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R Recensione

6/10

Il tifoso, l'arbitro e il calciatore regia di Pier Francesco Pingitore

Film in due episodi: nel primo Alvaro Presutti -Alvaro Vitali- ,vessato nella vita da moglie -Carmen Russo- e suocera -Marisa Merlini- nonchè sul lavoro, ma efficentissimo arbitro di serie A nel "tempo libero" , viene coinvolto suo malgrado in macchinoso piano dal suo amico (Enzo Cannavale) che desidera ardentemente alterare il risultato dell' a quei tempi big match Juve-Fiorentina. Capito piano piano- a dire la verità un pò troppo piano- l'arcano, il Presutti ha non solo l'occasione di mettere a posto il danno creato, ma anche di mostrare, tramite creazione di piano ingegnoso, di possedere del sale in zucca che pareva latitare fino a quel punto .

Nel secondo episodio,anch' esso a tema calcistico ma completamente slegato dall'alto, un pippo franco ligio e innamorato deve fingersi laziale pur se romanista per imbonirsi il papà della sua fidanzata , sfortunatamente anche suo capo al lavoro.

Un'occasione buttata che che di più non si poteva: il primo episodio messo in mano a qualcuno di meglio del trio centrale -ma anche a sceneggiatori meno frettolosi di inserire chissa perchè il vacuissimo episodio pippo franchesco- sarebbe stato un'epopea alla il lupo e l'agnello, dove un uomo si fa finalmente "conquistare" moglie e suocera se non proprio per motivi estetici almeno per quelli d'astuzia, invece si è voluto costruire un film il cui unico punto di forza è nella presenza di una Russo che cammina sculettando, appare nuda per motivi incredibili ad un calciatore con fidanzato nerboruto (a dire la verità, quest'ultimo punto, è quasi geniale e trattato con più rispetto di quanto un film del genere possa far presagire)

Non molto da dire sul secondo episodio, che si fa notare per un Carotenuto in tour de force emozionale-calcistico ed un cammeo di Martufello. Gli sfottò tra laziali e romanisti sono comunque godibili, così come il sempre preciso Gigi Reder, ma dire che gira a vuoto è fargli un complimento.