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8/10

X-Men: Giorni di un Futuro Passato regia di Bryan Singer

Fantascienza
recensione di Riccardo Maggioni

Nell'anno 2023 i mutanti sono perseguitati e rinchiusi in campi di concentramento, mentre dei robot in grado di individuare i mutanti, le Sentinelle, danno la caccia ai pochi sopravvissuti ancora in libertà. Il Professor Xavier (Patrick Stewart) e Magneto (Ian McKellen) guidano un gruppo di X-Men superstiti del quale fanno parte anche Wolverine (Hugh Jackman) e Kitty Pryde (Ellen Page). L'unica speranza di salvezza è viaggiare nel tempo per fermare la persecuzione prima che inizi. Kitty, in grado di inviare le menti delle persone indietro nel tempo all'interno del proprio corpo più giovane, rimanda nel passato la coscienza di Wolverine nel corpo del suo alter-ego passato, precisamente nell'anno 1973. Qui dovrà impedire alla mutante Mystica (Jennifer Lawrence) di uccidere in mondovisione durante la Conferenza di pace di Parigi lo scienziato antimutante Bolivar Trask, creatore del primo progetto Sentinelle. Fu questo evento infatti a convincere il governo degli Stati Uniti dell'esistenza di un pericolo mutante e a spingerlo nel proseguire le ricerche di Trask, culminate nella creazione della nuova e letale specie di Sentinelle contro cui combattono gli X-Men del futuro. Per riuscire nel suo compito, Wolverine necessita dell'aiuto dei giovani Xavier (James McAvoy) e Magneto (Michael Fassbender). Impresa non facile: Xavier dopo gli eventi di X- Men: L'Inizio ha recuperato l'uso delle gambe grazie a un siero che lo ha però privato dei suoi poteri psichici e vive in uno stato di forte depressione in una Scuola Xavier ormai fatiscente, mentre Magneto è prigioniero in un bunker di massima sicurezza sotto al Pentagono con l'accusa di aver assassinato il presidente Kennedy. Riunita a fatica la squadra, iniziano a riemergere le profonde differenze di pensiero fra gli amici-nemici Xavier e Magneto, rischiando di pregiudicare la salvezza stessa della razza mutante.

