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7/10

Un fidanzato per mia moglie regia di Davide Marengo

Commedia
recensione di Gloria Paparella

Camilla (Geppi Cucciari) lascia la sua amata Sardegna e si trasferisce a Milano per amore di Simone (Paolo Kessisoglu). Dopo due anni di convivenza, però, la coppia entra in crisi. Durante una seduta di terapia di coppia, capiamo le ragioni che hanno portato allo strappo: Simone, stanco della depressione di Camilla, finisce per assoldare il Falco (Luca Bizzarri), un playboy ormai sul viale del tramonto, per sedurla e farsi così lasciare da lei. Ma non tutto sembra andare come previsto!

Remake della pellicola argentina Un novio para mi mujer, quella di Davide Marengo è una commedia che tratta la crisi tra moglie e marito in maniera brillante e intelligente, e anche con un certo tocco di sentimentalismo. Il vero punto di forza della storia sta nella sua credibilità: una coppia sposata da poco ma già in crisi, soprattutto per i continui lamenti e l’insoddisfazione latente della protagonista, Camilla (Geppi Cucciari): per lei, lasciare l’amatissima Sardegna e trasferirsi a Milano è stato difficile, rimpiange le sue abitudini e, ritrovandosi senza lavoro, cade in depressione. Vani i tentativi del marito Simone (Paolo Kessisoglu) di tirarla su di morale e, stanco della situazione, ingaggia il playboy detto “Il falco” (Luca Bizzarri) per sedurla e farsi così lasciare.

Il film, al di là delle diverse situazioni comiche, dà spazio a quelli che sono i veri sentimenti dei personaggi, le loro frustrazioni, i loro fraintendimenti, e sullo sfondo pone il disagio lavorativo che di fatto blocca la personalità di Camilla, la quale diventa più pessimista che mai. In particolare, la storia sembra adottare un punto di vista femminile, soprattutto quando permette alla protagonista di sfogare la sua negatività creando un’apposita rubrica radiofonica sulle cose che non le piacciono della vita e diventando così un personaggio fuori dalle righe, ma allo stesso tempo affascinante (tanto che il direttore della radio ne rimane folgorato). Geppi Cucciari appare in ottima forma, non solo fisica: il regista e sceneggiatore Marengo le concede ampio spazio per annunciare con vigore quelli che sono i valori femminili e in questa pellicola l’attrice sarda esalta ancora di più le proprie capacità comunicative.

Ma il personaggio che mostra un più profondo scavo psicologico è sicuramente Simone, interpretato da un sorprendentemente serio ed intenso Paolo Kessisoglu: lontano dal suo partner tv Luca Bizzarri, egli riesce a far dimenticare allo spettatore il personaggio televisivo famoso per vestire i panni di un uomo psicologicamente esaurito ed incapace di comprendere i motivi che hanno portato la moglie a uno stato d’animo depresso. La scena in cui i due protagonisti ballano sulle note di “Ma che freddo fa” mostra la complicità tra gli attori e risulta una delle più dolci e romantiche del film, preannunciando quindi un possibile riavvicinamento tra loro.

Un fidanzato per mia moglie, che vede la partecipazione di un altro duo televisivo, ovvero Ale e Franz nella parte di una coppia gay amica dei protagonisti, si avvale dell’espediente della terapia di coppia (con voce fuori campo della terapeuta, Daria Bignardi), ricordando il celebre Mr. And Mrs. Smith (2005), in cui i due coniugi valutano la situazione sentimentale raccontando l’uno il peggio dell’altro. In questo caso, però, lo stratagemma tragicomico di assoldare “Il falco”, un playboy sul viale del tramonto, permette a Simone di riconsiderare il rapporto con la moglie, fino all’happy ending per cui nessuno dei due si presenta in aula di tribunale per siglare la separazione.

Sullo sfondo di una metropoli come Milano, quella di Davide Marengo è una commedia romantica ed ironica che, nata da un film argentino, parla d’amore attraverso situazioni ed ambientazioni tipicamente italiane: perché, in fondo, certi meccanismi di coppia sono universali.

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