A Bill Murray

Bill Murray

   Attore, cabarettista e regista americano.

   Nato il 21 settembre 1950 a Wilmette, un quartiere di Chicago (Illinois), quinto in una famiglia irlandese di nove bambini, dopo aver studiato alla Loyola Academy, un liceo privato gesuita, ha lavorato per pagarsi gli studi successivi. Negli anni adolescenziali, dopo aver fatto un po’ di teatro, è diventato il cantante di un gruppo rock chiamato i Dutch Masters. Con la morte di suo padre, avvenuta nel 1967, a causa di complicazioni dovute al diabete, ha deciso di proseguire gli studi all’Università di Regis, a Denver, facendo medicina. Purtroppo, abbandona molto presto a causa di alcuni spiacevoli problemi con la giustizia.

  Nel 1971, suo fratello Brian lo invita a entrare nella compagnia di improvvisazione comica di Chicago Second City. Contento del successo avuto, pensa di aver trovato la sua strada e parte per New York nel 1974, trovando posto nella trasmissione radiofonica comica National Lampoon Radio Hour, collaborando così altri nomi che diventeranno celebri nella futura commedia americana: Chevy Chase, Gilda Radner e John Belushi. Quando questi tre creeranno il programma Saturday Night Live, decide di farne parte fino agli Anni Ottanta. Anni che coincidono con la sua relazione con la Radner.

  Il debutto cinematografico è invece segnato dal film Polpette (1979), successivamente interpreterà il celebre scrittore Hunter S. Thompson in Where the Buffalo Roam (1980). Fin da subito, quindi ottiene importanti ruoli da protagonista, principalmente in commedie come: Palla da golf, Stripes - Un plotone di svitati e Tootsie.

  Ma è solo con Ghostbusters (1984) che diventa celebre in tutto il mondo. Il film è uno dei più grandi successi al box office di quell’anno e gli permette di finanziare un film da lui scritto e che coinciderà con il suo primo ruolo drammatico: Il filo del rasoio.

  Non avendo riscontrato un grandissimo successo in una pellicola del genere, Murray prende le distanze dal cinema e decide di studiare filosofia e storia alla Sorbona, oltre che frequentare la Cinémathèque Française. Tornerà sul set solo nel 1988 con S.O.S. fantasmi, poi seguito da Scappiamo col malloppo (1990) del quale è anche regista assieme a Howard Franklin. Dopo Tutte le manie di Bob (1991) e Ricomincio da capo (1993), che vanno incontro a un notevole successo commerciale e di critica, accetta anche piccoli ruoli in pellicole come Ed Wood (1994) e Rushmore (1998).

  Passerà definitivamente a un registro più serio con il tempo, dalle commedie Charlie's Angels (2000) e Osmosis Jones (2001) all’immenso successo nel film drammatico e romantico Lost in Translation (2003) di Sofia Coppola. La sua interpretazione di un attore che ritorna alla vita di coppia attraverso il complicato rapporto con una ragazza più giovane (interpretata da Scarlett Johansson) durante un loro viaggio a Tokyo, lo porterà a essere candidato all’Oscar come miglior attore protagonista, ma a vincere solo il Golden Globe nella stessa categoria in una commedia.

  Nel 2004, collabora per la terza volta con il regista Wes Anderson in Le avventure acquatiche di Steve Zissou. È una rinascita professionale, confermata dal ruolo di protagonista in Broken Flowers di Jim Jarmusch e da Ember - Il mistero della città di luce (2008). Ma Murray non sembra più essere interessato alla recitazione e, nel 2005, annuncia un’altra pausa dal lavoro, prediligendo piccoli cameo a ruoli da protagonista (Benvenuti a Zombieland, 2009). Tornerà a un ruolo da protagonista con Get Low (2010), ma poi scomparirà di nuovo fra le file dei non protagonisti in Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore (2012) e Monuments Men (2014). Pessimo, invece, il suo ruolo in A Royal Weekend (2012), la risposta americana a Il discorso del re.

  Al contrario di molti suoi colleghi hollywoodiani, Murray non ha mai avuto alcun agente e ha vissuto sempre molto lontano dall’industria del cinema, pur facendone parte. Pare che sia questo il motivo per cui si trovò a rifiutare ruoli come quello di Eddie Valiant in Chi ha incastrato Roger Rabbit?, quello di Bernard Berkman in Il calamaro e la balena, quello di Willy Wonka in La Fabbrica di Cioccolato e quello di Frank Ginsberg in Little Miss Sunshine

  Sentimentalmente legato a Margaret Kelly, che poi sposò e dalla quale ebbe due figli (Horner e Luke), ha divorziato da questa nel 1996 a causa del tradimento di Murray con la costumista Jennifer Butler, che sposò l’anno successivo e che gli diede altri quattro figli (Caleb, Jackson, Cooper e Lincoln). Accusato di tradimento da quest’ultima, ma soprattutto di violenze domestiche, Murray divorziò dalla donna nel 2008.