A Presentato a Roma Una Piccola Impresa Meridionale, il nuovo film di Rocco Papaleo

Presentato a Roma Una Piccola Impresa Meridionale, il nuovo film di Rocco Papaleo

 

Questa mattina - 15 ottobre - un Rocco Papaleo molto emozionato ha presentato in conferenza stampa il suo nuovo film, Una piccola impresa meridionale: il 17 ottobre la commedia uscirà in ben quattrocento sale cinematografiche. Sono passati più di tre anni dal successo di Basilicata coast to coast, sottolinea Papaleo, e questa volta più che mai ha avuto la fortuna di incontrare ancora dei produttori “incoscienti” (Isabella Cocuzza, Arturo Paglia) che l'hanno lasciato molto libero, oltre ad una casa di produzione (Paco Cinematografica) e una distribuzione (Warner Bros) che hanno avuto fiducia e hanno creduto nel suo un po' “folle” progetto.

Alla conferenza stampa era presente il numeroso cast artistico al completo: Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Giuliana Lo Jodice, Sarah Felberbaum, Claudia Potenza e Giovanni Esposito gli attori principali, oltre a Rocco Papaleo stesso ovviamente, questa volta nel ruolo di un prete appena spretato. Papaleo non dimentica di omaggiare anche l'eccellente cast tecnico con cui collabora armoniosamente insieme dal film precedente. Mentre ironicamente e scaramanticamente ammicca al classico disastro che si rivelerà la sua “seconda opera” in quanto tale, coglie l'occasione per ricordare come Basilicata coast to coast sia stato dopotutto (nonostante le polemiche riguardo lo sponsor Eni) un fantastico passpartout non solo per lui, ma anche per la sua regione natìa, la quale ha ricevuto una sorta di “spinta in più” a cominciare dalla creazione della Lucania Film Commission.

Una piccola impresa meridionale è ambientato in un non precisato sud Italia - vengono infatti usati più dialetti meridionali insieme - mentre le riprese hanno avuto luogo in Sardegna, nei dintorni di Cabras, luoghi meravigliosi ma molto poco turistici e conosciuti: il faro abbandonato e il paesaggio marino circostante si fanno anch'essi protagonisti grazie alla loro bellezza e peculiarità.

Quando arriva il momento delle domande, l'attenzione della platea si concentra soprattutto su alcuni aspetti specifici della pellicola. Si parte a discutere della gradevole e originale colonna musicale del film, intessuta di jazz (Papaleo è anche musicista) e a tratti cantata dagli stessi attori (Scamarcio e Bobulova) e si finisce col toccare le questioni più spinose trattate dal film stesso, come quella del problema culturale-scolastico in meridione e dell'aspetto dell'amore omosessuale, molto presente e sentito nel film. Una piccola impresa meridionale, come spiegano Papaleo e lo sceneggiatore Valter Lupo, vuole infatti trattare con un tocco di leggerezza i pregiudizi più diffusi, che in genere si vanno ad accanire contro determinati elementi considerati diversi e distanti, tra cui appunto gli omosessuali.

Si può tranquillamente affermare che siamo di fronte ad una commedia molto poco convenzionale, che sa osare e aspirare a qualcosa di più rispetto al solito: ciò è molto apprezzabile soprattutto nel panorama contemporaneo della commedia italiana dove spesso, trovata la formula vincente, spesso si tende a ripercorrere gli stessi sicuri passi.

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