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R Recensione

7/10

Sirene regia di Richard Benjamin

Commedia
recensione di Gloria Paparella

Rimasta sola con due figlie dopo tanti mariti e innumerevoli traslochi, Rachel Flax decide di trasferirsi con il biasimo della figlia maggiore, molto piú saggia di lei che vorrebbe farsi suora.

“Un’auto vuol dire libertà, se ti stufi di un posto ci salti sopra e via”. Questa è la filosofia di vita della signora Flax (Cher), una donna amante della propria libertà, senza radici ma con un oneroso “bagaglio” da portarsi nei suoi numerosi spostamenti: la piccola nuotatrice Kate (Christina Ricci) e la devota Charlotte (Winona Ryder). La storia è ambientata nel 1963 ed è da notare subito l’attenta ricostruzione storica del film: c’è il Presidente Kennedy alla tv (che informerà poi del suo assassinio) e sulle riviste spopola la storia d’amore tra Elizabeth Taylor, che detta la moda dell’epoca, e Richard Burton. La vicenda è narrata  dalla voce di Charlotte, una ragazza che soffre molto per l’assenza di un padre a lei sconosciuto (conserva infatti in maniera gelosa una fotografia di un uomo di cui si intravedono solo le gambe e un paio di usurati stivali) e che a causa di un’infanzia troppo “on the road” si ritrova smarrita e tenta di seguire esempi virtuosi di santi ed episodi biblici, per superare il suo senso di angoscia o di turbamento. Tanto che, durante la narrazione, la ragazza confida al pubblico ogni disperato tentativo di respingere ogni repulso sessuale nei confronti del bel ragazzo tuttofare del convento, Joe (Michael Schoeffling), di cui inevitabilmente si prende una cotta. Sarà proprio l’infatuazione per il ragazzo a causare uno spiacevole incidente alla sorellina che cade tragicamente in acqua e viene soccorsa dalle suore.

Questa pellicola del 1990, tratta dall’omonimo romanzo di Patty Dann, è una piacevolissima commedia ben interpretata che affronta svariati temi, tutti interessanti: dal rapporto madre-figlia, alla religione, al sesso vissuto da un’adolescente che, innocentemente, pensa che basti un bacio per rimanere incinte. I dialoghi sono frizzanti e non privi di battute argute, e i tre personaggi femminili sono ben delineati: Rachel è una femme fatale di grande personalità, che vuole vivere la vita a modo suo, senza dipendere da altri (neppure dal buon Lou, interpretato da Bob Hoskins, del quale si innamora); Charlotte appare come l’antitesi della madre, tanto che la deride indossando i suoi abiti e truccandosi come lei: è dimessa nei suoi atteggiamenti, timida, costante e devota, ma testarda quanto la madre stessa. La piccola Kate è una ragazzina ambiziosa, piena di sogni e con tanta voglia di divertirsi. Tre tipologie femminili apparentemente distanti tra di loro ma tutte con un loro fascino. Buonissima l’interpretazione di Cher, convincente nel ruolo di madre stravagante, che firma anche la colonna sonora del film.

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