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R Recensione

8/10

Stoker regia di Park Chan Wook

Drammatico
recensione di Victor Musetti

Dopo la morte del padre, la giovane India Stoker si ritrova a vivere con l'emotivamente instabile madre e un enigmatico zio, appena arrivato in casa. Nonostante nutra dei sospetti sulle sue reali motivazioni, la ragazza si ritrova inevitabilmente attratta dallo zio.

E alla fine Park Chan Wook si è aggiunto alla lista dei registi asiatici sbarcati ad Hollywood. Ma era da aspettarselo. Tra tutti quelli della sua generazione, coreani in particolare, è sempre stato un regista dal linguaggio estremamente internazionale, oltre che dalle continue e spropositate ambizioni tematiche e coreografiche. Tutto questo sempre condito con il più alto tasso di sadismo immaginabile, vero marchio di fabbrica di un certo cinema di genere asiatico, come ci hanno ricordato anche recentemente i vari Miike, Kitano e Ki Duk. Quello che succedeva in numerosi esperimenti mal riusciti (o riusciti a metà) di esportazione del cinema orientale in occidente, ad esempio in My Blueberry Nights di Wong Kar Wai o nell'ultimo The Last Stand di Kim Ji-Woon, era di assistere ad un edulcorazione dei temi e del linguaggio utilizzati normalmente nella propria patria, a favore di un appiattimento ed annacquamento stilistico che rispondesse più ai canoni del cinema occidentale e, in particolare, di quello americano. In questo senso Stoker di Park Chan Wook si presenta come una violenta opera di rottura. Al contrario dell'appiattimento, qui si assiste ad un vero atto di ribaltamento del convenzionale e, soprattutto, dei canoni del cinema occidentale. La parte interessante però è soprattutto il processo attraverso il quale è resa possibile questa sovversione alle regole. La prima parte è spiazzante. La frequente presenza di voce off inserita in un contesto da subito familiare alla vista, soprattutto per la presenza di numerosi volti noti, accompagna spesso un montaggio talvolta allucinato, talvolta schizoide, e ricco di suggestioni visive. Come ci aveva abituati con Old Boy, Lady Vendetta o Thirst, come al solito Chan Wook esagera e non tiene a freno le proprie ambizioni registiche. Anche se non vedrete un piano sequenza in cui la macchina da presa passa attraverso il manico di una teiera (Three Extremes, tra l'altro molti ancora si chiedono come ci sia passata), vi accorgerete subito degli incredibili movimenti di macchina (molte ridondanze) e dell'abituale attrazione per le aggiunte digitali (ad esempio il ragno) che in un certo senso aiutano il film ad estraniarsi dalla vera realtà giustificando di fatto molti dei passaggi più surreali e scenografici su cui si regge la struttura stessa dell'intreccio narrativo. Quello che però risulta evidente fin da subito è la precisa intenzione di insinuarsi lentamente dentro un impianto narrativo ed un'atmosfera che abbiano dei forti punti di attacco con l'immaginario horror/thriller americano, così da rendere ancora più sconvolgente una comunque prevedibile deriva sanguinaria "alla coreana". Da questo punto di vista la scelta degli attori è esemplare. Anche se Nicole Kidman, ampiamente collaudata, svolge egregiamente il proprio ruolo tra stereotipi e senso di déjà vu, la migliore è Mia Wasikowska. Il suo è il tipico personaggio femminile che Chan Wook adora mettere in scena, e di sicuro i cultori non faranno fatica ad accostarlo alla Lee Yeong-ae di Lady Vendetta. E dopo aver giocato abilmente nella prima ora con i canoni e il linguaggio di un certo cinema occidentale Chan Wook si è divertito a spaccare tutto. Quasi a sorpresa, di sicuro con irruenza, il suo lato più prettamente poetico unito alla sua innegabile natura perversa si manifesta con coraggio e voglia di turbare. Si spinge al limite, anche divertendosi, pur non raggiungendo i livelli di pesantezza emotiva dei precedenti. Stoker è comunque straziante, turbolento, aggressivo nel processo di rivelazione della verità, anche e soprattutto grazie ad una confezione che tra fotografia, montaggio e sound design, riesce a rendere il film un'esperienza visiva e sonora imprescindibile e indimenticabile. Per il resto si tratta di una sceneggiatura compatta, scritta dal noto attore Wentworth Miller (Prison Break), anche se priva di reale interesse se scollegata dall'interpretazione/manipolazione effettuata da Chan Wook nel trasporla sullo schermo. Ed è infatti proprio a partire da questa manipolazione della materia esistente che si verifica un fatto strano, che fa riflettere. La sensazione che si ha è che non vi sarebbero stati registi americani capaci di realizzare il film in questo modo. E quello che subito viene da chiedersi è: perchè tutta questa attrazione per Hollywood quando in Corea l'industria del cinema si muove anni luce avanti a gran parte del cinema americano? E di fronte ad un artista/mestierante del calibro di Chan Wook è proprio questa categoria di cinema ad uscire sconfitta, vuota e priva di personalità. Di fatto Stoker è un'opera folle, geniale, sregolata pur essendo al tempo stesso elegante, sontuosa e formalmente impeccabile. Francamente ci si chiede se valga veramente la pena per autori come Chan Wook di rinunciare alla propria totale libertà artistica in cerca di un riconoscimento in un'industria che ormai ha più raramente a che fare con l'arte e sempre di più con la società del consumo. Insomma, a costo di suonare poco ortodosso, caro Park, il prossimo vedi di farlo a casa tua.

