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7/10

Bel Ami regia di Declan Donnellan

Drammatico
recensione di Giulia Bramati

Quando Georges Duroy, squattrinato ventenne residente a Parigi, incontra l'ex compagno di armi Charles Forestier, la sua vita cambia radicalmente. Il giovane si introduce nel corrotto mondo del giornalismo, grazie al suo fascino più che al suo talento.

 Quando nel 1885 Maupassant pubblicò Bel Ami, uno degli intenti del romanzo era la denuncia della corruzione nella politica e nel giornalismo nella Parigi di fine Ottocento. L'attualità della tematica ha portato Declan Donnellan e Nick Ormerod a dirigere una nuova trasposizione cinematografica del libro. I due registi, presenti in sala per la presentazione del film al Glasgow Film Festival, hanno precisato che Bel Ami è il loro primo film; per anni si sono dedicati alle regie teatrali della compagnia “Cheek by Jowl”, da loro fondata.

L'approccio teatrale dei registi è evidente nella pellicola: sin dalla prima inquadratura, dove il protagonista George Duroy si trova solo in una stanza buia, si nota una certa cura del dettaglio nella scenografia e un'attenzione all'emotività del personaggio. Questi due elementi si mantengono costanti nel corso del film.

Sebbene il film sacrifichi alcune parti del romanzo, la sceneggiatura, addattata da Rachel Bennette, risulta piuttosto curata e non presuppone la conoscenza del romanzo da parte dello spettatore, errore talvolta commesso nelle trasposizioni cinematografiche di celebri libri.

Sebbene Bel Ami si riferisca a Georges, le protagoniste indiscusse del film sono le donne dell'alta società parigina (“The most important people in Paris are not men, the most important people in Paris are their wife”), interpretate da un cast eccezionale: Uma Thurman, Christina Ricci e Kristin Scott Thomas.

Uma Thurman interpreta Madeleine Forestier, moglie del giornalista Charles e vera editrice degli articoli del marito; l'intraprendenza del personaggio è ben resa dall'attrice attraverso alcune caratteristiche, quali la postura del corpo e l'espressività del volto, evidenti soprattutto dal momento in cui la donna sposa in seconde nozze il giovane Duroy.

Christina Ricci torna sugli schermi con un ruolo interessante, quello della nobile Clotilde de Marelle, duratura amante di Georges; l'attrice riesce a gestire gli sbalzi di umore del personaggio senza risultare eccessiva (come del resto aveva già fatto per Woody Allen in “Anything else”). Il terzo personaggio femminile cruciale nel film è Virginie Walters, anch'essa amante di Georges, interpretata da Kristin Scott Thomas, sempre aggraziata sulla scena.

Ad interpretare Georges Duroy, i registi hanno scelto Robert Pattinson, che hanno definito un attore talentuoso. Ed infatti il giovane attore londinese si dimostra bravo nella parte dell'affascinante parigino; spesso l'attore viene ripreso in momenti senza dialogo, dove la sua espressività è fondamentale affinché la scena risulti comprensibile. Bel Ami potrebbe essere il film che ha aiutato l'attore a liberarsi del personaggio di Twilight e ad ottenere ruoli più maturi (sarà infatti il protagonista del prossimo film di Cronenberg).

La fotografia, curata dall'italiano Stefano Falivene (“Mary”,“Anche libero va bene”), è interessante, le riprese si svolgono più in ambienti interni che esterni, probabilmente per la difficoltà di ricostruire una Parigi ottocentesca, visto il basso budget con cui è stato realizzato il film; la macchina da presa è costantemente in movimento, in modo da creare tensione e da enfatizzare le espressioni e le azioni dei personaggi. Italiano anche il produttore del film Uberto Pasolini, che aveva già collaborato con Falivene nel film “Machan” (2007).

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