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5/10

Dark Skies - Oscure presenze regia di Scott Stewart

Horror
recensione di Alberto Longo

La famiglia Barrett è una come tante altre: vive in una buona casa e per i coniugi Daniel e Lacy non mancano le difficoltà quotidiane tra il lavoro e i figli. Ma qualcosa d’inquietante sta per stravolgere la loro vita…

Il filone horror è la summa di tutte le nostre paure, capace da sempre di colpire il cuore delle nostre certezze, siano esse di origine soprannaturale o materiale. La prima richiama più le nostre paure ataviche: oltre al buio, la presenza estranea di un’entità sconosciuta e oltre le nostre conoscenze è la più terrificante. Per gli incubi del mondo materiale invece, il bersaglio preferito è quello dell’abitazione in cui viviamo. Unendole, si hanno buone probabilità di creare una convincente storia di paura. È un classico: lo dimostrano i racconti di Poe, Lovecraft, Warthon. Se a ciò si accompagnano anche la tensione per il pericolo del nucleo familiare e la sua stabilità già minata da problemi quotidiani di svariata natura, il prodotto potrebbe regalare ancora più brividi. Tra gli esempi cinematografici più noti, si potrebbero ricordare Shining di Stanley Kubrick (Id.,1980); The Exorcist di William Friedkin (L’Esorcista, 1973); la saga di Amityville Horror (1979-2011), Poltergeist (1981) fino ai più recenti The Others di Alejandro Amènabar (2001); Paranormal Activity di Oren Peli (2007) ; Insidious di James Wan (2010); Sinister di Scott Derrickson (2012). Dark Skies segue la scia, cercando di mantenere alto il tasso d’intrattenimento quanto gli ultimi successi horror. Il film presenta una piccola novità: è a tema fantascientifico, ma il produttore Jason Blum ha furbescamente virato sul tema che sembra rispondere bene a critica e botteghino. La formula funziona anche con gli extraterrestri cattivi? Ni. Insomma, inutile negare che il film non presenti un perpetuo senso d’inquietudine per tutta la sua durata tra inspiegabili avvenimenti ed inquietanti presenze; se poi si aggiunge proprio l’elemento familiare su cui il film fa perno, sola contro i problemi quotidiani e d inspiegabili, potrebbe anch’essere curioso. Ma un vago senso di anonimia aleggia dal principio alla fine, lasciando lo spettatore certamente inquietato, ma anche un po’ perplesso. Sembra quasi che Scott Stewart compia un compitino sufficiente da accontentare un po’ tutti, ma senza davvero metterci del proprio. In questo caso non ne beneficiano gli attori, che nonostante un’interpretazione discretamente sincera, non riescono a coinvolgere appieno. In breve… Dark Skies pone ancora una volta la domanda se oltre a noi vi sia qualcuno nello spazio. La risposta è affermativa e i risvolti agghiaccianti per la famiglia Barrett. Un fantascientifico che devia sull’horror, cercando di tenere il passo degli ultimi successi con la formula del nido famiiare in pericolo da inquietanti presenze. A conti fatti, l’inquietudine c’è, ma senza che il regista Scott Stewart possa davvero lasciare il proprio segno. Quanto ci piacciono gli alieni cattivi. Ma non sono più terrificanti di un pupazzo clown o demoni in filmini super8 trovati in soffitta.

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Voto degli utenti: 4,3/10 in media su 3 voti.
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