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Voto degli utenti: 7,2/10 in media su 11 voti.

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alexmn (ha votato 7 questo film) alle 10:29 del 14 luglio 2013 ha scritto:

a livello visivo e di regia park chan-wook è sempre ad un livello altissimo. ho trovato debole la sceneggiatura, sia per la prevedibilità che per l'approssimazione nel tratteggiare il personaggio dello zio..di sicuro manca la potenza narrativa che stava dietro ad esempio ad old boy.

tramblogy alle 14:24 del 14 luglio 2013 ha scritto:

Debole??"questo e' il film piu insulso mai visto....cavolo....ma come fate???

alexmn (ha votato 7 questo film) alle 14:28 del 14 luglio 2013 ha scritto:

sempre tranchant eh certo non è il film del secolo nè il migliore di chan-wook, ma nemmeno il peggiore

alejo90 (ha votato 7 questo film) alle 14:37 del 14 luglio 2013 ha scritto:

capisco che possa risultare deludente, in primis a livello di scrittura come scrive giustamente anche alexmn, forse persino irritante nel suo decorativismo; ma la regia di Park è eccellente come al solito e la commistione fra occidente (per il setting) e oriente (per i modi espressivi) è perturbante e piacevolmente insolita.

tramblogy alle 14:33 del 14 luglio 2013 ha scritto:

Sta qui gli cadono le lettere d'amore del parente, scopre che e' stato rinchiuso in un manicomio e resta sbigottita, peccato che la sera prima ha assistito allo spacco Dell osso sacro del fidanzatino non corrisposto...., ma dico scherziamo??e la scena della matita, che fa un buco nella mano di uno ragazzino , un altro del gruppetto dice: dai , andiamo via, mentre sta morendo dissanguato, andiamo via???!!!!....ma chi e' che scrive le recensioni?....prendete soldi dai botteghini?questo e una roba inguardabile e chi se ne frega delle riprese da urlo, ma lo sapete che adesso e' tutto photoshoppato da mega programmi tutti creati in una stanzetta di casa??che anche iPhone con le sue applicazioni riesce a fare i tanti miracoli che a voi fanno andare in estasi?maddaiiii...(poi uno ci crede veramente con solo il nome del regista)

alexmn (ha votato 7 questo film) alle 14:39 del 14 luglio 2013 ha scritto:

photoshoppato da mega programmi!?!? tu non hai assolutamente idea di come si realizzi un film, o meglio una qualsiasi opera video. non commenterò altro, è inutile. io vado a godermi i soldi dei botteghini, tu studiati come si realizza un film, o magari fai un salto su qualche set o in qualche post-produzione, poi ne riparliamo. adieu.

