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R Recensione

7/10

Dopo Mezzanotte regia di Davide Ferrario

Commedia
recensione di Pasquale D'Aiello

Martino, custode del Museo nazionale del Cinema di Torino, è segretamente innamorato di Amanda, inserviente del fast food che frequenta. Esasperata dal padrone del locale, una sera Amanda ha una reazione violenta, a seguito della quale fugge spaventata trovando riparo proprio nella Mole Antonelliana, dove Martino le offre protezione nell'appartamento ricavato all'interno del museo che custodisce.

Angelo, ladro di automobili e fidanzato di Amanda, in pochi giorni sistema le cose affinché questa possa uscire dal nascondiglio e non temere più niente. Nel frattempo però, Martino, dopo lunghi silenzi, ha confessato il suo amore ad Amanda mostrandole un film particolare montato con spezzoni girati con la sua cinepresa d'epoca. Così Amanda, che da tempo si sente trascurata dal suo avventuroso fidanzato, cade tra le braccia del mite e taciturno Martino...

 

...le storie sono come polvere... disperse nello spazio che ci circonda, immateriali eppure vere, come il cinema, fatto di immagini, di suoni, di colori. Crea ricordi, sogni, illusioni. E a volte si vive solo di questo. Martino e' il silenzioso e solitario custode del museo nazionale del cinema. Guarda i film di Buster Keaton, gira il film della sua vita con una vecchia cinepresa a monovella. Riprende le acque del fiume, sulla cui riva il nonno silenzioso resta in contemplazione. Riprende, ingenuo come Lumiere, l'arrivo di un treno. Ma soprattutto riprende il suo amore, Amanda.

Ella e' pura immagine, la cattura sulla pellicola mentre scende dall'autobus, mentre si riposa sul lavoro, seduta su una panchina a riflettere. Il cinema attua il miracolo di rendere vero cio' che e' solo un desiderio. Nel suo perverso solipsismo, permeato di paranoide, affascinante romanticismo, Martino riesce a fare anche il contrario: rendere illusorio e immateriale cio' che e' vero e potrebbe essere tangibile. Preferisce fingere di mangiare gli orribili panini del fast food pur di vederla, gli basta immortalarla su fotogrammi accelerati per amarla.

Ma il cinema ha una sua grande anima e ha il potere di cambiare le esistenze delle persone. Il cimema riesce a farli incontrare e amare davvero. Martino riesce a riprendere la sua amata dopo il risveglio, adagiata sul suo letto, dopo l'amore. I fotogrammi sono un tutt'uno con le immagini del suo desiderio. Ella continuera' a vivere per sempre grazie alla sua cinepresa. Chi ama il cinema, ama anche attraverso le immagini, desidera, sogna, vive con loro. Testimonia il proprio amore attraverso di loro. E questo e' vero...

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Voto degli utenti: 7/10 in media su 2 voti.
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alexmn 7/10

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Marco_Biasio (ha votato 7 questo film) alle 16:26 del 13 dicembre 2014 ha scritto:

Davvero un ottimo film, niente da dire.