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6/10

Smokin Aces 2 Assassin s Ball regia di P.J. Pesce

Azione
recensione di Alessandro Pascale

Walter Weed è un un impiegato senza pretese del FBI quando l'Agenzia scopre un piano per assassinarlo. Una squadra di degenerati e assassini psicotici mandati dal misterioso Hal Leuco cercano di vincere un'enorme taglia che include un'ingegnosa bellezza che ha un metodo unico per uccidere le sue prede, uno psicopatico che maneggia un attrezzo elettrico e un mortale maestro del travestimento. Alla caccia prende parte anche la famiglia Tremor.

Se il primo episodio aveva lampi di brillantezza ma si perdeva nel mantenere un filo di omogeneità stilistica il seguito, diretto da PJ Pesce (una collaborazione con Robert Rodriguez come Dal tramonto all’alba e una tamarrata come Sniper 3 Ritorno in Vietnam) sembra cadere nell’errore opposto: densità di trama, chiarezza espositiva (nonostante alcune tortuosità nel finale) e una certa linearità stilistica, senza però riuscire ad avere particolari colpi di genio che marchino a fuoco l’opera in maniera indelebile.

I personaggi rimangono buoni, a tratti accattivanti, ma nel complesso assai più deboli della gamma variegata e variopinta del primo episodio. Colpa forse anche di un cast al ribasso, che perde la caratteristica di ammucchiata di stelline per far spazio a nomi meno famosi e caratteristici. Bravi lo stesso comunque, per carità, ma in generale privi della personalità adeguata al registro (tranne Vinnie Jones, che ce l’ha proprio nel DNA la faccia dello psicopatico apparentemente normale).

Ad indebolire il tutto una rapidità di esecuzione negli eventi che denota una certa eccessiva frenesia di lasciare al bando le chiacchiere per giungere all’azione finale, fatta ovviamente di proiettili, sangue e bazooka. Forse Carnahan, che da regista del primo episodio è diventato produttore esecutivo, è la causa di questa debolezza, vista come uno dei principali problemi del primo Smokin Aces.

Gli atti di accusa all’amministrazione americana sono qui accentuati con la precisa accusa verso gli episodi di tortura e di soprusi militari compiuti all’insaputa dell’opinione pubblica e sfruttando il proprio potere militare e mediatico. Un po’ arrabattata però la conclusione con cui dovrebbero emergere rivelazioni definitive ma assai faticose da digerire. La colona sonora si mantiene su livelli più che discreti mentre ne guadagna il ritmo. In generale però resta sempre l’impressione di assistere ad uno spettacolo poco più che mediocre. Chissà se il futuro Smokin’ Aces 3 (lo faranno sicuramente) riuscirà finalmente a far quadrare il cerchio? Le premesse ci sarebbero tutte, basta forse riuscire a trovare il dirimpettaio giusto.

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