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R Recensione

7/10

A United Kingdom regia di Amma Asante

Biografico
recensione di Leda Mariani

Nel 1947 Seretse Khama, erede al trono del Botswana, incontra in un club Ruth Williams, impiegata bianca londinese, e tra loro è amore a prima vista. Una passione travolgente, che in breve tempo spinge i due a convogliare a nozze. Ruth è affascinata dall’ostinata volontà di Seretse di lottare per un mondo più giusto e decide dal primo momento di sposare e condividere quella stessa visione. Entrambi percepiscono la necessità di un cambiamento: Seretse vede nuove opportunità per il suo popolo in seguito all’indebolimento del potere dell’Impero Britannico, Ruth intuisce la possibilità di una “vita più grande”, più importante nel movimento delle donne per l’indipendenza e per l’uguaglianza. Pur essendo il loro un amore autentico, la loro unione interraziale incontra l’opposizione non solo da parte delle famiglie, ma anche dei governi britannico e sudafricano.

In Sudafrica all’epoca era stata introdotta la politica dell’apartheid e l’idea di una coppia interraziale – che per giunta coinvolge il futuro re del Botswana – era intollerabile. Il governo inglese si oppose con forza a questa unione in seguito alle minacce del Sudafrica di negare l’accesso alle risorse di uranio e di oro, e di invadere il Botswana. mostra spoiler

Seretse viene dunque costretto all’esilio dalla sua terra e alla separazione dalla sua amata Ruth, che si trova a portare avanti la gravidanza da sola in Botswana, osteggiata dagli abitanti del posto che la vedono come un pericolo per il loro paese. Nonostante le terribili pressioni dei governi, il legame tra Seretse e Ruth non vacilla mai, ma è anzi linfa vitale per questa battaglia, combattuta in nome dell’amore, dell’uguaglianza e dell’indipendenza di un intero paese.

La cosa che fa più impressione mentre si guarda questo film, è forse sapere che si tratta di una storia vera e rendersi conto del fatto che sono esistite sul serio persone forti, integre, coerenti, ed assolutamente coraggiose come queste: come i due protagonisti della vicenda, che ha influenzato la storia del Botswana fino ad ora, proiettandosi di quasi 70 anni nel futuro. Stupisce l’incredibile eco di vissuti assolutamente intimi e personali, come lo sono quelli che riguardano l’amore e le storie di coppia, che si riversa sulle vicende storiche e sociali di un intero paese, ma nel seguire lo sviluppo narrativo, si soffre forse un po’ la nostalgia di qualche bel documentario sulla vicenda. Una fotografia molto interessante, quella del brillante Sam McCurdy, che molti di noi conoscono per Il trono di Spade, ma dall’effetto anche decisamente troppo “glam” incornicia un film dal buon ritmo e che sa commuovere e colpire a livello emotivo, dal tocco estremamente femminile. Il film è molto ben recitato, ovviamente da parte soprattutto dei due attori protagonisti, e la scelta del casting è stata azzeccata. Le scene colpiscono, non ci sono eccessi nei dialoghi o scivolamenti della sceneggiatura… Forse è proprio l’immagine a disturbare l’armonia d’insieme e a prevalere troppo, creando un’allure sofisticata che non era necessaria, perché la storia era già molto importante, forte e ben diretta. Riprese spesso effettuate furbescamente al tramonto, “alla Storaro” (e dico furbescamente, perché non ne leggo la metaforicità) restituiscono un’immagine che a volte davvero distrae rispetto alla recitazione, o alla sequenza delle inquadrature, e che rovina in parte la potenza espressiva del film, che quasi recupera alla fine, con le immagini documentarie di repertorio.

In sostanza un film godibile, sicuramente importante, toccante, ma che alla fine non convince del tutto: forse un po’ squilibrato.

Seretse Khama è diventato presidente del Botswana nel 1965 con il Partito Democratico da lui fondato qualche anno prima. Al tempo il paese africano era al terzo posto per povertà nel mondo, ma grazie al suo piano economico che sfruttava in modo equo le risorse di diamanti ed uranio, il Botswana ha potuto godere di una forte crescita. A metà degli anni Settanta, il paese aveva raggiunto l’indipendenza economica, investendo molto nelle infrastrutture e rimettendosi in piedi. Seretse sostenne una visione democratica antirazziale e fu forte sostenitore del diritto di libertà politica e di sicurezza, senza alcuna discriminazione. Anche il simbolo della lotta contro l’apartheid, Nelson Mandela, riconobbe nel Botswana creato da Khama un esempio per tutto il Sudafrica nella battaglia alle politiche razziali.

La bravissima Rosamund Pike sorprende in questo film per la forza e l’intensità che regala al personaggio di Ruth, che fu grandiosa filantropa, anche grazie all’eccezionale chimica che si crea con David Oyelowo, che interpreta il consorte ed erede al trono del Bechuanaland (oggi Botswana).

 

Molto ben fatta ed appropriata la colonna sonora dell’accurato e super prolifico Patrick Doyle, sempre al lavoro su quasi tutto ciò che sta uscendo ultimamente.

 

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