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8/10

Spaghetti Story regia di Ciro De Caro

Commedia
recensione di A. Graziosi

Valerio (Valerio di Benedetto) è un attore non ancora affermato che cerca di arrotondare con mestieri di fortuna, mentre il suo migliore amico Scheggia (Christian Di Sante) raccimola discretamente come pusher per loschi giri cinesi. Serena (Sara Tosti), vorrebbe avere un bambino ma tra l’immaturità del ragazzo Valerio e la sua situazione economica di studentessa non sa come fare, mentre Giovanna (Rossella D’Andrea) ha un buon lavoro ma le sue passioni sembrano andare in tutt’altra direzione. Un incontro speciale, quello con la dolce prostituta in difficoltà Mei Mei, segnerà il loro cammino.

Valerio, Scheggia, Serena, Giovanna: quattro giovani che si affacciano al mondo degli adulti e che cercano di vivere con leggerezza, finché è possibile, le vicissitudini e le difficoltà che caratterizzano tutti coloro che vogliono imboccare la propria strada ma che si ritrovano a fare i conti con la “precaria” situazione italiana.

Dopo aver girato per diversi festival internazionali (Islanda e Russia) Spaghetti Story, esordio al lungometraggio di Ciro De Caro, regala una ventata di freschezza alle nostre sale. E tutto questo nasce in maniera spontanea. Il basso budget qui non diventa una costrizione imposta che trasforma un film che si vuol fare in qualcosa di ridotto, ma è esattamente il contrario: una storia semplice (nel senso migliore del termine) ha bisogno di mezzi semplici per essere raccontata, o meglio non ne richiede di altri.

Infatti grazie alle ottime prove attoriali, alla solare fotografia del bravo Davide Manca e all’essenzialità della regia, possiamo tranquillamente affermare che il risultato finale non ha assolutamente nulla da invidiare a film che sono costati trenta o quaranta volte tanto.

Spaghetty Story è l’esperimento cinematografico che in questo momento dimostra che nell’era digitale l’idea di un film può trasformarsi in qualcosa di concreto senza dover passare a tutti i costi attraverso cavilli e imposizioni produttive che ci accorgiamo quanto siano ridondanti e spesso anche fallimentari, dedite a giustificare un sistema di produzione stantìo e ingombro. Spaghetty Story questa verità ce la piazza davanti agli occhi, non possiamo far finta di non vederla.

Qualcosa si sta muovendo sempre più nel cinema indipendente e questa ne è una evidente prova.

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