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R Recensione

7/10

Welcome regia di Philippe Lioret

Drammatico
recensione di Fedra Grillotti

Dopo aver attraversato mezza Europa a piedi per raggiungere la sua amata in Inghilterra, Bilal viene fermato dalla polizia di frontiera a Calais, sulla costa francese, mentre tenta di passare il canale della Manica a bordo di un camion assieme ad altri clandestini. Stringerà amicizia con Simon, ex campione di nuoto disposto ad aiutarlo per riconquistare l'ex moglie.

Ci sono dei casi in cui l'importanza del messaggio sociale di un'opera è tale da lasciare in secondo piano il suo valore artistico. Non è questo il caso di Welcome – che oltre ad essere un film di denuncia è anche un ottimo prodotto cinematografico.

Siamo nel 2008, a Calais, città portuale francese sullo stretto della Manica, tanto vicino alla costa Inglese che nei giorni di sole se ne vedono i contorni. Bilal è un ragazzo curdo di diciassette anni, e ha percorso 4000 chilometri a piedi dall'Iraq per raggiungere la donna che ama, a Londra. Ma è bloccato in questa sorta di limbo, una città ostile, costretta ad accoglierlo in quanto minorenne e rifugiato proveniente da un paese in guerra, ma che fa di tutto per mettere in chiaro quanto è indesiderato. Dopo aver tentato di superare il confine a bordo di un camion, Bilal inizia a prendere lezioni di nuoto per tentare la folle traversata.

È qui che la sua storia si incrocia con quella di Simon, ex campione di nuoto, ora istruttore di mezza età, un matrimonio appena finito con una donna che ama ancora, impegnata nel sociale che lotta quotidianamente per i diritti umani dei migranti. È per impressionarla che Simon accetta di aiutare Bilal, ma presto svilupperà un sentimento paterno nei confronti del ragazzo, la cui ostinata tenacia finirà per fare breccia nel suo (e nel nostro) cuore.

Non si tratta di un film "politico", ma lo sguardo è ovviamente rivolto all'assurdità delle leggi attualmente in vigore in Francia: secondo l'articolo L622/1 della legge sull'immigrazione voluta da Sarkozy, i cittadini francesi sono punibili fino a 5 anni di reclusione per aver aiutato o prestato assistenza ad un clandestino. Legge che, nella forma e negli strumenti di cui si serve, non si discosta poi tanto dalle leggi vigenti negli anni di occupazione nazista che condannavano chi nascondeva gli Ebrei nel '43.

La forza del film e del suo messaggio passa però – fortunatamente – anche attraverso una sceneggiatura solida, un cast impeccabile e un'atmosfera che ricorda certi film dei fratelli Dardenne – "La Promessa" e "Il Matrimonio di Lorna" su tutti.

Welcome è stato un successo al botteghino in Francia ed ha già ottenuto premi e consensi ai festival di Berlino e Varsavia. Ma ha, soprattutto, ottenuto il Premio Lux 2009 dal Parlamento Europeo per aver contribuito in maniera sostanziale, in Francia ed in Europa, al dibattito pubblico sui temi dell'immigrazione e dell'integrazione. Non resta da sperare che a tante parole e riconoscimenti seguano fatti concreti.

V Voti

Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 4 voti.
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alexmn 8/10

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