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8/10

Scott Pilgrim vs. the World regia di Edgar Wright

Commedia
recensione di Riccardo De Franco

Scott Pilgrim (Michael Cera) è un 22enne con una vita mediocre, ma convive tranquillamente con la sua attuale situazione. Ha una fidanzata un po' troppo mielosa, un coinquilino gay un po' troppo impiccione e un gruppo rock senza troppe pretese in cui suona il basso senza troppo impegno. La sua vita cambia quando la ragazza dei suoi sogni si materializza nelle fattezze di Ramona Flowers (Mary Elizabeth Winstead), ma per averla scopre di dover affrontare i suoi diabolici sette ex fidanzati, decisi a ucciderlo. Si addentra così in una sfida surreale a colpi di arti marziali, note musicali e combo in sequenza!

Una trama tanto "ingenua" all’apparenza quanto bizzarra nella premessa, ma vale la pena di assistere agli assurdi risvolti della faccenda. Un film forse troppo nerd per essere compreso dalla massa; eppure il punto forte della pellicola risiede proprio nel suo essere sconnesso e al di fuori di tutti gli schemi, come se la cinepresa durante le riprese fosse impazzita.

Lo stile è intrigante e originalissimo fin dall'apparizione del logo della Universal, e man mano che procede la narrazione i richiami visivi oscillano piacevolmente tra videogame (sopratutto i vecchi arcade anni '80) e cartoni animati di orientale memoria, influenze presenti già nel fumetto d’origine scritto e disegnato da Bryan Lee O’ Malley; tuttavia, per quel poco che ho letto, l’impressione è che paradossalmente il lavoro svolto da Edgar Wright su pellicola renda molto meglio l’atmosfera surreale e cartoonesca rispetto alle tavole disegnate. Per quanto la creazione di O’ Malley sia indubbiamente pregevole, nei fumetti le situazioni al limite del grottesco e le pittoresche trovate narrative sono all’ordine del giorno (specialmente nei manga, la cui tradizione tende sempre a esagerare ed estremizzare i particolari più fantasiosi delle storie); nei film invece si tende sempre a conferire un minimo di sobrietà ai fatti che si raccontano ed evitare trovate eccessivamente camp, anche nei cosiddetti cinecomic moderni; eppure il regista degli acclamati Shaun Of The Dead e Hot Fuzz sembra essere riuscito ad aggirare senza problemi il trend degli ultimi anni.

Il connubio brillante tra inquadrature spumeggianti e montaggio psichedelico, gli scambi di battute frizzanti e gli effetti speciali "esilaranti" sono gli ingredienti di questa ricetta esplosiva. A ciò si aggiunge un cast giovanile, ma soprattutto non troppo noto (scelta saggia per evitare che qualche nome troppo altisonante adombrasse il film stesso) e abbastanza variegato. Cast in cui tra l’altro non è propriamente il protagonista a spiccare: il ruolo è sicuramente fatto su misura per l’insipido Michael Cera, ma nonostante il minutaggio inferiore le prove più spassose provengono da Kieran Culkin, fratello minore dell'ex bambino prodigio, e da alcune vecchie conoscenze degli amanti dei fumetti (intravedo una specifica scelta di Wright anche qui) come Chris Evans, ex-Torcia Umana e futuro Capitan America, Brandon Routh, ex-Superman e futuro Dylan Dog, Thomas Jane, ex-Punisher. Ah dimenticavo, non si può terminare la rassegna degli attori senza citare almeno una volta la bellissima Mary Elizabeth Winstead, anche se rimane impressa per motivi non propriamente legati alla recitazione.

Altro notevole pregio su cui mi voglio soffermare, essendo io stesso bassista in una band, è che in un periodo in cui la musica rock arriva al cinema orribilmente filtrata da cagate cosmiche in cui dei poppanti vengono spacciati per suonatori provetti (penso a certi “campeggi rock” o “musical di scuola superiore”) Scott Pilgrim Vs The World restituisce al rock n' roll un'immagine, grezza e arruffata per la precisione, che più gli compete. Trainato dalla scoppiettante colonna sonora, composta anche di brani inediti, il concetto stesso di garage-band giovanile in questo film assume un connotato onesto, contrapposto a quello finto ed edulcorato che si sta tristemente diffondendo tra i giovani d'oggi. Quanti danni Disney Channel...

Purtroppo la promozione a pieni voti non sussiste per un unico difetto, che avevo notato anche nella precedente produzione del regista britannico: il ritmo. Una storia come questa meriterebbe una durata non superiore ai 90 minuti, essendo la dinamicità una componente fondamentale di questo tipo di commedie; complici alcune sequenze lente, tempi morti qua e là e diversi dialoghi "annacquati" il ritmo della storia avverte il colpo, e per un prodotto arguto come questo è una mancanza non da poco. Una sforbiciata in determinate sequenze e si poteva ottenere di più.

Ad ogni modo il divertimento è assicurato. Pur non avendo avuto un supporto promozionale adeguato, ottenendo risultati sconfortanti al botteghino, il film porta una ventata d’aria fresca e questo è ciò che conta. Non è da escludere che possa diventare un piccolo gioiello ricercato in home-video; inoltre la curiosità per il prossimo progetto di Edgar Wright, che sia l’uomo-formica della Marvel o qualche altra sofisticata parodia di genere, aumenta considerevolmente. Nella speranza che la durata, di film in film, non continui ad aumentare.

V Voti

Voto degli utenti: 7,8/10 in media su 9 voti.
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alexmn 9/10
Slask 8/10
B-B-B 8/10

C Commenti

Ci sono 3 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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frankbin (ha votato 8 questo film) alle 14:02 del 12 marzo 2011 ha scritto:

Visivamente molto interessante: a metà strada tra fumetto e videogioco....ci dà degli spunti per il futuro

Peasyfloyd (ha votato 8 questo film) alle 15:49 del 15 aprile 2011 ha scritto:

incantevole

ennesimo gioiellino targato Wright e Anderson. Alla terza prova non ne hanno ancora sbagliato uno!

alexmn (ha votato 9 questo film) alle 23:56 del 23 aprile 2011 ha scritto:

comprato il dvd sulla fiducia per Wright. stupendo.

l'integrazione della live action con le dinamiche fumettose è davvero ben fatta. concordo decisamente su michael cera..come in juno, non mi ha convinto.