R Recensione

7/10

Predestination regia di Michael e Peter Spierig

Noir
recensione di Gloria Paparella

Al suo ultimo incarico, un agente che deve affrontare una serie intricata di viaggi spazio temporali, progettati per garantire l'applicazione della legge per l'eternità. Ora, al suo ultimo incarico, l'agente è all'inseguimento di un criminale che da sempre continua a sfuggirgli: l'obiettivo è salvare migliaia di vite messe in pericolo dai piani di questo terribile assassino.

Tratto dal racconto “Tutti voi zombie” del 1959 di Robert A. Heinlein, Predestination racconta la vita di un agente, al suo ultimo incarico, che viaggia nel tempo per catturare l’unico criminale sfuggitogli nel corso degli anni.

I temi complessi della storia di Heinlein rendono la sceneggiatura di questo film diversa da quella di qualsiasi altra pellicola: si tratta, infatti, di una narrazione non convenzionale, come se si stesse visionando cinque o sei film insieme: un film di azione, un poliziesco e così via, che si trasforma poi in un dramma intimo di qualcuno che racconta la propria vita ad un barista.

É sicuramente un film originale nel suo impianto, quasi filosofico in quanto i viaggi nel tempo sono solo un mezzo narrativo per portare l’attenzione sulla circolarità del tempo, ma soprattutto sulla ricerca della propria identità cercata e alla fine trovata. La storia e l’ambientazione di questo noir, inoltre, rendono l’atmosfera ricca di mistero.

Ethan Hawke, che interpreta il ruolo del barista, il cui carattere diventa sempre più avvincente nel procedere del film, è affiancato dall’australiana Sarah Snook, che esprime con un’interpretazione profonda la complessità del ruolo della Madre Nubile dalla doppia natura.

Pur essendo un racconto interessante, l’intreccio sembra perdersi nella versione cinematografica, forse troppo aggrovigliato per lo spettatore medio. Comunque il film si rivela interessante nel racconto e nei dialoghi dei due protagonisti che nel rivivere qualche cosa del passato giocano anche una specie di attrazione ambigua visto che l’identità sessuale di Sarah Snook è cambiata in maschile. Non si può non notare che gli intenti dei due fratelli gemelli registi, Peter e Michael Sperig fossero vari e ambiziosi: i risultati ci sono, anche se manca una linearità logica nel passaggio dal racconto alla sceneggiatura del film.

V Voti

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