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7/10

Il Corvo - The Crow regia di Alex Proyas

Fantastico
recensione di Carlo Danieli

Una coppia di amanti, Eric Draven e Shelley Webster, vengono uccisi con inaudita violenza nella “notte del diavolo” (così chiamata dall’alto tasso di sangue che si verifica ogni anno proprio in quella notte che cade il 30 ottobre, un giorno prima di Halloween). I responsabili sono una banda di criminali senza scrupoli (T-Bird, Skank, Funboy e Tin Tin: questi i nomi), alle dipendenze del boss locale, Top Dollar. Secondo una leggenda un corvo accompagna le anime dei morti nell’oltretomba. Se però l’anima del defunto è segnata da rabbia e dolore a causa della morte violenta, in certi casi il corvo la fa resuscitare per regolare i conti con il passato. Questo accade a Eric Draven: un anno dopo la sua tragica fine esce dalla tomba per vendicarsi di coloro che hanno l’hanno strappato alla vita assieme alla sua amata. Inizia così una terribile vendetta contro la banda di carnefici, che li vedrà sopperire uno ad uno senza via di scampo.

Raro caso di perfetta simbiosi tra personaggi, atmosfere, musiche, dialoghi ed ambientazione, il Corvo (The crow) rimarrà per sempre famoso per essere stato l’ultimo film di Brandon Lee, morto accidentalmente verso la fine delle riprese (mancavano solamente tre giorni) da un colpo di pistola del tutto accidentale. L’incredibile somiglianza tra il personaggio che lo vedeva protagonista del film e il suo reale tragico destino, unito ad indiscutibile fascino e valore della pellicola stessa, resero Il Corvo un grandissimo successo commerciale, capace di incassare 170 milioni di dollari, a fronte di una spesa di 15,dei quali 8 soltanto per il completamento di esso, reso difficile dalla morte di Lee, cui il regista, Alex Proyas, dovette supplire grazie a trucchi digitali e controfigure. Caratterizzato da forti atmosfere gotiche, e colori prevalentemente scuri, Il Corvo si distingue soprattutto per l’atmosfera cupa che riesce a creare, mischiata da una particolare alternanza tra forti violenze e poetico romanticismo. La trama del film è tratta da un fumetto di James O’Barr, ed è incentrata sui temi della vendetta e dell’amore immortale, raccontati con toni dark e forti code di violenze, con l’ausilio di scene e dialoghi resi immortali dal protagonista, Brandon Lee, capace di un’interpretazione matura e caratterizzata da grande intensità emotiva, a tratti trascinante. La forte caratterizzazione del suo personaggio, drammatico e poetico allo stesso tempo, rende il Corvo un film memorabile e ed unico nel suo genere, amatissimo dai suoi fans e vero oggetto di culto per intere generazioni. Dal personaggio di Draven hanno preso spunto moltissimi film, non ultimo il Joker di Heath Ledger (ammirato nel celebre Il Cavaliere oscuro), unito fra l’altro allo stesso Lee da una tragica fine prematura. Anche la colonna sonora gioca un ruolo di primissimo piano, contribuendo in maniera fondamentale alla creazione delle giuste atmosfere, un po’ come successo per Vangelis in Blade Runner. Lo stesso vale per i dialoghi, impreziositi da battute celebri come “Non può piovere per sempre” o citazioni di E.A Poe e del Paradiso Perduto di John Milton. Il Corvo non è solo Brandon Lee: infatti anche gli altri protagonisti sono di prim’ordine, a partire da un eccezionale Michael Wincott (nei panni del diabolico Top Dollar), capace di trasmettere crudeltà con il solo sguardo. Siamo di fronte quindi ad un film che con il passare del tempo è diventato, non a caso, sempre più un cult, che, nonostante qualche imperfezione e difetto, rimane una pellicola di spessore, un prodotto originalissimo ed irripetibile, capace di raggiungere vette di straordinaria poesia.

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