A Recensione Blu-Ray - Viy - La maschera del demonio

Recensione Blu-Ray - Viy - La maschera del demonio

 

Ispirato liberamente all’omonimo racconto di Nikolaj Vasil'evič Gogol' del 1835, pubblicato nella seconda parte della raccolta Mirgorod (da cui attinse anche il nostro Maria Bava per il suo film del 1960), Viy – La maschera del demonio, pur non potendo contare su un budget elevatissimo (26 milioni di dollari), è un vero e proprio kolossal in cui confluiscono diversi generi, fantasy, horror e grottesco. Un film che ha vissuto una lunga gestazione, vedendo nel corso del tempo crescere le proprie ambizioni; una produzione internazionale che ha coinvolto diversi paesi (Russia, Ucraina, Repubblica Ceca, Germania, Regno Unito), a testimonianza della difficoltà della realizzazione. A fronte, però, del tortuoso iter produttivo, il risultato è eccellente, laddove l’ottima fattura incanta, a partire dalla bellezza degli effetti speciali fino alla grandiosità delle scenografie e delle location, all’accuratezza dei costumi, e, non in ultimo, alla bravura degli attori (il cast è anch’esso internazionale con interpreti anglosassoni e russi).

Se nel racconto di Gogol' il fine era quello di mettere su carta alcune delle superstizioni più diffuse nella Russia rurale del suo tempo (e in questo senso, per la prima volta lo scrittore sconfinò nel genere fantastico), nel film di Oleg Stepchenko l’intento è più smaccatamente diretto a inscenare un confronto – scontro tra l’illuminismo (siamo nel XVIII secolo) e quell’oscurantismo che ancora si annidava profondamente lì dove la cultura della ragione non aveva ancora attecchito. E al di là di qualsiasi retorica, nell’uno e nell’altro senso, la sceneggiatura risulta assai efficace, giacché pur stigmatizzando l’arretratezza di quell’anacronistico tessuto culturale muove anche una sottile critica alla presunzione di un atteggiamento ‘intenzionale’ che voleva, già all’epoca, ricondurre qualunque cosa all’interno dello spettro dello scibile. No, invece, c’è qualcosa che eccede la possibilità di esser compresso, che sfugge alla capacità di presa del linguaggio e che, comunque, non può essere derubricato o bollato come inesistente, piuttosto va considerato attentamente per il valore che assume all’interno della ‘comunità etica’, di contro a quella ‘scientifica’.

All'inizio del XVIII secolo il cartografo Jonathan Green intraprende un viaggio che dall'Europa lo conduce verso l'Oriente. Dopo aver attraversato la Transilvania e superato i Carpazi, si ritrova in un piccolo villaggio perso tra i boschi e circondato dalla nebbia. Le persone che lì vivono non somigliano a nessun altro popolo conosciuto e hanno scavato un profondo fossato che, secondo le loro convinzioni, li isolerebbe dal resto del mondo salvandoli dal male. Ignorano però che il male è già insito tra loro e che è in attesa dell'occasione giusta per venire fuori.

L’immaginario superbamente restituito da Viy – La maschera del demonio è di una ricchezza sfarzosa, che inonda l’occhio, impreziosito da una massiccia dose di ironia che, qua e là, interviene ad allentare la tensione della narrazione. Vediamo la figlia del maestro dei cosacchi, la pànnočka, una sorta di strega-vampiro, muoversi in maniera davvero inquietante sulle pareti, ricoperte da una selva di rami rampicanti, della chiesa in cui è ambientato il fulcro dell’azione del racconto di Gogol', ripetendo l’iconografia di tanto cinema horror che si è occupato delle possessioni diaboliche. Insomma, un film che è un grandioso pout-pourri , e che riesce a gestire in maniera egregia tanto materiale, deliziando lo spettatore per quasi due ore di visione.

Distribuito da Midnight Factory per Koch Media, Viy – La maschera del demonio è disponibile in blu ray in formato 1.78:1, con audio in italiano e in inglese (DTS-HD Master Audio) con sottotitoli opzionabili. Nei contenuti speciali: Trailer; Making of; Intervista a Jason Flemyng; Backstage.

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.