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8/10

Match Point regia di Woody Allen

Drammatico
recensione di Giovanni Firrincieli

Chris Wilton sposa la giovane e ricca Chloe, ma presto si innamora dell' attraente Nola. Il rapporto con quest'ultima potrebbe fargli perdere la ricchezza e il posto di lavoro che ha "guadagnato" solamente grazie al suocero. Occorre trovare un soluzione...

Se si conosce minimamente Woody Allen e si analizza, anche in modo non pedantesco, il film Match Point, si rimane stupiti nel sapere che sia un film del regista di "Io e Annie". Primo film fuori dalla sua America e dalla sua New York e anche primo film fuori dal suo stile umoristico, il quale lo ha caratterizzato nella sua lunghissima carriera. Ma la sua poetica rimane invariata, nonostante sia cambiata la forma e il modo in cui l'ha voluta comunicare al pubblico. Il film di Woody Allen è spiazzante, ma dannatamente vicino al carattere ambizioso dell'uomo. Basti osservare ciò che è disposto a fare il protagonista per conservare la ricchezza e il potere, che così duramente ha "conquistato". Già dall'inizio del film, quando viene inquadrato Chris (J. Meyers) , il quale legge "Delitto e castigo", Woody ci lancia un indizio. Perchè chi abbia mai letto, o conosca, il romanzo del russo Fedor Dostoevskij, non può non immaginarsi il finale tragico della storia. Analizzando e paragonando il film con il romanzo, notiamo molte analogie; una tra tutte è che l'uno sia la copia speculare dell'altro. Nel romanzo il protagonista, Rodion Romanovic Raskol'nikov, commette nella fase iniziale del libro, quindi in senso opposto al film, un doppio omicidio (il primo premeditato e il secondo del tutto inaspettato). Durante tutto l'arco narrativo, l'assassino sarà tormentato dai sensi di colpa e dalla sua coscienza, in quanto, prima dell'omicidio, era convinto che uccidere una o più persone, affinchè si possa compiere un disegno superiore, fosse cosa buona e giusta. Notiamo come nel romanzo si enfatizzi il processo mentale dell'assassino soprattutto dopo l'omicidio, invece, nel film, viene sottolineata la premeditazione , o comunque il processo che lo spinge alla sua decisione finale. Di effetto la sequenza iniziale del film in cui, con la voice over di Chris che parla del concetto di sorte, viene inquadrata una pallina di tennis, che, dopo aver toccato il bordo superiore della rete, si blocca senza farci sapere da quale parte del campo cadrà. L'incipit che inserisce il discorso sulla fortuna e di come questa sarà poi fondamentale nella parte finale del film. Ottima le regia di Wood Allen che viene aiutato da una eccellente Johansson e da un bravo, anche se non eccelso, Meyers.

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Voto degli utenti: 7,9/10 in media su 8 voti.

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Marco_Biasio (ha votato 8 questo film) alle 18:30 del 31 marzo 2013 ha scritto:

Non saprei quantificare, all'interno della produzione, "quanto" valga questo Allen, ma una cosa è certa: tra questo e i successivi (specialmente l'orrendo Vicky Cristina Barcelona e To Rome With Love) si apre un crepaccio, ma che dico, un abisso. Scarlett bellissima.

Faria, autore, alle 13:09 del 25 giugno 2013 ha scritto:

La penso esattamente come te!