Piovono Polpette regia di Phil Lord
FamigliaFlint è uno scienziato in erba, un uomo che fin da piccolo sogna di inventare oggetti che si rivelino utili e che vede questo come l'unico scopo della sua vita nonostante le molte delusioni che invenzioni più o meno strampalate gli hanno riservato negli anni. Questo fino a che un caso non trasforma la sua invenzione per tramutare l'acqua in cibo in una macchina per far piovere roba da mangiare (agendo sulle nuvole e la pioggia).
La riuscita dell'esperimento cambia la sua vita, quella della sua grigia cittadina e lo avvicina a una reporter del meteo capitata sul luogo, almeno fino a che l'avidità del sindaco che vuole lucrare con il turismo non sovraccarica la macchina e scatena una tempesta alimentare.
A volte i libri per l'infanzia sono più carini, divertenti e significativi dei libri per adulti, è il caso di Piovono Polpette che da un libro simile trae non solo la storia ma anche lo stile visivo e molte soluzioni estetiche. Non è solo il concetto del cibo che cade dal cielo ma tutto il modo attraverso il quale è dipinta una piccola comunità in una sperduta isola in mezzo all'Atlantico. Siamo lontani dal cinismo di molta animazione in CG e molto più vicini alla grottesca disperazione dei fondali grigi, delle vite buttate e delle piccolezze da provincia in cui ogni minimo elemento di notorietà all'esterno (in questo caso la fabbrica di sardine) è salutato come eroismo cittadino assieme ai suoi simboli (il bambino dell'etichetta).
Da noi potrebbe essere la sorpresa di un altrimenti bolso Natale cinematografico, portando una ventata di stile visivo e umorismo realmente divertente e originale che non risieda solo nelle battute come molti cartoni in CG all'americana ma anche nelle trovate di messa in scena e animazione. Idee come quella del castello di gelatina, del silenzioso cameraman e di tutta la sequenza finale con il viaggio al centro del cibo parlano della situazione alimentare statunitense di più e meglio di qualsiasi documentario salutista a la Super Size Me.
Alimenti giganti che piovono dal cielo in abbondanza per soddisfare le più sconsiderate richieste di gusto esaltano e al tempo stesso inquietano. L'abbondanza di gelato della nevicata su misura è solo in apparenza lieto e appetitoso ma anche per lo spettatore in breve si rivela indigesto.
A questa rarefazione di una storia divertente con un sottotesto mai sbandierato i registi arrivano attraverso scelte di cinema e non di letteratura, opzioni visive e idee autentiche. Che è molto di più di quanto letteratura e cinema per adulti spesso facciano.
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