R Recensione

8/10

La tunica regia di Henry Coster

Storico
recensione di Gloria Paparella

Marcello Gallio, centurione romano, è con i soldati che scortano Gesú sul Golgota e lo crocifiggono. Ma quando, giocando ai dadi ai piedi della croce, vince la tunica di Cristo, la sua vita cambia per sempre. Colpito dal rimorso si converte al cristianesimo.

Gerusalemme è una piaga dell'Impero e i primi seguaci di Cristo una setta di fanatici, nel diciottesimo anno di reggenza di Tiberio. Henry Koster introduce lo spettatore in luoghi e visioni della Roma imperiale (gli schiavi, il mercato, insieme alla piazza luogo eletto di pulsione scopica e asimmetrie sociali). È qui che Marcello Gallio (Richard Burton), tribuno di Roma e protetto dell'imperatore, fa il primo incontro – ancora inconsapevole – con l'uomo che cambierà il corso della sua vita (e anche della storia): Demetrio (Victor Mature), schiavo di Corinto dalla faccia magnetica, comprato al posto di due gemelle per sfregio a Caligola (Jay Robinson). Un evento circoscritto e in apparenza insignificante, un affronto che lo farà spedire dritto in Palestina, presso la legione di Gerusalemme. Gesù non si vede ne La tunica. Solo in lontananza, circondato da folla e palme; solo a terra, coperto dalla croce; neanche sul Golgota, immagine cinematografica immobile e angosciante del momento in cui un punto del tempo diventa storia. Follia, superstizione, trama contro il potere costituito: e Marcello Gallio, stretto tra incredulità e rimorso, fede e paganesimo, perde la ragione. Il protagonista passerà attraverso tutte le resistenze e i contorcimenti della propria nascita e cultura, per scegliere di diventare 'soldato di Cristo' accanto a Pietro (Michael Rennie).

La tunica è il prototipo del kolossal storico hollywoodiano: solenne, fermo, di portata enorme come gli snodi temporali che racconta. Fu il primo film girato in CinemaScope nel 1953, e si è candidato a ben cinque premi Oscar, tra cui quello per il Miglior Film e quello per il Miglior Attore Protagonista a Richard Burton. Questa storia, ricca di sentimento, raggiunge un livello di grandiosità veramente spettacolare ed il suo cast d'eccezione, che vede tra gli altri Victor Mature e Jean Simmons, ne fa uno dei kolossal di soggetto biblico più grandi mai apparsi sugli schermi.

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