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6/10

Nessuna Verità regia di Ridley Scott

Thriller
recensione di Dmitrij Palagi

Roger Ferris (Leonardo DiCaprio) è un agente CIA alle dipendenze del Ed Hoffman (Russel Crowe). In Giordania si trova a stringere un'alleanza con il capo dei servizi segreti giordni, Hani Salaam (Mark Strong), al fine di arrestare il leader di una cellula terroristica di Al Qaeda, noto con il nome di Suleiman.

Ridley d'Arabia è tornato, con la sua quarta pellicola girata in nord Africa.

Le crociate si ricollegava a Il Gladiatore, qui il dittico si forma con Black Hawk Down, anche se il film di guerra esce dal genere e si arresta a metà tra un film d'azione e il thriller, declinandosi con alcune tinte da film drammatico. Un film d'autore insomma, pieno di esplosioni e complotti.

Ridley Scott è uno dei registi più importanti in vita, snobbato da una parte di pubblico troppo raffinata, ma capace di una regia impeccabile, che costruisce la struttura narrativa in poche inquadatrure, immergendo lo spettatore all'interno del film, lasciandolo in balia dello scorrere degli eventi.

La tecnica c'è, il regista si mostra in gran forma, ritrovando un Russel Crowe ingrassato di 50 . Grazie anche al montaggio di Pietro Scalia (Scott regista costantemente le scene con 4-8 telecamere da angolazioni diverse) il punto di forza del lungometraggio è l'interpretazione di Crowe, DiCaprio e, forte di un fascino d'altri tempi, Mark Strong. A Ferris viene relegato un ruolo marginale, il ciccione burocrate dotato di astuzia e cinismo, mentre i due agenti operativi si corteggiano, nella storia come sul set, dando vita a una rara sintonia tra di due personaggi cinematografici.

Non si fa fatica a percepire il film come risultato di una squadra preparata, abituata a collaborare. Un film frenetico, oscuro, incalzante. La sceneggiatura (di William Monahan) spoglia il romanzo di David Ignatius dalle "sue scene di sesso e altre banalità tipiche del thrilling" (Tullio Kezich). Non stupisce la fredda reazione del pubblico. Nonostante il nervosismo dello sviluppo narrativo (talvolta poco chiaro), il difetto maggiore della pellicola è nel ritmo. Pochissime scene risvegliano dal torpore che permea il resto del film. Probabilmente si può dare la colpa alla storia, difficile da rendere come un film d'azione non di basso livello: nel passaggio di qualità (da libro di discutibile gusto a film d'autore), nell'abbigliamento nobile da novella spionistica di alto bordo, si perde l'azione. Il problema è che Nessuna verità non è un lungometraggio riflessivo, quindi evidentemente non tutto è riuscito come doveva.

Resta un discreto prodotto, non noioso, come non entusiasmante, ben recitato e girato, non scontato. Da citare la colonna sonora, non tanto per la qualità, quanto per la presenza dei redivivi (e discutibili) Guns N' Roses, affiancati da un buon lavoro di Marc Streitenfeld.

Da vedere, per chi ama il genere, per chi ha voglia di una visione critica e leggera dei movimenti CIA in Medio Oriente, magari accompagnando la visione a Spy Game, del fratello Tony Scott,

V Voti

Voto degli utenti: 6,6/10 in media su 7 voti.
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alexmn 6/10
Upuaut 6/10

C Commenti

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swansong (ha votato 8 questo film) alle 18:16 del 8 gennaio 2014 ha scritto:

Il solito, potente, enfatico, megalomane e, perciò, perfetto film di Ridley Scott...