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5/10

Pinocchio 964 regia di Shozin Fukui

Fantascienza
recensione di Fabio Secchi Frau

In un futuro non molto lontano dal nostro, si costruiscono dei cyborg dediti a soddisfare i piaceri sessuali. Uno di loro, gettato nella spazzatura perchè difettoso, verrà raccolto da una senzatetto, con la quale instaurerà prima un rapporto affettuoso e poi successivamente distruttivo.

  In un futuro quantomeno civile, si vendono dei cyborg dalle fattezze umane, dedite a soddisfare ogni piacere sessuale. Uno di questi modelli, il Pinocchio 964 (Haji Suzuki), viene però buttato nello spazzatura per l’incapacità di avere un’erezione. Trovato da una senzatetto vittima di un’amnesia (Onn-chan), diventa il suo unico compagno di vita. Ma cosa succede quando la bambola-sex-toy recupera la memoria che gli era stata resettata? E quando la senzatetto diventerà aggressiva nei confronti del suo giocattolo?

  Figlio illegittimo di Tetsuo (1989) di Shinya Tsukamoto. Ma quella è una storia di un certo livello e qui, ahimè, siamo costretti a scendere di qualità, peso storico e molto altro.

  Il cast sopperisce alla scelta di movimentare la vicenda con scene disgustose (i deboli di stomaco, dovrebbero evitarlo perché si parla di scene che urteranno davvero la vostra sensibilità) e le psicologie dei personaggi sono del tutto sfumate ed enigmatiche.

  Shozin Fukui (giapponese al suo secondo film dopo l’action-movie Metal Days) conferma di essere un regista attento alla forma, ma qui la dimensione è quella del cult movie leggendario, suggestivo e traumatico che è croce e delizia per tutti gli appassionati del genere cyberpunk, ma che NON dovrebbe essere MAI visto da nessun altro all’infuori di questo gruppo.

  Con una fotografia sporca e un ultra-low budget, Pinocchio 964 è prima di tutto un film di cattivo gusto, indie, kitsch e trash. Un crimine audio-visivo carico di tensione che fa uso di elementi surreali, di un acceleramento della velocità della pellicola, di riprese con camera a mano e grandangolo che sembrano realizzate durante una guerriglia urbana e di una sceneggiatura indescrivibile… che mischia sesso, violenza e altre orride scene.

  Da molti internauti, soprattutto quelli americani e proprio per questo film, Shozin Fukui è definito un genio, tuttavia, malgrado l’enorme slancio creativo, c’è una certa incoerenza fra le parti che distorce enormemente quel fascino che dovrebbe suscitare.

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