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6/10

Capitan Harlock regia di Shinji Aramaki

Animazione
recensione di Dmitrij Palagi

Corre l'anno 2977. Da secoli gli uomini combattono una feroce guerra in giro per l'universo. Gli esseri umani sono stati esiliati dalla Terra da molto tempo, ma adesso sognano di ritornare in quella che un tempo chiamavano Casa.

Lasciando a casa ogni aspettativa l’esperienza è godibile. Una trama dallo svolgersi confuso, con un pessimo doppiaggio e una didascalia di apertura che spinge a interrogarsi sul perché i tempi verbali (e quindi anche il congiuntivo) restino un rompicapo per molti italiani (sul serio, ma per 40 euro non c’è uno studente disposto a rileggere certe cose prima che passino per le sale?).

Capitan Harlock è sostanzialmente rivisto: perde molto del suo aspetto romantico, guadagna in oscurità (e ottusità).

La cosa migliore sarebbe non aver visto il cartone originale, distante nel tempo e nettamente superiore alle rivisitazioni successive. Nessun fan può però gridare allo scandalo, soprattutto se il creatore Leiji Matsumoto si dichiara soddisfatto e rivendica di essere riuscito a imporsi sul regista. Non che non si noti, in particolare nella parte conclusiva: Shinji Aramaki strizza eccessivamente l’occhio al pubblico di Hollywood, tentando di far passare in secondo piano il pirata della libertà e lasciando spazio all’epopea formativa di una coppia di giovani fratelli, divisi dall’odio ma uniti dall’amore (la formulazione è fastidiosa quanto la trasposizione cinematografica di questa parte narrativa). Ogni tanto la trama svolta bruscamente nel rimettere al centro Harlock, a testimoniare che Matsumoto qualche idea diversa su come impostare il film l’aveva.

Il film si muove lentamente e con fare imponente (anche per dimostrare al mondo "di cosa siamo capaci in Giappone", per citare Aramaki), sacrificando la complessità dei livelli di lettura a una tenebrosità esteticamente efficace. La pellicola acquista velocità nella seconda parte e pare scricchiolare un po’ all’inizio, come l’Arcadia (l’astronave pirata) in fase di rigenerazione.

A sinistra il pirata è guardato con molta preoccupazione da chi non lo ha conosciuto. Il nero, il teschio... simboli che alla Rai degli anni ’70 (e non solo) ricordavano la “X Mas”… Tutto incomprensibile per chi invece si è appassionato e innamorato di un ribelle in lotta per la libertà, contro l’oppressione e l’inganno del potere: "il mondo è ancora alla mercé dell'uomo che lo sfrutta senza ritegno e che potrebbe portarlo alla distruzione, e ha ancora bisogno di un difensore" (Matsumoto). Qualcuno ha voluto segnalare come la figura sia stata fatta propria anche da CasaPound, dimenticando che l’associazione, con l’opportunismo e l’insolenza tipica dei fascisti, ha usato anche Bobby Sands e Che Guevara. Chiunque ha visto il cartone originale non ha dubbi sulla possibilità di collocare il pirata nell’alveo della sinistra. Quello che emerge dal film è invece un personaggio più appiattito sugli stereotipi statunitensi, che affascinano ormai anche gli esponenti di primo piano della sinistra radicale italiana (basta pensare a come è stato accolto il recente, e sopravvalutato, Elysium).

Nessun tradimento, un omaggio contemporaneo, un po’ impoverito e sacrificato al grande pubblico.

Si poteva fare di meglio, decisamente, ma il disastro si è scampato.

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Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 4 voti.
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C Commenti

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tramblogy alle 9:16 del 6 gennaio 2014 ha scritto:

non ho capito perchè si debba associare la figura di harlock con il pensiero politico italiano. una forzatura necessaria?una recensione moderna?

SanteCaserio, autore, alle 12:07 del 6 gennaio 2014 ha scritto:

Perché la sua figura è stata "usata" politicamente da diverse realtà, prima a sinistra e poi a destra. Questione di esperienza personale (e perché non sono mancati commenti che hanno anticipato l'uscita della pellicola citando i manifesti di CasaPound, sempre stando alla mia limitata esperienza, ovviamente soggettiva).

