R Recensione

7/10

Hotel Transylvania 2 regia di Genndy Tartakovsky

Animazione
recensione di Fabio Secchi Frau

La figlia del Conte Dracula, Mavis, sposa l'umano Jonathan e i due diventano genitori, dando alla luce il piccolo Dennis. Ma il piccolo è un mortale o un non-morto? Desideroso di sapere la risposta a questa domanda, nonno Drac cercherà di fare il possibile perché si manifesti la vera natura del suo nipotino... anche con il rischio di inquietare suo padre, il Conte Vlad, antico vampiro che non apprezzerebbe un umano in famiglia.

 La Sony Pictures Animation sa di non essere la Dreamworks o la Pixar, ma dopo un considerevole risultato al box office raggiunto con Hotel Transylvania, ha pensato bene di regalare agli spettatori più piccoli un suo sequel, radunando così tutti i precedenti protagonisti del cast (Adam Sandler e Selena Gomez in America, da noi sostituiti con i perfetti Claudio Bisio e Cristiana Capotondi) e dando il benvenuto al veterano Mel Brooks (in Italia, Paolo Villaggio), che ha celebrato con loro il tema della diversità.

 Hotel Transylvania 2 prova a riprendere la storia della famiglia del Conte Dracula lì dove l’aveva lasciata. La bella e centenaria vampira Mavis, alla fine, sposa lo svalvolato umano Jonathan e i due mettono su famiglia, dando alla luce un nipotino per il nonno Drac, il piccolo cucciolo d’uomo Dennis. Ma siamo proprio sicuri che la minuta, buffa e pacioccona mascotte dell’Hotel Transylvania sia del tutto umana? Non potrebbe invece essere un ombroso vampiro, rendendo così fiero il nonno? Approfittando dell’assenza della figlia, che si è tramutata in una madre-elicottero e non è più sicura che l’albergo sia il luogo migliore per allevare un bambino umano, il Conte Dracula, accompagnato dai suoi migliori amici, cerca di rivelare la vera natura di Dennis, ma tenendo sempre vivo lo spauracchio del temibile padre Vlad, nosferatu di vecchio stampo, che non apprezzerebbe di certo il fatto di avere un mortale come membro della famiglia.

  La situazione domestica, insomma, diventa più intima e complicata, ma non ingombrante. La trama fluisce in una fiaba sull’unità parentale e l’inutilità dei pregiudizi spiegate ai piccini, rispettando tutti i cliché del genere e avendo dalla sua l’impeccabile cura per la comicità (principalmente brevi e ricorrenti gags slapstick, grazie alle quali si ridacchia in continuazione). Questa volta, maggiore attenzione è stata dedicata alla sceneggiatura (stranamente firmata da un buon Sandler e da Robert Smigel) e allo sviluppo dei personaggi, con risultati (incredibile a dirsi) sostanzialmente più efficaci del film originale, seppur non del tutto convincenti e corretti. Per esempio, si ride parecchio per l’incapacità di Drac di usare l’iPhone, dovuta alle sue unghie troppo lunghe per la tecnologia touchscreen, e per l’iperprotettività di Mavis che la spinge a mettere in sicurezza-a-prova-di-bambino l’hotel in modi non del tutto conformi alla vita dei mostri, ma manca una vera e propria dinamica dell’intreccio che rispetti il genere e le logiche della narrazione filmica. Non a caso, è proprio per questo tipo di errore che l’entrata in scena del bisnonno Vlad arriva troppo tardi nello svolgimento del racconto e che il finale, con un inaspettato colpo di scena, non graffia pedagogicamente come avrebbe dovuto, stravolgendo magari la regola gattopardiana del “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” in “Se vogliamo che tutto cambi, bisogna che tutto rimanga come è”.

  Il ritorno del regista Genndy Tartakovsky, che già aveva firmato la pellicola precedente, si sente e ne conferma l’assoluta professionalità. È anche merito suo e della sua animazione se Hotel Transylvania 2 è ciò che è. Certo, non è un capolavoro e non vincerà alcun premio, ma di sicuro di bambini lo ameranno e troveranno in questa pellicola tanto divertimento. Per quanto riguarda il doppiaggio, il cartone animato non ha nulla da invidiare ad altre pellicole dello stesso genere… anzi!

  Il cast vocale statunitense, confermato quasi in toto e rafforzato da nuove voci, vede star della comicità come i già nominati Adam Sandler, Selena Gomez e Mel Brooks, affiancarsi ancora una volta a Andy Samberg, Kevin James, Steve Buscemi, David Spade, Molly Shannon, Fran Descher e lavorare invece per la prima volta con Nick Offerman e Megan Mullaly (vera coppia anche nella realtà) che qui doppiano i genitori di Jonathan e con Keegan-Michael Key, che sostituisce Cee-Lo Green (arrestato per aver drogato e stuprato una donna) nel ruolo della mummia Murray.

  Piccole chicche e citazioni, il demone vampiro Bela (Rob Riggle) è un palese omaggio a Bela Lugosi e sono molto azzeccati gli interventi musicali del Fantasma dell’Opera (Jon Lovitz) che funge inizialmente da coro greco. Aspettatevi un immancabile terzo capitolo.

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