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6/10

Marfa Girl regia di Larry Clark

Drammatico
recensione di Filippo Mira

Sesso, musica, droga e skate. Scorrono tra queste attività le esistenze di alcuni giovani abitanti della remota Marfa, una cittadina nel Texas dell'ovest. Tra il gruppo di ragazzi spicca la figura maschile del sedicenne Adam, e quella femminile di una bella e intrigante artista. Le loro vite si intrecceranno alla bieca figura del border policeman di nome Tom..

Marfa, USA: cittadina di circa 1800 abitanti, ubicata nel Texas dell'ovest a breve distanza dal confine messicano, è il setting del nuovo lavoro cinematografico di Larry Clark. Girato in soli 19 giorni, Marfa Girl, a distanza di 6 anni da Wassup Rockers, sancisce il ritorno al cinema di uno dei registi più controversi e provocanti della scena indipendente statunitense.

Per questo film l'artista ha deciso di tagliare tutto ciò che solitamente si interpone tra la realizzazione e la visione di un suo prodotto. Marfa Girl è stato infatti distribuito unicamente sul web, fruibile dalla piattaforma larryclark.com. Proiettato esclusivamente al Festival Internazionale del Film di Roma del 2012, il lavoro del 69enne di Tulsa si è aggiudicato il premio principale del festival: il Marc'Aurelio al miglior film.

Affascinato da sempre dalla subcultura adolescenziale, famoso per lungometraggi come Kids e Ken Park, Clark dirige l'ennesima cruda ed esplicita storia i cui protagonisti sono un gruppo di giovani ragazzi. Marfa è un luogo desolato, ancorato a vecchie tradizioni, cattolico e razzista, dove vige un coprifuoco e i liceali vengono sculacciati per punizione. E' in questa città fantasma che errano i nuovi kids di Larry Clark, tra ampie strade deserte e binari ferroviari in mezzo al nulla. Scandite dai reiteranti passaggi dei treni, le giornate vengono trascorse dai ragazzi tra andirivieni in skate, sesso, musica e marijuana. La città di Marfa è pattugliata dalla polizia di confine, i border patrols, la cui unica attività pare essere quella di fermare i ragazzini ancora in giro dopo le 11 pm, l'ora del coprifuoco. Accade questo nella seconda scena del film ad Adam Mediano, sedicenne attore non professionista, conosciuto a Marfa dal regista stesso e fonte di ispirazione dell'intero film. Adam è il principale soggetto seguito dalla macchina da presa, anche se il titolo del film fa riferimento alla ragazza interpretata dalla modella Drake Burnette, una giovane artista giunta nella cittadina per un corso alla fondazione di arte contemporanea Chinati. La ragazza di Marfa è una pittrice neo hippy che nel corso del film ha rapporti sessuali con tutti i characters maschili ad eccezione di Adam, esclusivamente per via della sua minore età. Il sesso, cifra caratteristica dello stilema clarkiano, è ancora una volta privilegiata materia d'interesse, nonché primaria via di fuga dall'alienazione provata dai teens di Marfa.

L'occhio cinematografico, con pochi ed essenziali movimenti di macchina, segue gli abitanti di Marfa indagandone principalmente i volti. E' infatti il corpo attoriale l'oggetto di studio preminente della ricerca filmica di Marfa Girl.

Nel rapporto tra i border patrols e i ragazzi della zona, il film esplora anche come le nostre passate esperienze condizionino il nostro vivere presente. L'emblema di questo pensiero si manifesta nella figura del poliziotto Tom. Razzista e maleducato (al contrario dei suoi colleghi ispanici), ossessionato dalla madre di Adam, Tom prova una sadica e morbosa attrazione per la violenza. I suoi comportamenti aggressivi e minacciosi, dovuti alle circostanze in cui è cresciuto, culminano nella follia delle scene finali, in cui il poliziotto sfoga, in un raptus di perversa sessualità, tutta la rabbia e odio in lui repressi.

Meno drammatico e angosciante dei suoi precedenti lavori, il film non deluderà di certo i fan di Larry Clark, ma al contempo non riuscirà a convincere i critici non amanti della sua cinematografia. Marfa Girl è infatti un'opera non in grado di coinvolgere emotivamente in maniera incisiva, che potrà essere da molti ritenuta opinabile, senza capo né coda. Ciò nonostante, grazie anche ad una fotografia elegante, raffinata e al contempo cruda, il film è un ritratto pienamente riuscito della vita di un gruppo di giovani in un microcosmo provinciale del Texas. Niente di nuovo quindi, niente da imparare o guadagnare con la visione di quest'ultima sua fatica, ma ancora una volta Larry Clark è in grado di filmare qualcosa che nessun altro mai filmerà.

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FreakM 6/10

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