Era il 1981 quando, sui numeri 141 e 142 di "Uncanny X-Men", veniva pubblicata a firma di Chris Claremont e John Byrne, Giorni di un Futuro Passato, saga in due parti destinata diventare una delle più famose storie della lunga vita editoriale degli X-Men e di tutta la Marvel Comics. In questa ormai leggendaria avventura i due autori mostravano un apocalittico anno 2013 nel quali i mutanti vivevano segregati in dei campi di concentramento e il viaggio nel presente degli X-Men superstiti nel tentativo di fermare le azioni terroristiche di Mystica che avrebbero dato il via ad un'isteria di massa antimutante culminata nella segregazione razziale. E' a queste storie che si ispira fin dal titolo il regista Bryan Singer al suo ritorno dietro la macchina da presa di un film sui mutanti dopo aver dato inizio con i suoi X-Men e X-Men 2 all'ondata di film sui supereroi Marvel. Nel frattempo il franchising cinematografico degli uomini-X ha proseguito la sua corsa con un terzo episodio, X-men: Conflitto Finale, due spin-off su Wolverine e un prequel, il pregevole X-Men: L'Inizio di Matthew Vaughn, ambientato negli anni '60. Il settimo film sulle avventure dei supereroi mutanti si pone dunque come sequel contemporaneamente sia della trilogia conclusasi con Conflitto Finale che del film di Vaughn, proponendosi il non semplicissimo compito di conciliare le due linee temporali e di risolvere alcune delle contraddizioni createsi all'interno della saga dopo l'uscita di L'Inizio. Synger usa dunque sapientemente il tema del viaggio nel tempo per unire il cast classico della serie con quello di X-Men: L'Inizio, introducendo alcuni elementi classici della mitologia dei mutanti Marvel come i robot caccia-mutanti Sentinelle e il loro creatore Bolivar Trask. Dopo l'inizio nel futuro distopico dominato dalle Sentinelle in cui ritroviamo molti dei protagonisti classici della trilogia originaria come Patrick Stewart (il professor Xavier), Ian McKellen (Magneto) e Halle Berry (Tempesta), con il viaggio nel tempo di Wolverine (Hugh Jackman) il film diventa diretta continuazione delle vicende narrate ne L'inizio. Se il prequel di Vaughn si svolgeva negli anni '60 nei giorni della Crisi dei missili di Cuba, Giorni di un Futuro Passato ha luogo esattamente dieci anni dopo, nel 1973, sullo sfondo della presidenza Nixon e delle battute finali della Guerra del Vietnam. Stewart e McKellen cedono dunque il posto alle loro controparti giovanili James McAvoy e Michael Fassbender, veri protagonisti insieme alla Mystica interpretata da Jennifer Lawrence. Ci troviamo di fronte a uno scenario quasi disturbante con un giovane Xavier del tutto diverso da quello che siamo abituati a conoscere: depresso e disilluso, vive in una Scuola Xavier ormai chiusa e fatiscente con l'unica compagnia di Bestia/Hank McCoy (Nicolas Hoult) e ha rinunciato ai suoi poteri per recuperare l'uso delle gambe dopo l'incidente che lo ha costretto sulla sedia a rotelle. In un interessante inversione di ruoli un Wolverine ormai maturo, dismesso il ruolo di più indisciplinato e testa calda fra i membri degli X-men, è costretto a richiamare alle sue responsabilità la versione giovanile del suo mentore di un tempo. Dinamica fondante come per i precedenti X-movie di Singer e il confronto-scontro tra Xavier e Magneto, portatori di due diverse concezioni del mondo, con Xavier fautore del sogno di una pacifica convivenza tra umani e mutanti e Magneto teorico della necessità per la razza mutante di assumere il predominio assoluto per garantirsi la sopravvivenza, differenze che emergeranno nel modo in cui i due mutanti tenteranno di prevenire il futuro apocalittico da cui Wolverine cerca di metterli in guardia. Al complesso rapporto che lega i due futuri leader si interseca quello altrettanto complesso che interseca entrambi i personaggi alla Mystica interpretata da Jennifer Lawrence, amica d'infanzia di Xavier divenuta poi alleata di Magneto e ora sola e alla ricerca di una sua identità mentre progetta l'assassinio di Trask. La lotta contro il tempo per sventare i propositi terroristici di Mystica per Xavier è al tempo stesso una lotta per salvare l'anima della sua amica di un tempo portata dalla vita su una strada tormentata. Singer merita un elogio per aver mantenuto e sviluppato questa dinamica introdotta nel film da Matthew Vaughn che da un'ulteriore profondità al personaggio di Mystica (che se nei primi due capitoli diretti dallo stesso Singer era nei fatti un personaggio di contorno affidato alla bella presenza di Rebecca Romijin è diventato negli ultimi episodi un character a tutto tondo grazie anche all'interpretazione della Lawrence, ormai una delle migliori attrici di Hollywood). Nel ruolo dell'antagonista, lo scienziato Bolivar Trask, troviamo il Peter Dinklage de Il trono di Spade. Nonostante la psiche del personaggio non sia esaminata in profondità, fungendo il professor Trask più che altro da motore degli eventi, Dinklage riesce a darne un'interpretazione convincente, presentandoci un uomo machiavellico ma fortemente determinato nel portare a termine la sua causa il cui piano (portare un'era di pace unendo l'intera razza umana contro una minaccia comune, i mutanti) ricorda vagamente quello di Ozymandias in Watchmen. Merita una menzione il personaggio di Quicksilver, interpretato da Evan Peters. Ben noto agli appassionati di fumetti Marvel, il supervelocista dai capelli bianchi funge da pretesto per una serie di ben riusciti siparietti umoristici e i suoi poteri vengono usati con intelligenza e in modo funzionale alla trama nelle sequenze dell'evasione di Magneto. Complimenti poi a Mark Camacho nel ruolo di Richard Nixon: sembra davvero il sosia del defunto presidente. L'unica critica che si può muovere sul versante della narrazione è la tendenza (comune a tutti i film sui mutanti prodotti dalla Fox) di introdurre alcuni personaggi di cui si possiedono i diritti senza approfondirli e limitandosi ad usarli per fare numero. E' il caso di alcuni membri della squadra di X-Men del futuro come Alfiere, Blink, Sunspot e Warpath, personaggi che nei fumetti vantano un solido background ma che qui si limitano a fare da comparsa in alcune scene di combattimento. E' la sorte che tocca ormai fin da X-Men 2 al personaggio di Colosso (Daniel Cudmore) uno dei più importanti e complessi protagonisti delle avventure su carta che nelle versioni cinematografiche ha inspiegabilmente trovato spazio quasi solo come comprimario per scene d'azione. Gli effetti speciali sono sui livelli delle migliori produzioni contemporanee, con almeno una scena (quella di Magneto che solleva lo stadio di Washington nel cielo e lo lancia contro la Casa Bianca) da antologia del cinema supereroistico. Ottima anche la resa delle Sentinelle, estremamente credibili e d'impatto sia nella versione robot classico degli anni '70 che in quella evoluta "2023". Una piccola curiosità per quanto riguarda le scenografie: la villa in cui ha sede la Scuola Xavier per Giovani Dotati è la stessa usata come abitazione da Oliver Queen nella serie tv Arrow e da Lex Luthor in Smallville. Per concludere, ci troviamo davanti forse al migliore film della serie sugli X-Men e ad uno dei migliori fra quelli tratti dai personaggi Marvel. Singer riesce a creare un film scorrevole e mai noioso nonostante le due ore di durata e che grazie a una trama ben scritta e un cast perfettamente in parte dimostra come sia possibile realizzare un film di supereroi maturo smentendo i luoghi comuni che vedono nei fumetti, soprattutto in quelli supereroistici, un mero divertimento per bambini capace di fornire solo combattimenti e trame superficiali. X-Men: Giorni di un Futuro Passato merita dunque una netta promozione e sarà apprezzato sia dai fan dei fumetti Marvel che dal pubblico generalista che cerca un film d'azione di qualità. Aspettate a lasciare la sala alla fine del film: dopo i titoli di coda una scena ambientata nell'Antico Egitto introduce uno dei più classici avversari degli X-Men e anticipa il sequel X-Men: Apocalypse in uscita nel 2016.

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 6 voti.
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alexmn 8/10
Slask 8/10
K.O.P. 8/10

C Commenti

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alexmn (ha votato 8 questo film) alle 15:53 del 9 giugno 2014 ha scritto:

insieme ai batman di nolan e a the avenger questo nuovo x-men è tra i migliori film supereroistici di sempre. il talento di singer si vede assai.