R Recensione

7/10

Quel Fantastico Peggior Anno Della Mia Vita regia di Alfonso Gomez-Rejon

Drammatico
recensione di Davide Figliolini

É la storia divertente e commovente di Greg (Thomas Mann), un liceale che cerca di mimetizzarsi evitando relazioni profonde, come strategia di sopravvivenza in quel campo minato che è la vita sociale dei teenagers. Greg descrive persino il suo costante compagno Earl (RJ Cyler), con il quale realizza cortometraggi-parodia di classici del cinema, più come un collega che come il suo migliore amico. Ma quando sua madre (Connie Britton) insiste affinché lui passi del tempo con Rachel (Olivia Cooke) – una compagna di scuola recentemente colpita da un cancro – Greg scopre pian piano quanto valore può avere un vero legame di amicizia.

 

Il regista Gomez-Rejon (Glee e American horror story) è rimasto attratto da un romanzo di Jesse Andrews (Me and Earl and the Dying Girl) e ha deciso di portarlo sul grande schermo. Qual fantastico peggiorr anno della mia vita è un film di formazione. Anzi, un film di formazione atipico, che lascia in parte quel senso di incompiutezza. La storia è apparentemente comune, ma non per la trama in sé, ma per il periodo storico. Recentemente pellicole del genere appaiono sempre più appetibili e frequenti, ricordiamo Colpa delle stelle, Quasi Amici, La famiglia Bélier ad esempio, film che “sorridendo” cercano di catturare lo spettatore immergendolo nel mare drammatico di un senso di malinconia perenne, ma mai oppressivo, se mai passionale, istintivo, fresco. Il protagonista Greg è un ragazzo brillante, sedotto da un senso scolastico delle cose molto divertente. Affascinato dalle diverse “classi” che compongono l’istituto, le categorizza elencandone difetti e caratteristiche. Come un narratore solitario, come un ragazzo che in realtà appare incompleto nel suo processo di maturazione. Il tipico ragazzo apparentemente insensibile, ma con un senso artistico del mondo geniale. La sceneggiatura nella prima parte risulta subito convincente. Dialoghi ironici, un senso dell’humor sopra le righe e movimenti di macchina mai banali. Anche quando incontra la ragazza malata di cancro la sceneggiatura appare originale nei silenzi e nelle attese tra un dialogo e l’altro. Mai pesante, al limite della leggerezza che non è mai superficialità. Con il suo migliore amico Earl ha in comune solamente il lato artistico della vita: realizzare “cortometraggi”. Aspira più che altro a diventare un film-maker. Dal punto di vista umano Earl appare inizialmente superficiale, privo di profondità interiore, ma è un film di formazione anche per lui, soprattutto per lui potremmo dire. I piccoli “corti” che girano sono molto divertenti, vere e proprie “prese in giro” di alcuni dei film più importanti della storia del cinema. Anche il montaggio in questo caso risulta frizzante, scaglionato con eleganza. Un film che nella seconda parte perde un po’ di quella leggerezza, anche perché quel maledetto cancro imperversa silenzioso. Per quanto riguarda gli attori una mansione particolare va a Connie Britton che interpreta la madre di Rachel. Grottescamente drammatica.

Un film d’amicizia che lascia anonimamente delusi nel finale. Una struttura che, forse troppo ripetutamente, si sofferma su determinate situazioni “d’amore-odio” tra Greg e Rachel. La lotta al cancro è l’antagonista del film, l’attesa è l’imprevisto che fa abiurare a volte il loro rapporto. Semplice, ma intenso. Tuttavia il film riesce ad emozionare, non eccessivamente, ma quel senso di nostalgia permane. Non si rimane incollati allo schermo, forse perché non ci si affeziona troppo ai protagonisti, troppo attenti ad uno sfuggente presente. Un romanzo di formazione atipico perché nei protagonisti non percepiamo tutti quei passi di crescita, è vuoto di "memoria". Il tempo non pesa nel film, e forse sarebbe stata un’arma importante in un film del genere. Da sottolineare anche un’ottima costruzione musicale, che danza sempre con successo tra i ritmi del film.

V Voti

Voto degli utenti: 8/10 in media su 1 voto.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
alexmn 8/10

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.