattamento di costumi, musica e dettagli abbia un taglio quasi documentaristico, totalmente all'opposto del sistema hollywoodiano, che appesantisce anche la ricostruzione storica con il suo immancabile glamour patinato.

Il secondo spezzone scelto da Donna Tartt viene da "La Notte" di Michelangelo Antonioni ed è, coincidenza delle coincidenze, la stessa identica scena scelta da Paolo Sorrentino durante l'incontro con il pubblico avvenuto il giorno prima. A colpire l'immaginazione della Tartt è l'anima dark del film con Marcello Mastroianni e Monica Vitti, perfetto ritratto della solitudine umana rappresentata come in quadro di Piero della Francesca. Per Wes Anderson, la grande peculiarità dell'opera di Antonioni è la sua rottura totale con la tradizione, aspetto che ha influenzato non poco il regista fin dai suoi primi passi nel mondo del cinema. Come terzo estratto filmico Donna sceglie un film dalla produzione e l'ambientazione italiana, ma diretto dal tedesco Max Ophuls, "La signora di tutti". Tale selezione è dettata dal prodigioso lavoro di macchina attuato dal regista, ma sopratutto per la spietata critica al sistema dello spettacolo, insensibile ed egoista anche di fronte al più profondo dei drammi umani. L'ultima clip proposta da Donna Tartt è presa da "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino, film molto amato dalla scrittrice per la sua opulenza visiva, per la complessità dei personaggi e, non ultimo, per il suo lato spirituale. Il pubblico estero ha accolto con grandissimo entusiasmo il lavoro di Sorrentino, vincitore per altro del Premio Oscar, ma coma mai in Italia ha subito anche un duro regime di critiche? Secondo la Tartt la ragione si nasconde nell'estetica nichilista tipicamente italiana, abituata a veder veicolare determinati messaggi con mezzi scenici decisamente più essenziali rispetto all'ambiente di Hollywood, che ha da sempre educato il proprio pubblico al più sfrenato gusto per lo spettacolo.

Arriva finalmente il turno della selezione di Wes Anderson, rimasto francamente un po' in ombra rispetto alla collega, che sceglie di citare il primo episodio del film antologico "L'oro di Napoli" di Vittorio De Sica. I sei episodi del film hanno letteralmente ossessionato il regista fin dalla prima visione, avvenuta due anni fa. Da allora è iniziata una crociata per la diffusione di questo capolavoro in tutti gli Stati Uniti, per far conoscere anche al pubblico americano quello che Wes considera come il Buster Keaton all'italiana, ovvero Totò.

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