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3/10

Spring Breakers regia di Harmony Korine

Drammatico
recensione di Nicolò Barabino

Stati Uniti. In occasione delle vacanze primaverili quattro ragazze adolescenti decidono di staccare dalla monotonia cittadina per recarsi in Florida. Rapinano un fast food e partono per il tanto atteso Spring Break. Lì partecipano a feste deliranti, fatte di alcol musica e droga, finché non fanno la conoscenza di Alien, un gangstar/rapper che le introduce nel mondo della malavita.

Quello dello Spring Break è un’usanza tutta americana: durante le vacanze di primavera (che coincidono più o meno da noi con le vacanze pasquali) migliaia di giovani si recano nelle più caotiche località balneari per distrarsi dalla vita provinciale e divertirsi con feste in spiaggia animate da alcol, droga e sesso.

Con il suo sesto lungometraggio il regista statunitense Harmony Korine catapulta lo spettatore all’interno della più trasgressiva e violenta festa giovanile americana. E come poteva farlo se non in modo trasgressivo e violento? Musica techno assordante, inquadrature rapide e instabili, colori abbaglianti e naturalmente giovani. Giovani senza controllo che, rigorosamente mezzo nudi, ballano e si divertono. Tutto questo per quasi tutta la prima metà del film. Korine, con uno stile tutto personale dirige le sue quattro protagoniste in questo inferno adolescenziale dove nessuno sembra trovare la via d’uscita (spettatore compreso).

Sono veramente pochi gli elementi non disturbanti del film. Partendo dal tipo di narrazione usata: le voci delle protagoniste (spesso over e slegate dalle immagini) descrivono la vita noiosa e monotona dell’adolescente medio americano, divisa tra studio distratto, ipocrita fede cristiana e piccole trasgressioni tra amici.

Se spesso si rischia di entrare nel banale (l’unica ragazzina che si pente e decide di tornare a casa guarda caso si chiama Faith), si sfiora il ridicolo quando fa il suo ingresso in scena il poco credibile rapper/gangster Alien (interpretato da un irriconoscibile James Franco) e raggiunge il suo apice nella scena finale.

Se la causa mossa da Korine poteva sembrare più che valida, denuncia della società americana contemporanea, con la sua perdita di valori morali e l’uccisione del sogno americano, quello che del film non funziona sono i mezzi utilizzati e la storia vera e propria.

Il regista, al quale non si può assolutamente negare una grande conoscenza tecnica (molto interessante ad esempio il piano sequenza che descrive la rapina al fast food), sembra aver sacrificato qualsiasi logica narrativa in favore di una tanto facile quanto fastidiosa provocazione: se questo era il suo obbiettivo allora ha vinto lui.

Altrettanto provocatoria risulta essere la scelta delle quattro attrici protagoniste, tra le quali Selena Gomez e Vanessa Hudgens pescate direttamente dal vivaio di Disney Channel.

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Voto degli utenti: 7,4/10 in media su 8 voti.

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alexmn alle 20:07 del 11 settembre 2012 ha scritto:

attendo che la bim decida la data d'uscita, però leggendo la tua recensione mi sembra che i difetti evidenziati siano proprio la cifra stilistica del cinema provocatorio e disturbante di korine, fin da gummo e dalla collaborazione con larry clark. il mondo è anche quello dove naviga, con uno stile più conciliante (ma neanche tanto), anche gregg araki. capisco che possa essere mal digerito, ma un'analisi dei lati più borderline dell'america contemporanea forse richiede un linguaggio di questo tipo. in ogni caso, aspetto di vederlo

Nicolo_Barabino, autore, alle 15:49 del 12 settembre 2012 ha scritto:

non metto in dubbio la volontà del regista di portare avanti il suo linguaggio e il suo modo di fare cinema. Devo dire anche, come scritto nella recensione, che dal punto di vista tecnico non le si può dire niente. I difetti secondo me rigiuardano più che altro la storia e un certo tipo di provocazione irritante, fastidiosa e gratuita. A Venezia il film ha molto diviso, io appartengo alla parte alla quale non è piaciuto. Aspetto il tuo parere

Marco_Biasio alle 11:44 del 13 settembre 2012 ha scritto:

Mmm, Korine ha sempre avuto un linguaggio voyeuristico e cinico molto particolare e fuori dagli schemi... un po' troppo, a volte. Gummo è stato un film che mi ha lasciato un profondo senso di marcio, di vuoto dentro, per giorni, come nessun altro film mai. Non si può dire che sia poco narciso con quella telecamera in mano, però. Sono sempre stato indeciso sul giudizio da maturare sulla cifra stilistica della sua "provocazione": sprezzante fino al disconoscimento, o più semplicemente egocentrica oltre ogni misura? Mi interessa molto la scelta del cast, in ogni caso...

