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7/10

Come sposare un milionario regia di Jean Negulesco

Commedia
recensione di Gloria Paparella

Tre ambiziose modelle che vivono a New York sono alla ricerca di un milionario da sposare: decisamente al verde, danno fondo ai loro risparmi per affittare un lussuoso attico nel quale cercano di adescare le loro vittime.

Tre ragazze in cerca dell’uomo dei loro sogni, ma soprattutto dei suoi soldi da sogno, sono le protagoniste di questa deliziosa commedia firmata Jean Negulesco: Lauren Bacall, Marilyn Monroe e Betty Grable sono indossatrici a New York che mettono su un piano per diventare mogli di uomini facoltosi e per vivere una vita sfarzosa e da favola. Peccato che al cuore non si comanda e, nonostante i loro tentativi di seduzione nei confronti di veri e propri milionari, le tre ragazze si ritroveranno a cenare in una modesta tavola calda insieme ai loro partner, felicemente sposate.

Avendo alla base un’ottima sceneggiatura (l’opera teatrale The Greeks Had a Word for It di Zoe Akins), il regista crea una commedia dal tono sempre leggero e brioso, mai eccessivo o esagerato, impreziosita dall’utilizzo del Cinemascope (il primo per la Twentieth Century Fox). Le parti delle tre modelle sembrano calzare a pennello per le loro interpreti, che qui consegnano una delle performance più comiche della loro carriera: Lauren Bacall è Schatze Page, sicuramente la più determinata delle tre a sposare un milionario, colei che affitta un lussuoso appartamento che sarà il posto di comando del loro astuto piano e che effettivamente sposerà un uomo ricco senza nemmeno saperlo. I bellissimi abiti vintage evidenziano l’eleganza dell’attrice che, in una battuta, afferma simpaticamente di aver sempre amato gli uomini più grandi e maturi come “quel tardone di Bogart”: all’epoca Humphrey Bogart era sposato proprio con la Bacall. Divertente e adorabile anche Marilyn Monroe nel ruolo di Pola, la modella miope che rifiuta di indossare gli occhiali per paura di essere considerata una zitella, mentre risalta di meno Betty Grable, qui nella sua interpretazione più conosciuta, diventata celebre come pin-up e ballerina ad inizio anni Quaranta.

Girato quasi interamente a New York, il film, che ottenne una nomination agli Oscar del 1954 come Migliori Costumi, è una classica commedia americana anni Cinquanta, piacevole e solare, dal tema semplice ma ben trattato in contenuto e forma, anticipatore di una serie tv tutta al femminile come Sex and the City.

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