tramblogy alle 15:01 del 14 luglio 2013 ha scritto:

Cosa significa??..non usano tecniche e programmi computerizzati per fare che so,un film come transformers?...e comunque il mio sfogo era indirizzato a chi esalta la forma (magnifici montaggi o sequenze magistrali utilizzati in questi tempi con tutti sti macchinari , anche una banale gru, non hanno le stesse caratteristiche di quelli di 20 0 30 anni fa come banalmente ovvio) ,esalta forma dicevo e mai il contenuto...solo perche trattasi di regista famoso. Avete un po' rotto i cogl....!!!..poi tu Alex sei espertissimo nel cogliere sempre il lato dove poter conficcare il coltello piu facilmente in ogni discussione, ribaltando sempre il concetto principale. Perche non discuti delle due stupide scene che ti ho appena messo sopra?...ma chi se ne frega , sei già a goderti i soldi nei botteghini (??).

tramblogy alle 15:07 del 14 luglio 2013 ha scritto:

C'è sempre l ' espertone che ti dice che non sai come si fanno i film....ecco quando e quanto dimostra un soggetto che non regge , ma che conosce tutte le tecniche che lo fanno apparire un soggetto che regge. Ma siamo spettatori o tecnici di scena?

alexmn (ha votato 7 questo film) alle 16:06 del 14 luglio 2013 ha scritto:

il punto è che tu hai spostato l'argomento dal soggetto (che ci può stare anche se non condivido il tuo giudizio) al fatto che 'photoshoppando' si possano fare un sacco di cose...che, detto fantozzianamente, è una cagata pazzesca...non è questione di essere o meno espertoni, è che se parli in quei termini è oggettivo che tu non ne sappia. punto. se poi vogliamo tornare a parlare della sceneggiatura è un'altra cosa. io, da parte mia, ti dico che visivamente e a livello tecnico questo film è una bomba, con una fotografia coi contro cazzi, altro che iphone!!

alexmn (ha votato 7 questo film) alle 16:17 del 14 luglio 2013 ha scritto:

mi ero perso il primo pezzo di commento

io ribalto i discorsi perchè sono sofista di natura ehehehe comunque le scene ridicole di cui scrivi in effetti funzionano poco e ci sono pure altri momenti che non mi tornano..per questo ho scritto che la sceneggiatura è debole, anche nella costruzione in profondità del personaggio dello zio. poi certi presupposti assurdi a chan-wook glieli si può concedere, visto che anche old boy ha delle basi che volendo si possono mettere in discussione. poi old boy è un capolavoro e il confronto con stoker è poco proponibile.

Slask (ha votato 7 questo film) alle 17:13 del primo luglio 2014 ha scritto:

"adesso e' tutto photoshoppato da mega programmi tutti creati in una stanzetta di casa??che anche iPhone con le sue applicazioni riesce a fare i tanti miracoli che a voi fanno andare in estasi?"

No guarda, questa sparata col cinema di Park non c'entra proprio niente, lasciatelo dire... hai sbagliato film e regista.

tramblogy alle 22:26 del 14 luglio 2013 ha scritto:

Crrwweeehhh!!!Crrwweeehhh!!!

alejo90 (ha votato 7 questo film) alle 23:27 del 14 luglio 2013 ha scritto:

tramblogy cerca di scrivere commenti di senso compiuto, o dovremo cancellarli.

Peasyfloyd (ha votato 8 questo film) alle 21:02 del primo novembre 2013 ha scritto:

notevole! Mi trovo in linea col giudizio di Victor. L'ho guardato senza sapere nulla dell'opera (neanche che era di Park) e me lo sono proprio goduto. Non aspettandomi niente sono rimasto affascinato dal modo sinuoso in cui il film vira lentamente verso il grottesco. Capisco le critiche sulla sceneggiatura però mi sembra che la regia e le recitazioni compensino, anzi per certi versi valorizzino, il tessuto narrativo dando maggiore spazio all'onirismo e all'approfondimento psicologico