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9/10

Ponyo sulla scogliera regia di Hayao Miyazaki

Avventura
recensione di Matteo "Astor" Piazzolla

Ponyo, è una pesciolina che, curiosa, tenta di scappare dai fondali marini dove vive insieme a Fujimoto, una sorta di custode dei mari, nonchè suo “padre”. In superficie verrà salvata da Sosuke un bimbo che si prenderà cura di lei. Affascinata da questo essere umano desidererà in tutti i modi di diventare umana a sua volta per potere stare per sempre vicina a Sosuke.

Miyazaki fa un tuffo negli anni '80, riportandoci ai suoi film per i più piccoli (ma anche i bimbi più grandi). Ponyo è infatti maestosamente semplice, il tratto dei disegni è morbido e piacevole alla visione, per la maggior parte dei personaggi... i meravigliosi fondali invece, sono tutti dipinti a mano, grossolanamente deliziosi con i suoi colori pastello.

Ideato proprio per creare un film per la nuova generazione di bambini che non aveva vissuto direttamente quel capolavoro che è stato ed è ancor oggi Totoro, Hayao, disegna una trama nella cui semplicità vi è un indiscutibile lezione ambientalista, tema sempre presente in tutti i film di Miyazaki. La pellicola è piena zeppa di simboli riguardanti il rispetto per l’ambiente come unica zattera di salvezza verso il futuro sempre più ammorbato dall’inquinamento.

Educazione che, il regista, cerca di imprimere nella mente dei bambini esattamente come si dovrebbe fare, senza tediarli con inutili informazioni che a quell’età non capirebbero nemmeno, ma così, velatamente rimarranno (si spera) nei loro ricordi.

Altro punto a favore del film è la colonna sonora, anche questa volta curata dall’eccelso Joe Hisaishi, compositore di numerose musiche non solo per i film di Miyazaki ma anche per quelli di Takeshi Kitano. La musica principale segue la bellezza del film, semplice e melodiosa, il cui ritornello entra subito nella testa come un tormentone.

Insomma, un film consigliato a tutti. Gli adulti che accompagnano alla visione i più piccoli, rimarranno piacevolemente sorpresi, emozionandosi come non succedeva loro da tempo, impressioni che solo i maestri come Miyazaki, riescono a rendere pura poesia, che nutrono l’anima di sentimenti positivi.

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Voto degli utenti: 8,2/10 in media su 6 voti.

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loson79 (ha votato 8 questo film) alle 21:27 del 29 settembre 2010 ha scritto:

Sempre intenso, sempre pronfondo e leggero nello stesso tempo, Miyazaki. Qui il tratto è più stilizzato, "rotondo", la grafica più morbida e deliziosamente infantile, ma non importa. Anzi, meglio così. Il cinema di questo grande maestro non invecchia e non invecchierà mai. Applausi.