T Trailer

R Recensione

7/10

Burlesque regia di Steve Antin

Musicale
recensione di Matteo Triola

Una ragazza con una voce bellissima decide di trasferirsi a Los Angeles da un paesino di provincia per inseguire i suoi sogni. Al Burlesque Lounge, un teatro in difficoltà ma sede di noto spettacolo di varietà, Ali ottiene un lavoro come cameriera da Tess, proprietaria e direttrice del club. I trasgressivi costumi e le sensuali danze del Burlesque, affascinano l'ingenua ragazza che si ripromette di fare parte dello show un giorno. Quando Ali riesce finalmente a conquistare il palcoscenico, la sua voce eccezionale riporta il Burlesque Lounge al suo antico splendore.

Ali Rose (alias Christina Aguilera) è una ragazza che si arrabatta come può, servendo ai tavoli di un bar nella provincia dell’Iowa. Ma ad un certo punto, conscia delle sue potenzialità come aspirante cantante di successo, lascia la sua cittadina per trasferirsi a Los Angelese - città delle grandi possibilità date a tutti - in cerca di fortuna e di una nuova vita. Troverà impiego come cameriera al Burlesque Lounge, un locale di new-burlesque gestito da Tess (Cher), che non se la passa decisamente bene tra ipoteche, mutui da pagare e banche assetate di denaro. Con grande talento e perseveranza - e dormendo provvisoriamente sul divano in casa di Jack, l’attraente barista del locale che le darà una mano - Ali riuscirà a strappare un po' di fiducia a Tess, diventando ballerina ed esibendosi negli spettacoli di burlesque.

Presentato al 28° Torino Film Festival, il film di Steven Antin ci porta nella terra del musical americano, con tutto quello che ci si aspettate di trovare nel pentolone. Musiche roboanti e scenografie scintillanti all'altezza della situazione, corpi di ballo con coreografie studiatissime e coinvolgenti, e due star della musica come Cher e la Aguilera che la fanno da padrone - sul e dietro il palco - ma c'è anche qualche nota dolente.

Intanto, non si può non evidenziare come la storia di Burlesque presenti tante ovvietà, di quelle già viste in decine di film nel corso degli anni (non c'è bisogno di andare a scavare agli albori del cinema americano): il soggetto ruota intorno ad Ali, che è la solita ragazza sfortunata ma talentuosa che decide di cercare fortuna in un ambiente a prima vista impossibile da sfondare, con un boss all’inizio duro e inquietante. Passerà poco tempo perché Tess smetta di assomigliare alla Miranda Priestley de “Il Diavolo Veste Prada” per diventare decisamente più umana. Tutto il rituale canonico di transizione della Aguilera/Ali sembra scrupolosamente rispettato nella scaletta, dall'approdo come sguattera su su fino a ricoprire il tanto agognato ruolo di prima donna nel locale di Tess (una sceneggiatura che percorre tutte le tappe de “Il Viaggio dell'Eroe” di Christopher Vogler, come da manuale).

Cher, nonostante l'età e qualche impedimento motorio dovuto alle sue numerose plastiche, sembra essere in forma, regalando qualche perla con la sua bellissima voce e reggendo le redini di un gioco un po' noioso con grande ironia. La Aguilera “debuttante” - che secondo il manifesto del film dovrebbe essere l’erede proprio di Cher - sembra quasi ricevere un tributo/omaggio da questo film.

Le scopiazzate e gli stereotipi di genere continuano con uno Stanley Tucci che purtroppo ricopre lo stesso ruolo che aveva proprio nel già citato Il diavolo veste Prada, lì primo assistente del capo, mentre qui più un amico/confidente/compagno di sbornie passate che altro, ma decisamente più queer (domanda che viene spontanea: ma quanto devono tirare questi pseudo-omosessuali che fanno i simpaticoni nei fillm?).

Insomma, a volte il musical può essere la via per allontanarsi dalla realtà e poter sognare - una sicurezza anche per questo, a seconda di ciò che si cerca. E forse Burlesque è meno innocuo di un “Nine”, che si perde in velleità pseudo-autoriali e finisce nella noia assoluta. Ma almeno un grande pregio l’opera di Antin - che a parte mutilare allegramente tutto ciò che trova a suon di montaggio e basi musicali potentissime (non è per forza un difetto) non sembra avere particolari doti - ce l’ha: un'energia e un ritmo trascinanti che ti fanno venir voglia di ballare a tempo con la musica, con la bellissima voce della Aguilera (“una bianca con la voce di una nera”) da sfondo. Il tutto condito da alcuni dialoghi scritti in modo brillante. Insomma, un musical con del carattere.

V Voti

Voto degli utenti: 3/10 in media su 1 voto.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
saix91 3/10

C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

saix91 (ha votato 3 questo film) alle 21:35 del 6 aprile 2012 ha scritto:

Orrido

Un musical davvero pietoso.

Canzoni senza un minimo di mordente (la migliore è la ballata di Cher, ed è tutto dire), inserite a caso nella vicenda (la succitata ballata viene eseguita da Cher come "prova per uno spettacolo". Peccato che in precedenza questa ha affermato che non si esibirà più nel locale).

I numeri sono colorati ma abbastanza dozzinali e poco energici rispetto al citato "Nine" o anche a "Chicago" e "Moulin Rouge!".

La recitazione (salvo Tucci, in modalità macchietta-gay) è a livelli da fogna (l'Aguilera è una cagna clamorosa, e Cher conferma che il suo Oscar per "Stregata Dalla Luna" fu un abbaglio titanico da parte dell'Academy).

La sceneggiatura è stata scritta da una comico di Colorado (tralasciando il banalissimo soggetto, battute del calibro di "Chi dorme non piglia passere" sono indegne di essere filmate).

La regia è banale e piatta, e verso il finale si assiste ad una sequenza lunga circa 5 minuti di scene tremolanti, quasi come se il set si fosse trovato su di un barcone.

Non riesco a concordare con la tua rencesione, onestamente ho trovato questa pellicola davvero di basso livello; speriamo di concordare in altre occasioni

trimatthew87, autore, alle 13:38 del 12 aprile 2012 ha scritto:

Ad ognuno il suo...

Ciao, certamente hai diritto ad avere la tua opinione. I film sono un po' come le opere d'arte contemporanea, puoi trovarli ricchissimi di significato, o del tutto banali e senza senso. Si tratta di punti di vista diversi

Secondo me sei stato un po' troppo rigido, anche nel linguaggio...Forse sei stato penalizzato dal non aver visto la versione in lingua originale.