Nicolo_Barabino, autore, alle 11:48 del 14 settembre 2012 ha scritto:

sicuramente anche li c'è molta provocazione... un quasi irriconoscibile james franco molto bravo, ma con un personaggio a mia avviso poco credibile....

misterlonely (ha votato 8 questo film) alle 14:24 del 25 ottobre 2012 ha scritto:

Si puo' dire qualsiasi cosa di Spring Breakers ma non che sia un film facile. E' un progetto folle, difficile da inquadrare e da analizzare, ma è indubbio che si meriti un posto di rilievo tra le scoperte di questo 2012. Trash Humpers fu per molti un film insostenibile. La forma e lo stile adottati da Korine in questa parata di tette e di situazioni assurde hanno un solo grande obiettivo: creare delle icone. E se in Drive una cosa del genere accadeva a supporto di una sceneggiatura solida, qui Korine decide di non lasciare totalmente perdere le caratteristiche fondanti del proprio cinema e di affrontare una vicenda che è assurda per principio, ma che diventa presto teatro di una rappresentazione filmica che è sì puramente provocatoria ed estrema in ogni suo passaggio, ma incredibilmente suggestiva, stimolante e d'atmosfera. Si alternano infatti scene con un taglio puramente di fiction, ad altre molto più orientate verso quello stile a metà tra documentario e finzione che i cultori di Gummo saranno ben contenti di notare. Quello che viene da pensare è che Korine possa ora come ora fare qualsiasi film gli passi per la testa e perché no, prenderci tutti per il culo, ma non si puo' negare che Spring Breakers non sia dopotutto indirizzato a chi il cinema lo ama profondamente.

Martlina alle 21:48 del 25 ottobre 2012 ha scritto:

Non per essere polemica, ma io amo il cinema e per me questo film è solo una grande cavolata. Fatto per provocare forse, ma per è riuscito solo a far ridere.

Nicolo_Barabino, autore, alle 23:01 del 26 ottobre 2012 ha scritto:

non metto in dubbio che in molti possano apprezzare questo film. Quello che a me non ha convinto non è tanto il linguaggio provocatorio usato o le immagini crude che Korine utilizza (non sono affatto uno che si scandalizza di fronte a due tette su uno schermo). Penso che il regista abbia troppo forzato la caricatura fatta ai personaggi, sganciandoli dalla realtà che invece intendeva denunciare.

misterlonely (ha votato 8 questo film) alle 19:41 del 27 ottobre 2012 ha scritto:

Onestamente non penso che l'intento di Korine fosse di creare dei personaggi credibili, anzi. Tutto sta nella disponibilità dello spettatore di fronte al film. E non penso nemmeno che l'intento del film sia quello di "denunciare" certe realtà. E' un film di "genere" per certi versi e per altri un esperimento audiovisivo di altissimo livello. L'unico intento di Korine è quello di raccontare una storia che contenga tali elementi, sulla carta una puttanata assicurata, nei risultati a mio avviso un oggetto di grandissimo impatto visivo senz'altro destinato a diventare un piccolo cult.

loson79 (ha votato 9 questo film) alle 0:17 del 12 luglio 2013 ha scritto:

Quoto gli interventi di misterlonely.

Peasyfloyd (ha votato 7 questo film) alle 10:26 del 22 settembre 2013 ha scritto:

io l'ho trovato un film molto grottesco, cupo e inquietante. Spesso sul confine sottile con il ridicolo, siamo d'accordo. Però devo ammettere che alla fine della visione sono rimasto un po' perplesso un po' disturbato dalla totale assenza di moralità messa in scena dall'autore, e dal fatto che questa non venga "punita", anzi l'opposto...

Dal punto di vista stilistico molte scene ben fatte, alcune ripetute e ridondanti, altre irritanti o squallide. Però l'impressione in effetti è che ci sia la volontà effettiva dell'autore di renderle tali. Mi sembra che la provocazione sia riuscita e la mia valutazione è discretamente positiva