Peasyfloyd alle 18:37 del 8 gennaio 2014 ha scritto:

come se fosse la prima volta che su questo sito esce una recensione con forte taglio "sociologico-politico".

Lo ritengo uno dei motivi di vanto di questo sito. Anzi, ad avercene di recensioni così!

(sul film non mi esprimo non avendolo ancora visto)

swansong (ha votato 8 questo film) alle 17:38 del 8 gennaio 2014 ha scritto:

Non sono d'accordo...Mi spiace che Sante (che, sia detto chiaramente, apprezzo molto per la precisione e l'obiettività di giudizio) abbia voluto "condire" con osservazioni parapolitiche la recensione, senza soffermarsi sulle evidentissime, a mio modo di vedere, qualità del film in questione...Non sono un grande esperto di "anime" giapponesi, ma sono state due ore visivamente incantevoli e, in molte occasioni, al cinema, tanto mi basta...su alcuni "vuoti" di sceneggiatura (probabilmente legati, come osservato, alla traduzione dal giapponese, più che al doppiaggio) sono invece d'accordo. Ma credo che i creatori volessero colpire più l'occhio e lo spirito che la testa degli spettatori e con me ci sono riusciti..splendido!

SanteCaserio, autore, alle 18:16 del 8 gennaio 2014 ha scritto:

Macché dispiacersi!

In questo caso cambiano i punti di vista, semmai dispiace a me aver "bruciato" il titolo.

Per le cifre che sono state messe a disposizione non mi pare che sia stato portato avanti un miracolo. L'ho trovato piacevole e di effetto, visivamente, ma diciamo che questo lo davo per scontato, vista l'operazione commerciale che c'è stata dietro e visto che c'era il "padre" di Harlock a supervisionare l'operazione. Non ho visto niente di incredibile, visivamente.

Harlock si è costruito una credibilità giocando sulla testa degli spettatori (e arrivando al cuore con il romanticismo): molte delle aspettative si giocavano su questo a fine 2013. Comunque grazie per i toni del commento!

tramblogy alle 18:30 del 8 gennaio 2014 ha scritto:

a me non ringrazi per i toni del commento?

SanteCaserio, autore, alle 18:38 del 8 gennaio 2014 ha scritto:

Ci mancherebbe. Ringraziavo in particolare per i complimenti di "swansong", ma non volevo mancare verso di te. Grazie anche per il tempo perso a prendere in considerazione quanto scritto, rimedio qui!

tramblogy alle 18:54 del 8 gennaio 2014 ha scritto:

ma dai..era una battuta....ops..a parte questo, per far capire che si è letta una risposta ci vorrebbe un mi piace come per esempio su facebook. ..andrò a vederlo...(swan apre uno spiraglio... anche se a lui è piaciuto gravity...)

ciao

swansong (ha votato 8 questo film) alle 20:08 del 8 gennaio 2014 ha scritto:

Ciao a tutti!..Eccome se mi è piaciuto Gravity...esperienza (in 3 D) totalizzante! Il cinema, per me, è soprattutto una forma d'arte che deve colpire gli occhi, l'esperienza visiva (fotografia, montaggio, movimenti di macchina, ecc..), il resto passa leggermente in secondo piano, non che non siano importanti sceneggiatura, recitazione, musiche, ecc.., ma vengono comunque dopo. Logico che i capolavori assoluti, dal mio punto di vista, si hanno quando tutte le componenti citate sono al massimo della rappresentazione (ed al netto della comunque fondamentale componente "intimamente" soggettiva). Ecco perché, per fare un esempio veloce, non capisco film stile Dogville e adoro film come Insider...

tramblogy alle 11:05 del 20 gennaio 2014 ha scritto:

inzomma...harlock completamente spersonalizzato come l' arcadia...le cose precipitano dal primo minuto , senza nessun preambolo fondamentale....(un tantino complicato...)...

IvanBarbieri (ha votato 6 questo film) alle 21:01 del 5 agosto 2014 ha scritto:

A mio parere la pecca principale è il ritmo poco sostenuto, manca tensione...