V Video

R Recensione

7/10

Non sposate le mie figlie regia di Philippe de Chauveron

Commedia
recensione di Gloria Paparella

Claude e Marie Verneuil sono una tranquilla coppia borghese cattolica e conservatrice che ha allevato 4 figlie secondo i principi di tolleranza, integrazione e apertura che sono nei geni della cultura francese. Ma il destino li mette a dura prova... non una ma ben 4 volte! Il primo boccone amaro arriva infatti quando la loro primogenita decide di sposare un musulmano. Ma poi la seconda sceglie un ebreo e la terza un cinese. Ormai tutte le loro speranze di assistere ad un tradizionale matrimonio in chiesa vengono riposte sulla figlia minore che finalmente, grazie al Cielo, ha incontrato un bravo cattolico...

.

Carico dell’enorme successo al botteghino francese, sbarca anche in Italia Non sposate le mie figlie, divertentissima commedia diretta da Philippe De Chauveron. Con leggerezza e situazioni di brillante umorismo, il film affronta il tema dell’Europa meticcia e dell’integrazione in Francia. Politicamente scorretta e a tratti estremamente cinica, la commedia arriva a toccare con punte di umorismo estremo i toni della farsa.

Claude (Christian Clavier) e Marie (Chantal Lauby) sono due genitori esemplari della borghesia cattolica conservatrice ma illuminata e allevano le loro quattro figlie secondo i principi della tolleranza e dell’integrazione razziale, geni propri della cultura francese. La loro apertura mentale viene messa alla prova dopo che le prime tre figlie si sposano rispettivamente con un musulmano, un ebreo e un cinese; la figlia minore ha incontrato finalmente un cattolico, ma c’è un piccolo particolare…è di colore!

Philippe De Chauveron affronta con l’umorismo e il registro tipico della commedia cosa succede quando il diverso entra in casa nostra. Debitore di diversi successi cinematografici che hanno portato il tema dell’integrazione sul grande schermo (primo fra tutti Indovina chi viene a cena? con i grandissimi Spencer Tracy e Sidney Poitier), il film gioca con leggerezza sui matrimoni misti ormai molto diffusi nell’era della globalizzazione, esibendo tabù e luoghi comuni nella figura di Claude, padre conservatore ma con un’ironia mordace. Il risultato è una commedia corale che offre un lieto fine come forma di rispetto, di accettazione delle diversità culturali e religiose attraverso il massimo del sorriso e personaggi, che chiusi nella difesa della loro identità, vengono messi alla prova da continue sfide familiari.

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo film. Fallo tu per primo!

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.