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4/10

Un natale al Sud regia di Federico Marsicano

Comico
recensione di Claudia

Due ragazzi, Riccardo e Simone, sono fidanzati online (videochattate, sms, whatsapp, ma mai "de visu") con due ragazze, senza averle mai conosciute. Urge intervento dei genitori per farli conoscere con le ragazze, previa vacanza natalizia in villaggio vacanze pugliese. Seguono complicazioni.

Ennesimo cinepanettone di Boldi e la sua nuova crew (Izzo, Conticini...) che ormai, con l'abbandono del genere da parte di De Laurentiis e De Sica, è anche l'unica bandiera rimasta di tale corrente cinematografica. E che Bandiera.

Cominciamo con il dire che Boldi sembra ossessionato dall'idea di fare film natalizi innocui per famiglie con bambini, ma anche, stranamente, per adolescenti: proprio i due gruppi sociali che verso il cinepanettone non hanno mai mostrato interesse: bandite o messe al minimo quindi le situazione scosciate (o messe in mano a sex symbol all'acqua di rose e strapaesane: Anna Tatangelo in questo caso).

Si è perso poi *ovviamente* anche l' interesse per il classico canovaccio del cinepanettone (marito fedifrago deve nascondersi da moglie, o viceversa) per dare spazio a nuclei familiari "come noi" alle prese con vari problemi, soprattutto uno, che sembra inquietare l'attore da ormai un decennio: la differenza Nord - Sud.

L'interagire a quanto pare problematicissimo nonchè traumatico di personaggi del Nord -sempre capitanati da Boldi- versus altri del Sud sembra essere un punto principe della sua poetica, in questo caso abbinato ad uno vagamente più moderno: la conoscenza via chat di ragazzi e l'impantanarsi di questi in relazioni virali considerate effettive ma che stringi stringi non lo sono .

A queste due trame-correnti Boldi ne aggiunge una terza, risolutiva, presa direttamente dalla frantascienza: la convinzione che dei ragazzi di 20 anni accettino vacanze  di capodanno organizzate dai genitori senza colpo ferire (in un centro vacanze pugliese figlio di qualche film commision, nientemeno)

Boldi sembra vivere nella convinzione che le app per fidanzarsi non siano uno scalino piuttosto basso e poco convenzionale (soprattutto a neanche 20 anni) per conoscere altrui partner, ma la norma. E che l'unica preoccupazione di genitori di fronte a tali conoscenze sia che non si concretizzino abbastanza in fretta, invece dell'esatto contrario.

Questo e altri problemi (troppo spazio a Conticini, mancanza di protagonisti e presenza plateale praticamente solo di "spalle", sovraffolamento caratteriale, difficoltà ad andare al punto della questione tramica) rendono Un Natale al Sud un film colpevolmente poco divertente. Ma non sembra essere stato quello l'obiettivo principale di Boldi comunque, che da quando si è "messo in proprio", è più interessato a affreschi sociali mimetizzati da film leggero. O forse è il contrario. Ai posteri l'ardua sentenza.

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