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R Recensione

6/10

Sharknado regia di Anthony C.Ferrante

Comico
recensione di Claudia

In California, il surfista squattrinnato Fin riesce, incontrato un temibile tornado di squali che distrugge il suo bar, ad aiutare la popolizione devastata e spaventata con il solo aiuto dei suoi  migliori amici, di una sua cameriera e della sua famiglia. lo "Sharknado" é anche un'occasione, oltre di mostrare il suo valore umano, anche di far risvegliare nella sua ex moglie April qualche sentimento sopito da tempo e di riacquistare fiducia presso i figli, soprattutto la figlioletta Claudia che si sente da troppo tempo ignorata dal genitore.

Sharknado non corrisponde affatto al tanto vituperato prodotto da tutti indicato come capostitipite di un genere cinematografico "di serie"  (la catastrofe naturalistica unita ad un animale feroce) in realtà già esistente, ma é diventato però iconico e associato a tutto un movimento per il cast in effetti superiore alla media di questi prodotti (lo Ian Ziering di Beverly Hills, Tara Reid, e persino John Heard, cioè il papà Maccallister di Mamma ho perso l'aereo) oltre che per una sorta di tam tam mediatico spinto da twitter e da vari hashtag nel giorno della sua inarrestabile prima messa in onda tv Americana (probabilmente spinti nel loro successo dalla syfy stessa e dai suoi media manager, ma anche dall'attraente nome della oramai serie).

Sharknado infatti, qualitativamente, può risalire la china rispetto ai vari Arachnoquake (di un'anno prima, con Edward Furlong) per una scelta ben precisa: far vedere i temibili squali il meno possibile, limitando quindi le prese in giro da CGI fallimentare al minimo. Il punto di forza di Sharknado sono infatti, come raccontò lo stesso regista in un Q.I. su imdb , i dialoghi: spesso improvvisati, cercano, pur senza tramutare il prodotto in un grottesco -almeno non in maniera volontaria- di sottolineare l'assurdità di alcuni momenti con iconiche  battute (famosa quella del "giorno del mese", improvvisata per altro sul momento) davvero centranti, che commentano sdrammatizzando le varie sequenza e le dubbie caratteristiche motorie degli squali - come ad esempio, la possibilità di esplodere una volta colpiti a morte.

Perchè Sharknado, pur nella sua premessa, é un film che si prende abbastanza sul serio. Se si pensa ad un prodotto simile per ambizioni, come Snake on a plane ,là l'assurdità era la chiave di volta di tutta la vicenda e delle interpretazioni, mentre qui Fin, April, Claudia e gli altri tra una sparatoria e l'altra agli squali parlano di rapporti familiari, nonni morti (uccisi...da squali) solitudine (il monologo di heard sulla sua scelta di andare al baretto di fin nonostante sia di Beverly Hills è da brividi) padri assenti, etc. La regia è abbastanza nella media, immagini vere di qualche post tornado messe a caso incluse (hanno un suo perchè. Per lo meno ci ricordano i danni veri delle inondazioni, anche de-squalizzate!)

Insomma Sharknado, se preso puramente come film "di serie B" e splatter (verso gli squali), può dare le sue delusioni: le morti, a differenza di film del genere, (vedere tutta la serie precedente degli "shark" della stessa Asylum, compreso quello in cui c'è uno squalo a due teste) sono molto tristi e i drammi personali e non quasi credibili. La caratterizzazione dei personaggi è tutta in salita: sono poveri, o divorziati, o beoni, o senza una lira o soli. Non c'è il miliardario donnacentrico di Titanic 2 o le stupidissime colleggiali onnipresenti in questi film. La famiglia di Fin potrebbe essere una credibilissima famiglia esistente e dopo un pò dimentichi la storia degli squali e vuoi solo che si mettano in salvo (per fortuna che non c'è -quasi -pericolo, dato che gli squali fanno già una "selezione naturale" per i personaggi odiosi, come il fidanzato di Claudia, mangiato addirittura in faccia ed attraverso una finestra).

 

V Voti

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