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R Recensione

5/10

La crème de la crème regia di Kim Chapiron

Commedia
recensione di Arthur Vianey

 

Dan, Kelliah e Louis sono tre studenti di una delle migliori Business School della Francia. Si preparano a diventare l’élite del domani e sono ben determinati a passare velocemente dalla teoria alla pratica.

Le leggi di mercato sembrano influenzare le relazioni tra ragazzi e ragazze tanto da voler trasformare il loro campus in un luogo di studio e sperimentazione. La crema della gioventù francese si diverte e trae assoluto vantaggio dai propri privilegi: tutto si vende poiché tutto si compra… ma entro che limite?

(traduzione dal francese a cura di: Chiara Poy - chiara_poy@hotmail.it)

Ecco qui un film appena uscito nelle sale parigine con il quale la critica é stata negativa a causa dei temi trattati! Nonostante cio’, ci sono state alcune opinioni positive a riguardo. Già solamente il trailer non ci invoglia a vedere il film. Ma dopo averlo visto questo é cio’ che posso dire:

La storia si apre all’entrata di una grande scuola di business, (H.E.C - Hautes Etudes du Commerce) « la migliore della Francia, se non del mondo intero » dice il direttore della scuola aggiungendo che « La vostra vita cambierà quando vi diplomerete qui ». Ci troviamo davanti a un film di formazione, i personaggi si evolveranno, anche se non sappiamocome. Questa introduzione ci da un’idea di cosa andremo a vedere; abbiamo tre eroi, la nuova ragazza che deve ancora ambientarsi a scuola e altri due ragazzi di un anno più grandi.

Insieme fonderanno una specie di impresa con l’obbiettivo di aiutare alcuni giovani « non attraenti » a uscire con le ragazze. Ma questa esperienza ci rivelerà anche le debolezze, i conflitti morali e i lati nascosti dei nostri eroi.

La mia opinione resta neutrale/moderata dopo aver visto questo film. Da una parte, trovo che vada a scavare nel profondo di una realtà poco conosciuta, quella delle grandi scuole di nicchia del paese. Dall’altra, abbiamo un approccio troppo caricaturale, una visione falsamente brillante di quel che potrebbero essere questi giovani. Un quadro interessante invece, sulle differenze di classe e la meritocrazia che é pero’ trattata in maniera molto superficiale.

Focalizzandoci sui punti positivi del film: Buona la performance degli attori, ottima complicità, un argomento/tema interessante, un’ambientazione raramente rappresentata nel cinema e una durata non troppo eccessiva che ci permette di collegare bene gli avvenimenti, una trama molto realistica e il personaggio della ragazza (Alice Izaaz) é multisfaccettato e misterioso.

Riguardo ai punti negativi, troviamo un argomento fin troppo gettonato (il sesso), un’immagine delle scuole di business vicina alla caricatura e il protagonista é un po’ troppo vecchio (recita la parte di un ragazzino di 19anni e ne ha 31). Soprattutto, secondo me, c’é una morale molto qualunquista di fondo, una visione sociologica molto parigina (tutti i poveri vivono in provincia), le storie d’amore sono per nulla credibili e i ruoli secondari non sono di rilievo. Per concludere, si tratta di un film che avrebbe potuto funzionare, ma che resta irrilevante a causa delle sue debolezze.

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ArtVia 5/10

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